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copertina Sedici Corde

Determinati numeri, in specifici ambiti sportivi, assumono un significato del tutto particolare. Se nel calcio possiamo citare il tre e nel rugby il quindici per il mondo della boxe non si può che pensare al sedici.

Tante sono infatti, contando i quattro lati, le corde che avvolgono un quadrato da boxe: il luogo in cui un pugile deve e può mettere in mostra tutta la sua bravura e le sue tecniche.

Sedici corde. Ripresa dopo ripresa, la storia della boxe raccontata attraverso i più grandi incontri di tutti i tempi è, non a caso, il titolo del nuovo libro di Iacopo, edito dalla casa editrice della Red Star Press, uno degli storici maestri di boxe della Palestra Popolare del LOA Acrobax di Roma. Questo è uno dei luoghi più importanti per quel che riguarda l’ambito dello sport popolare capitolino (colgo l’occasione per salutare e abbracciare i compagni degli All Reds basket e rugby che si allenano proprio in questo spazio occupato).

Pochi giorni fa abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con Iacopo in vista delle prime presentazioni legate alla sua ultima fatica letteraria.

La prima curiosità che chiediamo all’autore è come mai è stato scelto un titolo del genere. Ci viene spiegato che in origine il titolo doveva essere “più complesso e poco comprensibile” alla maggior parte dei possibili acquirenti.

La scelta definitiva è stata presa grazie all’intuizione di Cristiano, l’editore. Si è optato per “un titolo più riconoscibile per chi passa e distrattamente guarda i libri”.

All’inizio, Iacopo, non era convintissimo di quella scelta che descrive come “banale”. In poco tempo però la situazione è cambiata quando anche a lui è riuscito a leggere la pubblicazione.

Uno dei fatti che ci ha colpito di più è stata la selezione dei match descritti. L’autore infatti ha spiegato che i criteri principali per sceglierli sono stati differenti.

In primis Iacopo ha tenuto conto degli incontri a cui ha assistito durante il suo “periodo di innamoramento nei confronti del pugilato”. Alcuni di tali incontri, pur non essendo ricordati neanche tra i “mediamente più importanti” nella storia della boxe mondiale, gli hanno lasciato un “qualcosa di clamoroso”.

Nonostante ciò non si è potuto non tenere in conto di un fatto oggettivo: ci sono alcune sfide che, di per sé, non possono non essere citate se vuoi scrivere un qualcosa di degno sulla boxe. Questi, anche se Iacopo non ha potuto parteciparvi in prima persona, “sono comunque troppo belli e importanti che era impossibile non metterli in un libro del genere”.

L’autore ha optato per vero e proprio saggio sulla boxe visto che dopo Pugni di fama e di sventura, la prima pubblicazione del 2020 edita da Momo edizioni, si voleva cimentare in “qualcosa di diverso”. “Di libri su  monografie pugilistiche è pieno il mondo e quindi decisi di cambiare” spiega.

Per scrivere una cosa del genere aveva bisogno di dati e informazioni. Una grossa mano è arrivata da un suo vecchio hobby giovanile. Difatti, continua Iacopo, fin dalla tenera età “passavo molto tempo su internet a leggere le classifiche di vendita dei cantanti e dei gol dei calciatori”.

Da qui è scoccata la scintilla visto che “ho cominciato a pensare ‘vorrei un libro così’ o ‘io comprerei un libro così’. E quindi l’ho fatto”.

Visto che il libro ha una forte impronta storica chiediamo a Iacopo una panoramica generale sullo stato attuale delle palestre popolari in tutta Italia. All’inizio la risposta è più che positiva visto che “dal punto di vista prettamente sportivo le palestre popolari in Italia, e soprattutto a Roma, non solo per quel che riguarda il pugilato sono oramai a un livello altissimo”. Oramai la gente decide di iscriversi o iscrivere il figlio a una palestra popolare “non solo per i valori ma anche perché effettivamente la qualità dei corsi è alta”.

Anche per Iacopo però “che le istituzioni ignorino tutto questo non è una cosa nuova”. E, per fare un esempio, cita la Palestra Popolare San Lorenzo che, dopo 25 anni di sport popolare nello storico quartiere a due passi dalla stazione Termini, è ancora costretta a subire “determinati tipi di pressioni da parte delle istituzioni”. I luoghi in questione vengono descritti non solo come fondamentali perché permettono di praticare sport a tutti, senza discriminazioni. Sono infatti anche“presenti sul territorio” visto che, soprattutto negli ultimi anni, “spesso aiutano anche dal punto di vista extra sportivo”.

Questa forte presenza non è un qualcosa che viene fatto al buio, anzi. Lo Stato “lo sa. Però poi, al momento giusto pare che se lo scordi”.

 

Roberto Consiglio

 

Il maestro della Palestra Popolare di Acrobax presenterà il suo nuovo libro proprio nello spazio occupato capitolino a via della Vasca Navale. L’appuntamento è per domani, sabato 2 marzo 2024, alle ore 17:30.

Categoria: Recensioni

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