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Chi siamo?
L'Asd Villa Gordiani nasce dal progetto di alcuni ragazzi dell'omonimo quartiere (nella zona di Roma Est) e del Collettivo Promakos. Il motivo principale per cui iniziammo a riunirci era quello di riportare il calcio a Villa Gordiani, da cui era assente da ormai troppo tempo.
In questi due anni molte sono state le attività messe in campo: iniziative sociali rivolte al quartiere, giornate di riapertura del Campo comunale sito all'interno del Parco di Villa Gordiani, proiezioni delle partite degli Europei. Negli ultimi mesi sono stati fatti enormi passi in avanti, tanto che il collettivo iniziale si è ingrandito ed oggi conta persone di tutte le età.
Gli obiettivi che fin dall'inizio si è posto il progetto erano: a) creare una squadra di calcio popolare, con vocazione territoriale, che si iscrivesse ai campionati ufficiali della FIGC; b) riaprire il Campo del Parco di Villa Gordiani abbandonato da anni; c) creare una scuola calcio. Allo stato attuale il primo obiettivo è raggiunto, ci stiamo impegnando a fondo per il secondo e prevediamo di iniziare a lavorare nei prossimi mesi per il terzo.
Nel primo semestre del 2017, Roma ha avuto modo di ospitare Breno Macedo, tecnico brasiliano di boxe che era stato già precedentemente in Italia portando con sé anche dei pugili per organizzare degli incontri, ma anche per parlare della loro straordinaria esperienza (noi ne avevamo parlato qui).
In questi quasi sette mesi, Breno ha alloggiato nell’occupazione di Quarticciolo, una borgata dinamica in cui da poco è nata una palestra popolare autogestita che rappresenta già un punto di riferimento per una zona troppo facilmente abbandonata a se stessa e che invece proprio con esperienze come questa, riesce a portare avanti molti progetti di inclusione e protagonismo popolare. Tuttavia, Quarticciolo ha rappresentato per Breno anche una base da cui spostarsi in giro per l’Italia anche e conoscere molte realtà e la commistione tra lo sport popolare e l’impegno politico. Da questo mix di esperienze è uscita fuori questa intervista che spazia dalla boxe fino alla situazione attuale nel suo paese.
Sempre difficile scrivere di una emozione vissuta, ma allo stesso tempo è un onore poterla condividere con questo blog e con tutti i suoi lettori. Parliamo della giornata di domenica, l'ormai passata “Prima in Prima”. Tutti quelli che hanno attraversato la giornata credo si porteranno dentro il segno di una festa pregna di gioia, passione e goliardia. Una giornata memorabile e storica che noi giocatori speriamo si possa rivivere puntualmente e con sempre più trasporto.
L'anno passato abbiamo raggiunto un obiettivo straordinario, nessuno potrà mai dire il contrario ma nel calcio come nella vita il susseguirsi di traguardi e aspirazioni ti pone di fronte a scelte difficili.
Finalmente siamo a settembre, e con il consueto ritardo rispetto al calcio dei “grandi”, stanno ricominciando i campionati minori, con diverse compagini del “calcio popolare” già impegnate e altre, specie quelle delle categorie più basse, che ancora aspetteranno qualche settimana. Da quest'anno però abbiamo la fortuna di poter seguire le gesta di una nuova compagine, che si avventura in un terreno importante e avvincente: i campionati femminili federali, partendo dalla Serie D. Stiamo parlando della squadra femminile del Lebowski, una realtà che abbiamo avuto modo di seguire spesso e che in questo modo aggiunge un altro tassello prestigioso al proprio progetto sportivo. Per i tifosi le partite casalinghe saranno feste interminabili, con le “prime squadre” maschile e femminile che giocheranno una dopo l'altra. Per le giocatrici, che non sono nuove nella categoria, una sfida dai mille stimoli. Vediamo cosa ne pensa Alice, una delle neo-giocatrici grigionere.