Libraio, ultras, skinhead, compagno, scrittore, sociologo e chissà quante altre cose ancora...
Ecco, Valerio era la somma di tutte queste cose, ma allo stesso tempo era molto di più.
È stato un punto di riferimento per diverse generazioni di aspiranti insorgenti, di kids incazzati col mondo e che volevano reagire alla vita stereotipata che tv e giornali gli propinavano e che in un'età in cui internet non aveva ancora svelato completamente le sue potenzialità invasive, partivano dagli angoli più remoti della provincia italiana per andare a prendere le ultime uscite di libri o dischi che altrimenti sarebbero stati quasi introvabili, ma anche per fare quattro chiacchiere che sicuramente avrebbero arricchito il bagaglio di conoscenze di quei giovani rasati.
Ma Valerio è stato un faro anche per un territorio, tanto fisico quanto ideale: per quella San Lorenzo di cui ormai restano solo poche tracce, quasi tutte sbiadite, ma che per decenni è stato un faro non solo per Roma, ma per l'Italia ed a tratti anche per l'Europa, di cui la sua libreria costituiva una tappa obbligatoria per i visitatori e un importante raccordo tra le varie sensibilità del quartiere più riottoso della capitale, da quella autonoma che aveva infiammato i cuori e le vite di tanti e tante e che provava a riorganizzarsi per raccogliere le nuove sfide lanciate dalla modernità a quella skinhead e modernista che in quegli anni, come cantano i Plakkaggio HC, viveva un periodo straordinariamente florido passando per quella ultras (romanista, ma non solo) che, invece, stava vivendo quasi inconsapevolmente la fine dei suoi anni ruggenti e solo intuizioni come quelle avute anche da Valerio sono riuscite ad aprire gli occhi agli animi più vivaci e meno conformisti.
Ma, come dicevamo, non si può restringere la produzione di Valerio a un semplice, per quanto vitale, luogo fisico. La sua forza, che poi è automaticamente diventata anche la nostra forza, di chi umilmente e con tutte le difficoltà del caso prova a inserirsi nel solco che ci ha lasciato, è stata quella di occuparsi in maniera del tutto originale di quel mondo sommerso rappresentato dalla cultura del dissenso, da quelle contro-culture a cui quasi nessuno aveva precedentemente conferito una qualsiasi forma di dignità intellettuale e sociale. Vuoi per quel tipico atteggiamento snobista dei soloni della cultura italica, vuoi (magari) per la paura che le classi subalterne un giorno possano davvero riscoprire il loro potenziale sovversivo, scoprirsi discendenti ideali di Spartaco, dei sanculotti francesi, dei ragazzi con le magliette a strisce ecc. e da “esercito di riserva” dedito alla sopravvivenza tramite espedienti si trasformino in “teppa pensante” riuscendo a rivendicare il diritto di trasformare realmente questo mondo. Nessun altro ha avuto un approccio metodologico che riuscisse a scardinare le pratiche accademiche farcite di paroloni e formule comprensibili solo ad altri studiosi. Valerio invece era diverso e dire che “era uno di noi”, non è retorica, ma si tratta della conclusione naturale a cui giunge chiunque abbia letto le sue opere che tutt'ora trasudano un'esperienza che sarebbe riduttivo definire “partecipante” e una vivacità di pensiero con cui si deve ancora fare i conti per cercare di analizzare nel migliore dei modi il presente, perché e per come si sono evolute le cose, alcune sue intuizioni, ad esempio sul mondo ultras, rasentano quasi la chiaroveggenza.
È proprio partendo da questi spunti che abbiamo delineato il programma per questo festival nel decennale della sua morte.
Sabato 8 ottobre, alle 18.00 inizieremo al Sally Brown, con un dibattito aperto e orizzontale, dal microfono libero in cui ognuno parlerà del proprio personale ricordo di Valerio o degli insegnamenti postumi che dovrebbe vedere la presenza di vecchi amici, “nuove leve”, ma anche di scrittori e giornalisti influenzati in qualche modo dalla sua figura, da Marco Petroni a Peppe Milazzo, passando per Marco De Rose ultimo gestore della vecchia libreria di Via dei Volsci, Federico Castiglioni della redazione di Zona Cesarini giusto per citarne qualcuno. Dopo il dibattito sarà il momento del djset ska fino a tarda notte in cui cercheremo di riproporre il medesimo mix generazionale: dai giovani Rudie Pressure Boys, ai più “rodati” Seko e Dj Mr. Benny.
La giornata successiva, sarà piena sin dalla mattina, nella zona di Largo Preneste in cui ci sarà la prima “Coppa Valerio Marchi”, un torneo di calcio popolare, che quest'anno consisterà in un triangolare tra Atletico San Lorenzo, Spartak Lidense e Liberi Nantes, ma che miriamo a far consolidare nel tempo dandogli una dimensione nazionale e un significato che vada oltre la semplice partita, ma che funga da luogo di confronto per le realtà di calcio dal basso. Successivamente, dopo la premiazione e il pranzo sociale, assisteremo tutti insieme al debutto casalingo dell'Atletico San Lorenzo contro la Virtus Ariccia, per cercare di respirare ancora un po' di quell'aria di calcio casereccio che ormai è sempre più una rarità e per continuare nella riscoperta di quelle sensazioni che ci hanno fatto innamorare di questo gioco e di tutto ciò a esso collegato, a fine partita si prenderà tutti insieme il tram per tornare a San Lorenzo, più precisamente al Nuovo Cinema Palazzo per dare vita al dibattito del pomeriggio in cui affronteremo lo sviluppo del calcio moderno e le forme di resistenza che si sono sviluppate tanto sul rettangolo verde, quanto sugli spalti, potendoci avvalere anche di vari contributi che proveranno a darci un affresco della situazione italiana e non solo. Infatti, oltre a Riccardo Bertolin, tra i fondatori di MyRoma e per quattro anni nel consiglio direttivo di Football Supporters Europe e Simone Meloni della redazione di sportpeople sarà presente Víctor Gómez Muñiz, redattore del portale spagnolo Wanderers - el Futbol del pueblo; e tramite un collegamento skype daranno il loro contributo Achilles Kalamaras, corrispondente della rivista greca Humba e Ben Shave di Supporters Direct Europe.
Per concludere nel migliore dei modi quello che si preannuncia essere un grande weekend, suoneranno i Punkafari col loro dub tutto da gustare.
Non ci resta altro che augurarvi e augurarci buon divertimento... Che la festa abbia inizio!
La redazione