Negli ultimi mesi di Catalogna e Barcellona se n’è parlato parecchio. Tanto per l'eliminazione dei “blaugrana” della Champions League a opera della Roma, quanto per la politica catalana. Referendum indipendentista, repressione della polizia spagnola, arresti e politici in esilio, comparse in prima pagina hanno obbligato molti a prendere posizione. Per molte tifoserie e squadre è stato facile, mentre altre, curiosamente quelle più legate al business, hanno cercato di evitare di rispondere alle domande.
Per fortuna, non tutte le squadre sono così. Sono stati soprattutto i club delle categorie inferiori a mostrarsi più vicini al popolo catalano, probabilmente tra tutti hanno spiccato i protagonisti dell’“autentico derby di Barcellona”, il UE Sant Andreu e il CE Europa. Squadre di terza categoria (quarta categoria statale), legate a due quartieri (Sant Andreu e Gràcia) inglobati dall'espansione della capitale catalana. I paesi, trasformati in quartieri, hanno sempre mantenuto una forte identità indipendente come se nulla fosse cambiato. Per questo anche nel rettangolo di gioco lottano per con contendersi l'onore di essere il terzo club della città.
Sabato scorso si è appunto giocato “l'autentico derby”, al Narcis Sala, lo stadio di Sant Andreu, a sole cinque giornate dalla conclusione del campionato e dell'inizio della fase di Playoff. Mentre il UESA era forte della sua terza posizione, il CE Europa cercava un risultato, per riavvicinarsi al quarto posto ed accedere alla fase successiva per salire di categoria.
Ancora una volta, il risultato di questo scontro non ha potuto incoronare un vincitore, infatti è stata una partita con abbastanza tensione, per via della volontà da parte dei due club di sbloccare questo stallo che produce ininterrottamente pareggi da 5 incontri, ma a differenza dei derby precedenti, questo non si è concluso a reti inviolate, ma 1-1, una partita in cui si può distinguere un primo tempo più bloccato da un secondo in cui le squadre si sono scoperte maggiormente. Il calcio di inizio, accompagnato da un’importante coreografia del UESA, fatta principalmente dal gruppo Desperdicis, vedeva una partita che iniziava senza troppe emozioni a abbastanza tattica. Al di là di alcune giocate per quasi tutta la prima parte le due squadre si sono studiate, fino ad arrivare al fischio che concludeva il primo tempo. E negli spogliatoi, sicuramente, qualcosa è cambiato. Infatti il CE Europa ha iniziato ad aumentare la pressione, fino ad arrivare al gol con Raillo al 56esimo. La reazione del Sant Andreu non si è lasciata aspettare. Diversi tentativi di andare a rete sono falliti, mentre iniziava a piovere in maniera costante. I padroni di casa hanno continuato a cercare la porta mentre l'Europa difendeva tatticamente la partita, per portare a casa il risultato non disdegnando il contropiede per chiudere definitivamente la contesa. Ma a meno di 5 minuti dal 90esimo, arrivava la doccia fredda per gli ospiti. Gol di Oscar che riportava il risultato sul 1 a 1. Pochi minuti ancora e la partita si concludeva.
E sulle curve lo spettacolo non è stato da meno. Se la tifoseria di casa aveva una presenza importante, forte anche dei biglietti a 2 euro, la curva Eskapulada ha potuto portare una cinquantina di tifosi, che non si sono fatti intimidire dalla inferiorità numerica. Un buon tifo da entrambe le parti, mantenendo chiara la filosofia di entrambi. I padroni di casa parlavano di “Puta Europa” e “Eskapulato Bardardo”, ripreso dalla tifoseria dell'Europa a mo’ di auto-sfottó, in quanto disinteressati ad entrare nello scontro con una tifoseria rivale ma con gli stessi principi politici (antifascismo e indipendentismo). E nonostante le grida di “Non vi lasciamo uscire” gli Eskapulats hanno potuto prendere la metro in totale tranquillità scortati “tra due ali” di poliziotti. Non ci resta nient'altro da fare, se non seguire quello che succederà nelle prossime partite per vedere se la UESA riuscirà a conquistare la promozione e l'Europa i playoff e sperare che anche l'anno prossimo ci possa essere l'autentico derby di Barcellona, magari nella categoria superiore.