La Bombonera di Buenos Aires, la casa del Boca Juniors, costruita tra il 1938 e il 1940, è probabilmente il corrispondente sudamericano di quello che per noi italiani è la “Scala del calcio”, San Siro, a cui va aggiunto il fatto di essere uno dei pilastri dellʼidentità “Xeneize” dei tifosi gialloblu, a tal punto da soprannominarlo “El Templo”. Un sentimento così intimo che ha fatto scendere la tifoseria gialloblu sul piede di guerra contro il Presidente Angelici (uno degli uomini di fiducia del neo-eletto presidente argentino Macrì, sin da quando questʼultimo era ancora sindaco della capitale argentina), che aveva profilato lʼeventualità di abbatterlo per farne uno nuovo dʼavanguardia con varie attività commerciali al proprio interno e passare alla storia come il presidente che fece il nuovo stadio del Boca. Le motivazioni del presidente sono il fatto che la capienza di 49.000 posti implica che a ogni partita del Boca ne restino fuori almeno lo stesso numero dando il via a un lucroso giro di bagarinaggio che porta i prezzi dei biglietti fino a 300 dollari (più o meno lʼequivalente dellʼaffitto di una casa nel centro di Buenos Aires), ma anche la particolare ubicazione della Bombonera, la quale ha abitazioni costruite in tre dei quattro lati da cui è delimitato, mentre risulta vuoto il quadrante a nord-ovest dello stadio.
A differenza di quanto accade in Italia, dove lʼopinione pubblica sembra assuefatta al discorso per il quale solo gli stadi nuovi consentono ai vari club di avere nuove possibilità di sviluppo, le associazioni in cui si racchiudono i tifosi del Boca sono determinate a difendere il loro patrimonio storico: già qualche anno fa si espressero in maniera forte in merito, e questa presa di posizione, unita al secco rifiuto di oltre il 35% dei residenti delle case che sarebbero dovute essere comprate, ha fatto saltare i piani del presidente. Adesso che questi piani sembrano tornati di moda, e sono stati avviati addirittura dei contatti con lo sceicco arabo al-Qassimi che avrebbe dovuto finanziare la realizzazione del nuovo stadio, “La Doce” è nuovamente in stato di agitazione.
Di seguito (tratto da wanderersfutbol.com) un comunicato in cui vengono elencati sei motivi chiave per essere contro lo stadio-centro commerciale e difendere La Bombonera.
1) Nel nuovo stadio-centro commerciale non entreranno più tifosi. La dirigenza di Angelici vuole farci credere che La Bombonera non ha la capacità, mentre cede migliaia di biglietti agli sponsor e alle agenzie turistiche che così potrebbero venderli ai tifosi non associati. Lo stesso discorso varrebbe per un nuovo stadio, non si venderanno i biglietti né si apriranno le iscrizioni per nuovi soci. Gli stessi dirigenti hanno ammesso che una gran parte dello stadio andrà alla società che lo costruirà. Essi hanno inoltre sostenuto che sarà riempito totalmente dagli abbonati, senza settori popolari, quindi potranno essere in grado di entrarvi solo gli imprenditori ricchi in grado di sostenere questi sacchi di letame. Già attualmente gli abbonamenti del Boca sono di gran lunga i più cari del calcio argentino. In un nuovo stadio di lusso, che sarà ancora più costoso, ciò avrà come risultato immediato lʼespulsione delle persone meno benestanti.
2) I terreni su cui vogliono costruire un altro stadio, a “El campito” nella “Casa Amarilla”, sono pubblici, cioè degli abitanti della zona, e quindi sono gli stessi abitanti della zona che devono decidere lʼuso di quello spazio. Attualmente viene usato per giocarci a calcio, dai musicisti di strada e in generale per il divertimento. I residenti del quartiere “La Boca” sono fortemente contrari ad un altro stadio vicino a La Bombonera, perché va contro le loro esigenze e potrebbe portare loro anche problemi di carattere ambientale.
3) Un nuovo stadio significa perdere lʼindipendenza economica. La realizzazione del nuovo stadio-centro commerciale presuppone un investimento con relativo indebitamento di 400 milioni, e questo implica che ci toccherà prostrarci ai piedi della società che lo ha finanziato, e come riconosciuto dallo stesso Angelici, lo stadio sarebbe chiamato col nome della medesima società.
4) La Bombonera può essere ingrandita. La stragrande maggioranza dei residenti che vivono nei due isolati e mezzo dietro le caselle sono disposti a vendere la loro casa. La dirigenza di Angelici non ha mai avuto la volontà politica di avvicinarli con una proposta seria.
5) Lo stadio La Bombonera è il più suggestivo del mondo. I giocatori più famosi di tutto il mondo hanno riconosciuto la sua magia e si sono letteralmente inginocchiati quando sono entrati nel nostro tempio del quale ammirano lʼacustica unica, e parlano della paura che La Bombonera incute negli avversari.
6) La Bombonera è un pilastro insostituibile dellʼidentità Xeneize. Così come lo sono i nostri colori, il nostro quartiere e dei nostri fan. E lʼidentità non si può vendere, ma va difesa.
Giuseppe Ranieri