Poche ore fa è stato sorteggiato il calendario riguardante il campionato di...
Che il duo Piccinelli/Belli fosse un’accoppiata vincente, lo provammo a suo...
Mi guardo intorno per un po' E mi accorgo che son solo Rino Gaetano, E io...
Parlare di tifo organizzato non è mai facile. Parlare di come è nato,...
Questo il coro che riecheggiava, tuonava dirompente nelle strade di San...
La Roma è riuscita dopo più di 30 anni, 31 per l'esattezza, a raggiungere la...
Poche ore fa è stato sorteggiato il calendario riguardante il campionato di calcio italiano della stagione 2022/2023. Con questo evento il mondo del pallone nostrano, e le sue migliaia di appassionati sparsi in tutto il Belpaese, non aspetteranno altro che il fischio di inizio della prima giornata del nuovo tour de force.
Uso questa parola non a caso visto che si tratterà di una stagione lunga praticamente 10 mesi con inizio previsto per il weekend del 13 e 14 agosto 2022, alla faccia della sacralità del Ferragosto, e la chiusura in programma per il 4 giugno 2023.
Sarà la prima volta che il campionato italiano sarà costretto a far giocare ben 4 partite della stagione nel pieno della calura estiva (e vista la situazione che si è avuta a giugno, non si prospetta nulla di buono). Ma come si dice in questi casi “the show must go on” soprattutto in una stagione calcistica particolare come questa.
Che il duo Piccinelli/Belli fosse un’accoppiata vincente, lo provammo a suo tempo quando come sportpopolare.it organizzammo la presentazione della loro prima uscita Calcio e martello. Storie e uomini del calcio socialista. Ricordo con piacere il dibattito in quel del Sally Brown che ne scaturì, e quanta nostalgia rievocando i nomi dei profeti e delle icone del calcio del paese dei soviet. Nel loro ultimo lavoro però si evince anche una non velata “ostalgie” (come d’altronde a me, mentre vi scrivo) sul calcio della DDR. Un lavoro che loro stessi indicano “un lavoro di nicchia” ma scritto bene, ricco di approfondimenti e storie di quel calcio un po’ sconosciuto.
Edito dalla Rogas, un libricino di 133 pagine, tutte da leggere d’un fiato, dal titolo che un po’ rispecchia la simpatia e l’acume semantico dei due autori: C’eravamo tanto a(r)mati. Anche la copertina è da segnalare, con uno Spari Sparwasser senza volto ma perfettamente riconoscibile che a me personalmente è piaciuta molto. La immagino pensata e ripensata.
Mi guardo intorno per un po'
E mi accorgo che son solo
Rino Gaetano, E io ci sto
È plausibile che scrivere di Rino Gaetano su un blog sportivo possa risultare un compito non facile e oltremodo fuori tema. Tuttavia, la passione che mi lega al cantautore, mi invoglia a rendere omaggio a un personaggio geniale, poliedrico al punto tale che credo possa passare in secondo piano lo spazio in cui viene raccontato.
Parlare di tifo organizzato non è mai facile. Parlare di come è nato, cresciuto e diventato grande il tifo organizzato della tua città e dalla tua squadra del cuore ancora meno. Il rischio come in tutte le vicende ultras è quello di scadere nel culto del proprio io e non essere pienamente obiettivi in quello che si scrive e si vuole portare al lettore.
Francesco Berlingieri e Costantino Mariella con il loro ultimo lavoro editoriale Il nostro tifo è un inferno.
Storia del tifo organizzato a Foggia dagli albori al 1991, edito da Robertò Hellnation Red Star Press - Hellnation Libri, hanno la capacità di non scadere nel banale e in maniera oggettiva e documentata raccontano la nascita degli Ultras in quel di Foggia.