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L’assedio della Striscia Gaza da parte dell’esercito israeliano, dopo gli attacchi perpetrati da Hamas lo scorso 7 ottobre, ha raggiunto i cinque mesi di durata. La situazione nella zona è drammatica: sono infatti oltre 30 mila i morti, 31.923 per l’esattezza, e ben 74.096 i feriti tra la popolazione locale.
Anche da altri punti di vista, come la mancanza di generi di prima necessità, in primis acqua e cibo, la situazione è catastrofica. Tutto questo nonostante al valico di Rafah, che segna il confine sud della Striscia con l’Egitto, vi siano quasi 1500 camion di aiuti internazionali bloccati alla frontiera.
Questo perché, il governo sionista, reputa che le merci trasportate rappresentino dei pericoli e possano essere usate in guerra. Come fatto vedere da numerosi inviati che si sono recati nella zona di confine, tra gli oggetti bloccai vi sono perfino seggiolini per bambini e attrezzatura ospedaliera.
Venerdì scorso, 8 marzo 2024, è stata celebrata la Giornata Internazionale della Donna. Una ricorrenza che anche quest’anno ha lasciato più di qualche strascico polemico dietro di sé.
A molte e molti, infatti, determinati interventi, arrivati soprattutto dai piani istituzionali, sono sembrati del tutto inappropriati. In Liguria, ad esempio, il Comune di Genova ha deciso di creare tre veri e propri gusti di gelato da dedicare alle donne in occasione della giornata dell’8 Marzo.
I gusti in questione, tutti e tre di colore rosa, secondo le parole di Confartigianato di Genova servivano a portare “una dolce occasione per riflettere ancora una volta sulle pari opportunità”. Anche per l’Assessore alle Pari Opportunità del capoluogo ligure, Francesca Corso, questa proposta rappresenta “una lodevole iniziativa che accende i riflettori sulla parità di genere e sulla necessità di costruire tutti insieme una società davvero inclusiva e a misura di donna”.
Determinati numeri, in specifici ambiti sportivi, assumono un significato del tutto particolare. Se nel calcio possiamo citare il tre e nel rugby il quindici per il mondo della boxe non si può che pensare al sedici.
Tante sono infatti, contando i quattro lati, le corde che avvolgono un quadrato da boxe: il luogo in cui un pugile deve e può mettere in mostra tutta la sua bravura e le sue tecniche.
Sedici corde. Ripresa dopo ripresa, la storia della boxe raccontata attraverso i più grandi incontri di tutti i tempi è, non a caso, il titolo del nuovo libro di Iacopo, edito dalla casa editrice della Red Star Press, uno degli storici maestri di boxe della Palestra Popolare del LOA Acrobax di Roma. Questo è uno dei luoghi più importanti per quel che riguarda l’ambito dello sport popolare capitolino (colgo l’occasione per salutare e abbracciare i compagni degli All Reds basket e rugby che si allenano proprio in questo spazio occupato).
Il 32, la libreria Internazionale, il Cinema Palazzo. Sono molti, purtroppo, i luoghi militanti del quartiere San Lorenzo che oggigiorno, per varie ragioni, non esistono più.
La medesima zona, a due passi dalla stazione Termini, da parecchi anni sta subendo un vero e proprio contesto di gentrificazione che non accenna a diminuire. Se da un lato si assiste alla progressiva scomparsa di luoghi in cui si socializza e si fa politica, dall’altro, si osserva una graduale apertura di bar e locali di divertimento a poco prezzo.