Da quando abbiamo aperto questo sito, ci siamo già occupati in varie occasioni delle squadre di calcio popolare che partecipano ai campionati federali, per adesso dalla Promozione fino alla Terza Categoria. Ma ovviamente il mondo del calcio “minore” non si esaurisce affatto qui: c'è tutto un universo del calcio amatoriale sparso in tutta la penisola, articolato soprattutto nei campionati UISP e CSI, ma non solo. E all'interno di questo ambito non possono certo mancare squadre fondate sull'azionariato popolare e sui valori antifascisti, antirazzisti e antisessisti tipici dello sport popolare. Anzi, questo è sicuramente un universo più intricato per noi da esplorare, in quanto i confini e le caratterizzazioni si fanno sempre più labili: nel calcio amatoriale il concetto di azionariato popolare ad esempio si fa molto più sfumato, essendo moltissime squadre legate a realtà come bar, circoli, dopolavoro, comitive di amici. Quindi di fatto ci saranno migliaia di realtà amatoriali che praticano l'azionariato popolare senza mai averlo deciso consapevolmente, e nei più sperduti campetti della penisola praticano il calcio nella sua accezione più sana, profonda, genuina: la vera antitesi al “calcio moderno”. In questa nostra analisi prenderemo in considerazione alcune realtà amatoriali che oltre all'azionariato popolare portano avanti nello sport quei valori solidali che contraddistinguono tutti i progetti che seguiamo.È chiaro che questa piccola rassegna potrebbe essere incompleta, chiediamo quindi a chi eventualmente dovesse leggere e vedersi “escluso” di avere pietà di noi e anzi di segnalarci tutto ciò che potrebbe essere utile ad allargare il raggio.
Partendo da sud, troviamo l'Ardita Due Mari di Taranto, iscritta alla UISP in serie B2 e da quest'anno anche al parallelo campionato ACSI. La squadra nasce dal ventre profondo della città, da sempre ricca di contraddizioni, fascino e resistenze: basti pensare al porto e all'ILVA, e a tutte le lotte sul posto di lavoro e contro le nocività che avvelenano il territorio. Proprio da questo tessuto sociale solidale nasce l'Ardita Due Mari, con la ferma volontà di diventare un irrinunciabile punto di riferimento per la Taranto che lotta e anche di sbarcare un giorno nei campionati federali. Tra l'altro quest'anno sta dando prova di un livello tecnico notevole, in base al quale guida il suo girone del campionato UISP. Saliamo un po' più a nord, per arrivare nel basso Lazio e per la precisione a Cassino, nota soprattutto per il monastero e i bombardamenti della seconda guerra mondiale: qui troviamo da quest'anno il Partizan Cassino, iscritto al locale campionato CSI e ben determinato a far irrompere il calcio popolare nel non facile contesto della provincia laziale. L'impatto con il campo è stato buono, e i rossoblu hanno già ottenuto alcune vittorie; grazie allo sviluppo dell'azionariato popolare l'obiettivo è quello di portare la squadra più in alto possibile, con la consapevolezza del fatto che ci vorranno impegno e pazienza per costruire un seguito importante e superare le diffidenze tipiche del piccolo centro di provincia.
A Firenze il Centro Storico Lebowski rappresenta un vero e proprio patrimonio per chiunque faccia calcio popolare: della “prima squadra” abbiamo parlato, e parleremo, molto spesso. Ma all'interno del progetto troviamo anche una squadra juniores di tutto rispetto, e nel campionato B2 AICS i Calabroni CSL, la sezione amatoriale del club, sostanzialmente la squadra in cui giocano i tifosi che poi la domenica troviamo sulle gradinate di San Donnino: nonostante lo stile di vita non proprio salubre, i Calabroni si fanno rispettare e dopo 5 partite sono terzi in campionato. Così come si fa rispettare quella che forse è la ciliegina sulla torta del progetto Lebowski, la squadra di calcio a 5 femminile delle Mele Toste: un concentrato di grinta e determinazione che ha appena vinto all'esordio nel campionato UISP fiorentino, che probabilmente non aveva mai visto una cornice di tifo del genere.
Arriviamo al nord e per l'esattezza a Parma, dove dal 2010 esiste La Paz Antiracist Football Team, legata all'Associazione Ya Basta, e impegnata dal 2012 nel campionato UISP di Parma, dove in questa stagione naviga tra l'altro nelle prime posizioni della classifica; il progetto è inserito in un contesto più ampio di lotte sociali e antirazziste nella città ducale, non limitandosi quindi all'attività strettamente sportiva. Saliamo a Milano, dove nella UISP provinciale C11 gioca la Brigata Dax F.C.: la squadra nasce nel 2005 come una delle tantissime iniziative per mantenere viva la memoria di Davide “Dax” Cesare, antifascista assassinato da tre nazisti milanesi nel marzo 2003. È dunque un progetto antifascista militante, che punta molto sull'aggregazione e la socialità, e da sempre partecipa ai vari tornei antifascisti e antirazzisti; attualmente si cimenta anche in campionato, con risultati alterni ma “presa bene” costante. A Padova inizia nel 2009 la storia dell'ASD Quadrato Meticcio: compagni e residenti del quartiere Palestro si oppongono alla costruzione di un parcheggio al posto del campo da calcio, e ne nasce una disputa lunga anni tra abitanti e giunte comunali, prima del PD e poi della Lega (qui l'intera storia); nel 2012 si costituisce ufficialmente l'ASD, che alla fine grazie alla lotta portata avanti insieme ai comitati riesce a salvare il campo e battere i poteri forti cittadini. Attualmente la squadra di calcio è iscritta alla seconda divisione del campionato CSI padovano, dove domina il girone C. Spostiamoci invece nel nord-ovest: a Novara gioca infatti la CSRC Cuore 1990, che dopo varie vicissitudini “rinasce” nell'estate 2014 sotto la spinta dell'azionariato popolare. L'acronimo iniziale sta per Cooperativa Sportiva di Resistenza Calcistica e lascia trasparire la forte politicità del messaggio lanciato dal team biancoverde, che si basa sulla totale fusione tra squadra, tifosi e gestione societaria. Per il momento la squadra milita nel locale campionato AICS, e dopo 6 giornate si trova al secondo posto con ben 5 vittorie. Ma è sicuramente il caso di fare un'incursione nel calcio a 7, dove nel campionato UISP bergamasco milita la Bergamo Antifa United, squadra che fin dal nome lascia trasparire un'attitudine militante e legata a doppio filo all'ambiente dell'antifascismo militante cittadino: se quindi la serietà della militanza quotidiana è garantita, così lo è anche la goliardia sul campo, dove giocatori e tifosi fanno il bello e il cattivo tempo in uno scenario che non è certo abituato ad una tale esuberanza.
Sappiamo bene che quello dello sport popolare è un settore in continua ascesa, e quindi non ci stupisce la continua nascita di nuovi progetti: sempre a Milano troviamo l'Ardita Giambellino, nata attorno alle lotte contro sfratti e sgomberi nell'omonimo quartiere; a Fano, nelle Marche, è nato invece il progetto dell'Atletico Rebelde, che ruota attorno al Centro Sociale Grizzly. Questi due sono progetti appena nati e in fase di costruzione, ancora non si cimentano nei campionati ma muovono i piccoli passi nei tornei più informali di stampo antifascista e antirazzista, da parte nostra ci auguriamo di poterli vedere presto in cima a qualche classifica.
Un ultimo accenno lo merita un caso molto particolare: a Roma esiste l'associazione sportiva Liberi Nantes, che non è del tutto riconducibile al calcio popolare in quanto nasce nel mondo dell'associazionismo che si occupa dell'accoglienza, in particolare dei richiedenti asilo politico. Al suo interno esiste una squadra di calcio, formata per l'appunto da ragazzi giunti in città dai paesi più disparati, in cerca di maggior fortuna, che però è sottoposta ad uno status quanto meno strano: dal 2008 gioca ogni domenica nel campionato di Terza Categoria, ma non può totalizzare punti, praticamente le sue sono tutte amichevoli. Questo perché i richiedenti asilo non possono ottenere un regolare tesseramento, una delle mille assurde differenze e barriere istituite da un mondo sportivo in mano a logiche di profitto e burocrazia. Rimanendo in tema, sul litorale laziale a sud di Roma, per la precisione a Nettuno, gioca dallo scorso marzo l'Atletico Pop United, da questa stagione nel campionato provinciale Amatori: anche in questo caso si tratta di richiedenti asilo provenienti in particolar modo dai paesi dell'Africa Centrale.
Insomma, nel mondo del calcio “che ci piace” si muovono tantissime cose anche al di là dei campionati federali: esperienze con storie e ambizioni future diverse, ma che portano con sé in ogni campo in cui giocano una serie di valori e comportamenti preziosissimi, in quanto potenziali fonti d'ispirazione per le migliaia di squadre che si muovono nel caleidoscopico universo del “calcio minore”.
Matthias Moretti