Per una polisportiva delle dimensioni che ha ormai raggiunto l’Atletico San Lorenzo, queste settimane primaverili non possono che essere di febbre alta. Calcio maschile, calcio a 5 femminile, basket maschile e femminile (parecchio forte), pallavolo mista, oltre ai bambini. È bene che i tifosi rossoblu si abituino a questi tour de force, perché ci saranno ogni anno. E capita, come in questi giorni, che si lotti per obiettivi opposti, e quindi con stati d’animo opposti. Pretendere di vincere sempre, comunque e con tutti sarebbe anche un po’ troppo. La squadra di calcio maschile è alla disperata ricerca della salvezza nell’ultima giornata di Prima Categoria, quella femminile, alla sua quarta stagione di attività, gioca finalmente i playoff della Serie D.
Domenica pomeriggio tocca ai ragazzi, obbligatorio vincere per potersela andare a giocare ai playout. Avversario il Certosa, a metà classifica, non ha più obiettivi, e questo alimenta un po’ le speranze. Gli avversari in effetti giocheranno una partita onesta, non arrendevole ma nemmeno assatanata. Ma a livello tecnico e tattico sono superiori, il pallino del gioco è nelle loro mani, e lo 0-1 su rigore (netto, ma forse con partenza dell’azione in fuorigioco) con cui si chiude il primo tempo racconta tutto sommato la verità. Nella ripresa ci vorrebbe una sfuriata travolgente, che, va detto, i ragazzi tentano di mettere in atto in ogni modo, ma l’organizzazione degli avversari neutralizza ogni sforzo, anche senza soffrire troppo. Anzi, con i rossoblu così sbilanciati fioccano i contropiedi, col portierone Poma che ne sventa diversi. Alla fine il 2-0 arriva più che annunciato, da apprezzare lo spirito dell’Atletico che, anche se ormai non c’è più nulla da fare, attacca ancora di più e trova l’1-2 quando mancano però troppi pochi minuti per sperare. C’è solo tempo per il gol dell’1-3 e per perdere un po’ la testa prendendo due rossi, il secondo dei quali però ci regala il momento più emozionante della giornata: capitan Caci stende un avversario senza complimenti, prende il secondo giallo e dà così il suo addio al calcio. La colonna dell’Atletico sin dalla sua seconda stagione di attività approfitta del tempo impiegato dall’avversario a rialzarsi per venire sotto la gradinata a raccogliere tutto l’amore dei suoi, a cui dall’anno prossimo andrà a far compagnia. Si chiude così un campionato difficile, al momento al di sopra delle possibilità. La retrocessione e l’addio di Caci, punto di riferimento finora insostituibile, possono però essere la spinta per l’avvio di una sorta di nuovo ciclo. Un po’ come succede agli alberi con le potature, che se fatte bene li fanno crescere più sani e più forti. Del resto lo hanno cantato anche i tifosi, “che vuoi che sia…”.
Le ragazze del calcio a 5 sono all’apice dell’entusiasmo, finalmente si sono conquistate i playoff, oltretutto con una stagione in netto crescendo. Loro possono giocare tra l’altro nel cuore del quartiere, al campo dei Cavalieri di Colombo, dove invece il campo a 11 non è omologato. Il seguito di tifo è lo stesso dei maschietti, anzi stavolta, vista l’occasione, anche qualcosa di più. I playoff sono organizzati con un primo gironcino a 3, poi le quattro vincitrici giocheranno una Final Four che ricorda più il basket. Martedì sera la prima, contro il Delle Vittorie. L’inizio è a cento all’ora, praticamente nel primo minuto è già 1-1, prima loro poi il pari immediato di Giulia Sanfilippo. La partita è davvero bella, i ritmi altissimi, tante le giocate di prima e le azioni in velocità, tante le ragazze con numeri tecnici notevoli. L’Atletico, allenato da Patrizia Scoffone e guidato in panchina da mister Vito, è proprio forte: determinato, organizzato, anche tranquillo e capace di difendersi quando necessario. Spiccano, almeno agli occhi di uno spettatore occasionale, la presenza tra i pali di Gaia, un autentico portento sia nei salvataggi difficili che nel rendere sicuri quelli facili, e quella a tutto campo di Maria Iole Volpi, approdata all’Atletico dopo aver giocato in passato addirittura nella Roma. Si vede, eccome. Ma tutto il gruppo tiene una media alta, tante le rotazioni di cambi durante la partita, senza che il livello del gioco ne risentisse. L’1-1 iniziale regge per un bel po’, moltissime occasioni da una parte e dall’altra, Gaia strepitosa in più occasioni. Poi nei minuti finali della prima frazione c’è la valanga: 3 gol di fila, una punizione di Volpi e poi due azioni ben manovrate concluse da lei stessa la prima e da Roberta Bozzetto la seconda, 4-1 all’intervallo, ma andamento in realtà più equilibrato. Nella ripresa l’Atletico completa il capolavoro, perché riesce a controllare alla perfezione. I ritmi si abbassano, insostenibili quelli del primo tempo per 60 minuti, le occasioni diminuiscono, le rossoblu non si fanno assediare e ripartono sempre in contropiede. Poi, come nella prima frazione, verso la fine mordono senza pietà: prende di nuovo in mano la situazione Volpi, che lavora due palloni deliziosi, ne spinge in rete uno e regala il secondo a Natalia Luba. Alla battuta del centro dopo il 6-1 parte un missile sotto l’incrocio, imprendibile. Ma c’è ancora tempo per il 7-2 di Giulia Sanfilippo che chiude i conti. Se si esce indenni dalla trasferta di Rieti, si va alle finali. Ma comunque vada, la consapevolezza di essere forti c’è ed è quello che conta. Negli occhi delle ragazze che saltano sulla rete per festeggiare coi tifosi c’è una gioia furiosa, quella di chi sa i sacrifici che ha fatto. Ne avremo di belle pagine da scrivere su di loro.
Matthias Moretti