12 gol subiti in tre partite del girone e solamente uno segnato. Sono questi i numeri, che non pochi hanno definito impietosi, della nazionale calcistica femminile della Giamaica al termine della loro avventura ai mondiali di categoria in corso in Francia. La squadra della piccola isola caraibica, conosciuta con il soprannome di “Reggae Girls”, d’altronde era alla sua prima esperienza in una competizione così importante. Questa storica qualificazione, tra le altre cose, era avvenuta a 20 anni esatti dalla prima partecipazione dei loro colleghi maschi a un campionato mondiale di calcio: quello di Francia 1998.
Tralasciando i modestissimi risultati raggiunti sul terreno da gioco, in questo pezzo vorremmo raccontarvi il modo in cui la nazionale di Kingston si sia qualificata alla rassegna mondiale. Una storia che parla di grande forza di volontà e voglia di riscatto. Tale racconto ha per protagonista un personaggio in particolare: Cedella Marley, figlia di quel Bob Marley che, grazie alle sue magnifiche canzoni reggae, è riuscito a far conoscere al mondo intero la cultura e la storia della piccola Giamaica. Robert Nesta (vero nome di Bob) d’altronde, come si sa, era un grande appassionato del gioco del calcio e non perdeva occasione, in qualsiasi situazione si trovasse, per tirare due calci a un pallone oppure organizzare una vera e propria partita su un campo auto-costruito.
La nostra storia comincia nel 2010, quando la nazionale femminile di Kingston rischiava di scomparire dal mondo del pallone. Tutto questo perché la federazione calcistica giamaicana (JFF, Jamaica Football Federation), in grave crisi economica, decise per un taglio drastico dei fondi da destinare alla Reggae Girls che, di conseguenza, furono costrette a sospendere le proprie attività per tre anni.
Una volta appresa la notizia di questa possibile sparizione scese in campo la stessa Cedella. Evidentemente la figlia del re del reggae era stata contagiata dall’estrema passione che lo stesso Bob aveva per il mondo del pallone e che riuscì a trasmettere a numerosi dei suoi 13 figli. L’esempio più importante che si può fare in questo ambito è quello di Ky-Mani Marley. Ma con quali intenti Cedella Marley è scesa in campo per salvare le Reggae Girls? Come ha spiegato la figlia di Bob, dietro alla sua scelta vi è stata anche una forte impronta antisessista: «Si stavano preparando a sciogliere l’intera squadra solo a causa della mancanza di fondi – anche se sappiamo che ci sono finanziamenti nella Federcalcio della Giamaica, ma è solo che le donne non hanno ricevuto la priorità». Queste le parole di Cedella, che continua lanciando una provocazione alla cultura giamaicana in generale: «forse (in Giamaica) si preferisce continuare a vedere le ragazze in gonne, non in pantaloncini a calciare una palla».
Cedella, nota imprenditrice che vive negli Stati Uniti, ha fatto “scendere in campo” il suo marchio personale, Marley Natural, per raccogliere fondi e diffondere consapevolezza su questa battaglia per la parità di genere. La Marley Natural è stata fondata a Seattle nel 2014 da Cedella e alcuni dei suoi numerosi fratelli, e rappresenta il primo marchio globale di marijuana prodotta e venduta legalmente, che prende il nome e il volto del mitico cantante reggae.
All’inizio si sono dovuti affrontare molti pregiudizi sociali. Cedella, a tal proposito, racconta un aneddoto riguardante le stesse calciatrici della nazionale: «Si vedeva che si erano già stancate. Ricordo una ragazza che mi ha detto: “Credi davvero in noi?”».
Nonostante tutto la Marley ha portato avanti la sua missione e, anche grazie alla sua tenacia, le Reggae Girls hanno raggiunto un risultato descritto dalla stampa locale dell’isola caraibica come «quasi sovrumano».
Cedella, durante le sue varie interviste, ha voluto dedicare un pensiero anche a suo padre Bob affermando che «non sarebbe sorpreso di ciò». D’altronde anche Robert Nesta dovette affrontare vari pregiudizi razziali nella società giamaicana in cui crebbe, visto che era un figlio meticcio di padre bianco e madre nera.
Se questa non è una storia portata avanti seguendo quelle positive vibrations così care ai Marley......poco ci manca!
Roberto Consiglio