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La settimana appena trascorsa è stata intensa e ricca di iniziative sul fronte dell’opposizione al Trans Adriatic Pipeline (TAP). Questa mega opera che dovrebbe trasportare gas dalla regione del Mar Caspio in Europa, collegando il Trans Anatolian Pipeline (TANAP) alla zona di confine tra Grecia e Turchia, attraversando la Grecia settentrionale, l’Albania e l’Adriatico per approdare sulle coste salentine in località San Basilio a San Foca. Mercoledì 6 dicembre i commercianti di Melendugno hanno deciso di proclamare in maniera autonoma senza mediazioni sindacali o di associazioni di categorie uno sciopero, una grande serrata che ha visto la partecipazione di quasi la totalità delle attività commerciali melendugnesi, che hanno rinunciato agli incassi di una giornata lavorativa per dimostrare ancora una volta la contrarietà del territorio a questa opera. La giornata ha visto sfilare due cortei uno mattutino a Melendugno con più di 3000 persone e uno pomeridiano con partenza dal lungo mare di San Foca, corteo che in maniera spontanea vede centinaia di persone staccarsi dal percorso ufficiale per avvicinarsi nelle vicinanze del cantiere e della zona rossa.
Un’alternanza continua e incessante di momenti di analisi e racconti personali, la fotografia della brutta situazione, dal punto di vista economico e repressivo, che stiamo attraversando in questi anni, e le mille fotografie del vissuto di ognuno, che poi alla fine sono il vero motivo per cui si continua a portare avanti una passione anche quando tutti gli elementi razionali consiglierebbero di lasciar perdere. Ultras. Parole e suoni dalle curve (Il Galeone, 2017) presenta questo importante elemento di novità e di completezza. Perché parlare di stadio e ultras in termini puramente saggistici e sociologici, pur essendo opera meritoria, rischia di essere qualcosa di asettico, che aggiunge poco e rimastica gli stessi concetti già espressi tante volte. E il racconto ultras romanzesco rimane comunque legato al talento artistico dello scrittore, al gusto personale del lettore, nel tempo si sono viste pagine bellissime e autentiche schifezze.
Quella di domenica 10 dicembre è una giornata che rappresenta appieno quello che è diventato il Centro Storico Lebowski. Per capirlo basta guardare il programma della giornata: al mattino assemblea generale dei soci per approvare il bilancio della scorsa stagione e quello preventivo per l’anno in corso; pranzo a buffet preparato dai genitori dei bambini della scuola calcio; il piatto forte di giornata, ovvero il big match contro l’Incisa, primo in classifica alla pari con i grigioneri; infine il match della squadra femminile di Serie D. Una giornata intera da passare nell’impianto di Tavarnuzze, in compagnia giusto di qualche centinaio di persone. Sarà bene quindi procedere con ordine.
Dopo la giornata di domenica sarebbe offensivo definire quanto andato in scena allo Scarfoglio di Agnano "calcio minore", infatti Lokomotiv Flegrea Stella Rossa Duemilasei è stato Sport Vero.
Un centinaio di donne e uomini si sono radunati sulle gradinate dello stadio incitando per più di novanta minuti le rispettive squadre e unendosi alla fine in un solo coro "Il Vero Calcio lo giochiamo Noi".
D'altronde sfidiamo chiunque a dire il contrario di fronte a due progetti di calcio popolare simili che grazie allo sforzo di molti, attraverso lo sport e una gestione orizzontale e partecipata,riescono a opporre resistenza allo scempio del calcio business e aggregare tante persone intorno a valori fondamentali per entrambe le compagini come l'antifascismo e l'antirazzismo.