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Sventolano bandiere palestinesi

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Striscione PSG Palestina

Giovedì scorso, 30 maggio 2025, cadeva la ricorrenza del 600° giorno di genocidio sionista a Gaza. Nella striscia abitata dal popolo palestinese, ma anche nella zona conosciuta con il nome di Cisgiordania, i soldati dell’IDF (Israel Defense Forces) stanno mettendo  in atto una vera e propria pulizia etnica senza che nessuno faccia nulla.

Da parte della politica mainstream infatti non è stata presa nessuna decisione concreta verso il governo di ultra-destra di Tel Aviv guidato da Benjamin Netanyahu. Anche le poche decisioni che provavano a mettere in dubbio i numerosi trattati, soprattutto economici e legati alla vendita di armi, che legano la maggior parte dei paesi “democratici” europei con il governo sionista, non hanno ricevuto l’appoggio del Vecchio Continente.

Germania e Italia, ad esempio, non hanno firmato una semplice sollecitazione fatta dall’alto rappresentante Ue Kallas che chiedeva di “condurre una revisione del rispetto dell’articolo 2 dell’accordo di associazione con Israele”. Guarda caso si sono opposti i due stati che furono la culla del fascismo e del nazismo; ma sì sa che la storia è sempre quella!

Anche le parole spese dai maggiori leader politici europei lasciano il tempo che trovano. Se poi non si passa immediatamente dalle parole ai fatti si parla semplicemente di pura e schifosa ipocrisia.

Per fortuna però ad altri livelli della società attuale, ad esempio quello “popolare”, è stata forte e chiaro fin da subito, e in vari ambiti, la presa di posizione della gente comune che ha un minimo di contatto con la realtà.

Nell’ultimi 10 giorni, in particolare, sono stati 4 gli eventi sportivi che hanno visto sventolare chiaro e forte le bandiere a sostegno del popolo gazawi ma anche cori intonati e scritte a favore della Palestina.

Alle ore 22:48 di venerdì 23 maggio 2025 il Napoli, battendo il Cagliari nell’ultima giornata di campionato con le reti dello scozzese McTomany e del belga Lukaku, si è aggiudicato il quarto scudetto della sua storia. Neanche a dirlo, appena la squadra partenopea ha trovato il gol del vantaggio, è iniziata una festa che ha coinvolto tutti i rioni e i quartieri della città e che è andata avanti per diverse ore.

Nel tripudio di bandiere, sciarpe e maglie azzurre si sono viste sventolare però anche moltissime bandiere palestinesi con il chiaro intento di far sentire la propria voce su una tematica così importante anche in un momento di pura estasi calcistica.

Nel quartiere di Forcella, poi, è stato appeso uno striscione per la strada che, con sullo sfondo i colori della bandiera dello stato medio-orientale e al centro il tricolore dello scudetto capovolto, recitava “Free Palestina, Forcella ringrazia la squadra”.

Non è un caso che questo si avvenuto proprio a Napoli. Il capoluogo campano ha una lunga tradizione storica di rivolte in cui gli ultimi riuscirono a far sentire la propria voce: dal caso del pescivendolo Masaniello, nel luglio 1647, che riuscì a far partire una rivolta popolare contro la corona reale spagnola, del cui impero il capoluogo campano faceva parte, fino alle Quattro Giornate dal 27 al 30 settembre 1943 in cui la popolazione napoletana – e qui fu decisiva la figura del cosiddetto scugnizzo – riuscì a cacciare gli occupanti nazisti prima dell’entrata in città degli Alleati anglo-americani.

Questa volta non si è scesi in strada con le armi, ma la voce degli ultimi si è fatta comunque sentire.

Sabato 31 maggio 2025, invece, sono stati ben i due i momenti eventi da segnalare. Nel pomeriggio, il lottatore irlandese Paddy McCorry, dopo aver vinto un match di mma ha gridato “Free Palestine”, mentre veniva dichiarato vincitore dell’incontro, avvolgendosi le spalle con la bandiera del medesimo stato.

Poco dopo si è scoperto che il suo avversario era un israeliano ex membro delle IDF. Ricordiamo che l’Irlanda, la Norvegia e la Spagna sono stati gli unici tre governi europei a riconoscere, nel maggio 2024, lo stato di Palestina.

La sera di sabato 31, invece, si svolgeva nella città tedesca do Monaco di Baviera la finale di Champions League tra il PSG di Luis Enrique e l’Inter di Simone Inzaghi. Sul campo non c’è stata storia: 5-0 per la formazione parigina che porta a casa la sua prima coppa della grandi orecchie.

Ma anche sugli spalti il confronto tra le due tifoserie è stato davvero impietoso: gli ultras provenienti da sotto la Torre Eiffel hanno intonato cori pro Gaza nelle ore antecedenti il match nelle strade del capoluogo bavarese nonostante, da quando l’IDF ha cominciato la sua pulizia etnica, il governo di Berlino ha messo in atto una dura repressione contro chiunque abbia minimamente fatto trapelare un suo appoggio alla causa palestinese.

All’interno dell’Allianz Arena, inoltre, i tifosi del Paris hanno deciso, durante l’inno ufficiale della competizione risuonato pochi minuti il fischio di inizio, di srotolare nel loro settore uno striscione nero con scritta bianca che recitava  “Stop Genocide A Gaza”. Nel corso del match, infine, hanno fatto sventolare alcune bandiere palestinesi alle estremità delle aste con cui maneggiavano i cosiddetti “bandieroni”.

In ultimo domenica 1 giugno si è svolta a Roma la tappa finale del Giro di Italia. È stata una edizione in cui, praticamente tutte le tappe da nord a sud dello Stivale, si sono viste bandiere, striscioni e vere e proprie scritte pro-Pal sulle strade che percorrevano i ciclisti in gara.

Ricordiamo che, tra le squadre in gara presenti al giro, era presente un team israeliano della Israel-Premier Tech, che non ha subito nessun tipo di sanzione, come invece successo ad atleti russi in altri contesti. E su questa chiusura degli occhi dei potenti contro un genocidio in atto non ci si sorprende neanche più!

 

Roberto Consiglio

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Scritto da Super User
Categoria: Prima pagina
Pubblicato: 03 Giugno 2025
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