La Milano dello sport popolare, in vista del decennale del Mediterraneo Antirazzista, ha organizzato un campionato di calcio popolare a 7. Una forte novità per Milano e, forse, per molte città; un torneo con un appuntamento mensile ed itinerante, 18 squadre che animano le varie zone della città che in quella giornata “accolgono” il torneo. Si è giunti ormai alla IV giornata di campionato, e la carovana di circa 250 persone tra giocatori, accompagnatori e curiosi, ha già fatto tappa a Monza, presso il Foa Boccaccio, a Segrate, grazie all’impegno del CSOA Baraonda e nello storico quartiere del Giambellino, che oggi è uno dei quartieri milanesi che più di altri è riuscito ad organizzare una lotta contro gli sfratti. La prossima giornata di campionato si terrà domenica 29 gennaio, e ad “ospitare” saranno Zam, centro sociale milanese, in collaborazione con l’associazione di volontariato Naga, che si occupa di assistenza a rom e migranti.
Non solo calcio giocato, non solo divertimento ma anche il messaggio politico che, grazie a questa iniziativa, vede coinvolti italiani e migranti, insieme, con l’obiettivo di riuscire a sensibilizzare chi è distante da determinate tematiche, come la lotta per il diritto all’abitare, quella dei migranti con la conseguente chiusura dell’Europa e la lotta al razzismo che, inutile nasconderlo, diventa sempre di più una piaga sociale. Un primo anno che, come di consueto, è di rodaggio e di sperimentazione, organizzato proprio in vista dell’appuntamento del Mediterraneo Antirazzista ad aprile che, con molte probabilità, si terrà presso il parco di Trenno. Perché Mediterraneo Antirazzista? In questi anni in cui i fenomeni migratori si sono intensificati e costituiscono un fattore imprescindibile dei nostri tempi, pensiamo sia importante supportare e declinare sul territorio un progetto che attraversa tutta la penisola (da Lampedusa a Genova, passando da Palermo, Napoli, Roma e, appunto, Milano) con istanze antirazziste e modalità di coinvolgimento diretto dei migranti. Pensiamo che la pratica sportiva, intesa come occasione di incontro, scambio, confronto, sia un efficace strumento di intervento sociale per opporsi ai fenomeni di xenofobia e disinnescare il populismo becero di chi, in relazione ai flussi migratori, sta provando a raccogliere consenso fomentando odio, innalzando muri, rispolverando politiche ultranazionalistiche.
Nonostante il rodaggio, una grande partecipazione e una splendida atmosfera, quella che si respira nell’arco delle giornate di campionato. Un momento di incontro e confronto tra tantissime realtà e culture differenti. La giornata è caratterizzata da musica e si pranza insieme. Il torneo è autorganizzato, ed oltre ad un minimo di autofinanziamento delle squadre, vi sono le iniziative parallele allo sport, come ad esempio, le presentazioni, i dibattiti e le serate a sostegno del progetto, con un unico obiettivo, quello di replicare il campionato anche per gli anni avvenire, cercando di coniugare sport e socialità. Per quanto concerne prettamente lo sport, la classifica ci parla di un primato sdoppiato, a 24 punti ci sono la Multietnica Naga Har e l’Antifa United, a seguire i Black United a 20 punti, invece, fanalino di coda, i ragazzi della Ferruccio Ghinaglia di Pavia. Un grande elogio va fatto alla squadra del CSOA Pinelli di Genova che ha deciso di partecipare al campionato, nonostante la distanza geografica. E proprio a Genova si concluderà il campionato, infatti durante l’ultima giornata, che si terrà a marzo, tutta le squadre si sposteranno da Milano e dintorni per raggiungere Genova e concludere il primo Campionato di Calcio popolare a 7, nella struttura che nella città ligure, ogni anno, ospita il Mediterraneo Antirazzista.
Nicola Gesualdo