Venerdì scorso, 8 marzo 2024, è stata celebrata la Giornata Internazionale...
Determinati numeri, in specifici ambiti sportivi, assumono un significato...
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Venerdì scorso, 8 marzo 2024, è stata celebrata la Giornata Internazionale della Donna. Una ricorrenza che anche quest’anno ha lasciato più di qualche strascico polemico dietro di sé.
A molte e molti, infatti, determinati interventi, arrivati soprattutto dai piani istituzionali, sono sembrati del tutto inappropriati. In Liguria, ad esempio, il Comune di Genova ha deciso di creare tre veri e propri gusti di gelato da dedicare alle donne in occasione della giornata dell’8 Marzo.
I gusti in questione, tutti e tre di colore rosa, secondo le parole di Confartigianato di Genova servivano a portare “una dolce occasione per riflettere ancora una volta sulle pari opportunità”. Anche per l’Assessore alle Pari Opportunità del capoluogo ligure, Francesca Corso, questa proposta rappresenta “una lodevole iniziativa che accende i riflettori sulla parità di genere e sulla necessità di costruire tutti insieme una società davvero inclusiva e a misura di donna”.
Determinati numeri, in specifici ambiti sportivi, assumono un significato del tutto particolare. Se nel calcio possiamo citare il tre e nel rugby il quindici per il mondo della boxe non si può che pensare al sedici.
Tante sono infatti, contando i quattro lati, le corde che avvolgono un quadrato da boxe: il luogo in cui un pugile deve e può mettere in mostra tutta la sua bravura e le sue tecniche.
Sedici corde. Ripresa dopo ripresa, la storia della boxe raccontata attraverso i più grandi incontri di tutti i tempi è, non a caso, il titolo del nuovo libro di Iacopo, edito dalla casa editrice della Red Star Press, uno degli storici maestri di boxe della Palestra Popolare del LOA Acrobax di Roma. Questo è uno dei luoghi più importanti per quel che riguarda l’ambito dello sport popolare capitolino (colgo l’occasione per salutare e abbracciare i compagni degli All Reds basket e rugby che si allenano proprio in questo spazio occupato).
Il 32, la libreria Internazionale, il Cinema Palazzo. Sono molti, purtroppo, i luoghi militanti del quartiere San Lorenzo che oggigiorno, per varie ragioni, non esistono più.
La medesima zona, a due passi dalla stazione Termini, da parecchi anni sta subendo un vero e proprio contesto di gentrificazione che non accenna a diminuire. Se da un lato si assiste alla progressiva scomparsa di luoghi in cui si socializza e si fa politica, dall’altro, si osserva una graduale apertura di bar e locali di divertimento a poco prezzo.
“Esistono i tifosi di calcio... e poi esistono i tifosi della Roma”: prendo questa storica frase del compianto capitano giallorosso Agostino Di Bartolomei per ricordare una figura che, gli stessi supporter capitolini, ribattezzarono ‘Core de Roma’ per il suo attaccamento ai colori giallorossi nel corso della sua carriera calcistica: Giacomo Losi.
Losi, purtroppo ci ha lasciato domenica scorsa, 4 febbraio 2024, a quasi 88 anni di età. Era infatti nato a Soncino, piccolo paese della provincia lombarda di Mantova, il 10 settembre 1935.
Nel corso della sua carriera, che si è svolta soprattutto all’ombra del Cupolone, egli disputò ben 15 stagioni totali, tra gli anni ’50 e ’60 del XX secolo, raggiungendo un discreto numero di presenze: ben 386. Questi numeri gli hanno permesso di essere, ancora oggi, il giocatore con più presenze nel club dopo due icone quali Francesco Totti e Daniele De Rossi.