Nel panorama del calcio moderno, nazionale ma anche di oltre-confine, i tifosi e la loro fede per una squadra sono dei fattori che non vengono quasi mai presi in considerazione. A farla da padrone, infatti, sono i soldi e i famigerati diritti tv che, da parecchi anni, rappresentano dei veri e propri campi di scontro tra i vari presidenti delle squadre nostrane.
Il prossimo 23 dicembre, per fare un esempio, è in programma a Torino alle ore 20:45 la partita Juventus-Roma valevole per la diciottesima giornata del campionato di calcio di serie A 2017/2018. Una data che, fin da subito, ha fatto storcere il naso a molti “addetti ai lavori”.
Il 23 dicembre, infatti, è giorno dell’anti-vigilia di Natale, un periodo in cui spostarsi diventa molto complicato sotto numerosi punti di vista. Nonostante tutto saranno migliaia, e su questo ci potete giurare visto l’importanza della gara, i tifosi giallorossi che si recheranno sotto la Mole per incitare i loro beniamini dal settore ospiti dell’Allianz Stadium.
Non è che i romanisti non abbiano affrontato trasferte peggiori dal punto di vista logistico, anzi; ma questa scelta sembra l’ennesima dimostrazione della sottomissione della Lega di Serie A al le pay-tv, che del calcio italiano sono le maggiori finanziatrici attuali.
Per entrare nello specifico, i romanisti al termine dell’incontro dovranno sobbarcarsi un viaggio di rientro a Roma che si preannuncia abbastanza lungo: la distanza tra la Capitale e il capoluogo piemontese, infatti, non si copre in meno di 6 ore. Una opzione diversa ci starebbe: tornare nella giornata del 24 dicembre, giorno della Vigilia di Natale.
Anche qui però ci sono due tipi di problemi principali che gli ultras capitolini dovranno mettere in conto. Per chi tornerà in treno, l’altissimo costo dei biglietti vista l’imminenza delle festività natalizie, periodo in cui i costi dei vari mezzi di trasporto raggiungono prezzi esorbitanti per ovvie ragioni.
Per chi tornerà in macchina invece, molto probabilmente, ci sarà l'incognita del gran traffico sulle autostrade nazionali dato l’alto numero di veicoli in marcia verso i luoghi di casa o di villeggiatura per trascorrere le feste.
Una parentesi la merita anche la vicenda delle due giornate natalizie di serie B, il cui orario è già stato spostato due volte e attualmente è approdato a 21 dicembre e 28 dicembre, due giovedì, e per di più alle 20:30: vuoi il giorno lavorativo, vuoi il freddo, saranno due giornate che si potranno “gustare” praticamente solo alla televisione.
Tutto questa faccenda rientra nel vasto campo dei perché, almeno per chi lo vuole capire, che rendono gli stadi italiani sempre più vuoti e desolanti. D’altronde chissenefrega se questi tifosi, descritti la maggior parte delle volte semplicemente come veri e propri criminali, vogliano portare avanti una determinata passione. Se lo vogliono fare devono superare tutti i bastoni che i signori della Lega Calcio li mettono ogni volta tra le ruote.
La domanda, d’altronde, sorge spontanea: qualcuno nei palazzi della stessa Lega calcio avrà messo in conto queste problematiche? Non credo proprio, anzi. Per i vari Tavecchio e company non sembra vero che in una data del genere sia in programma una partita di questo calibro che terrà incolati alla tv parecchi italiani, sia tifosi di una delle due squadre che non, e che sarà un’ottima fonte di incasso per i signori del pallone.
Altro fattore che lascia più di qualche dubbio è il costo del settore ospiti dello stadio juventino che, molto probabilmente, si aggirerà sui 40 euro. Tutto questo conferma che ultimamente sta sempre più venendo fuori anche in Italia il problema relativo al caro biglietti.
Oramai, anche nel Belpaese, per una partita che si rispetti vengono messi in vendita tagliandi a cifre che non tutti possono permettersi. Tutto questo fa pensare che si stia cercando di rendere lo stadio un luogo accessibile solamente a determinate categorie sociali in grado di sborsare anche più di 100 euro per due biglietti in tribuna per assistere, vedendo qualcosa, ad una partita “di cartello”.
I supporter tedeschi e, soprattutto, tifosi inglesi nei mesi scorsi hanno più volte manifestato il loro disappunto riguardo i prezzi folli dei ticket per seguire una partita di Premier: i sudditi di sua maestà sono arrivati a spendere anche 62 sterline per un settore ospiti di una partita di Champions League.
Tutto il loro disappunto è stato scritto su degli striscioni esposti durante il match che hanno attirato non poco l'attenzione dei media suscitando, di conseguenza, vistose polemiche che hanno portato ad alcuni risultati tipo un tetto massimo di spesa pari a 30 sterline.
Speriamo che gli ultras nostrani, e le tifoserie tutte, prima o poi prendano da modello i loro “colleghi” d'Oltremanica non solamente per questioni di attitudine sugli spalti ma anche per mettere in atto una qualche protesta per far valere i loro diritti.
Roberto Consiglio