Il 25 aprile appena trascorso, per il calcio dilettantistico laziale, è stato un turno di campionato in piena regola. Una scelta che lascia spazio a qualche dubbio: se da un lato a livello logistico un mercoledì festivo suggerisce un perfetto turno infrasettimanale, resta però il fatto che per una parte consistente di questo paese si tratta una festa estremamente importante e sentita, che si preferisce passare svolgendo altre attività, più o meno militanti. Sicuramente di questo pezzo di paese fanno parte i progetti di calcio popolare, ma tant’è, c’è poco da fare e si scende in campo. A pochi metri di distanza l’una dall’altra, vista l’ubicazione dei campi, Atletico San Lorenzo e Villa Gordiani giocano entrambe in casa, e nonostante che per andare da un impianto all’altro sia necessario un “giro largo” che fa perdere diversi minuti, diventa possibile una sorta di “doppia cronaca”.
Le due compagini romane hanno vissuto, dal punto di vista dei risultati, una stagione più che complicata. Con tutte le giustificazioni del caso: appena nato il Villa Gordiani, appena promossi in Prima Categoria i rossoblu sanlorenzini. Arrivati ormai vicini al capolinea, se la classifica è simile, gli stati d’animo sono però decisamente diversi: i biancorossi innanzitutto non possono retrocedere, quindi non si respira quella tensione che altrimenti sarebbe normale, se sei ultimo ma le altre sono alla portata, a tre giornate dalla fine. Lo spirito è più quello di togliersi la soddisfazione di non arrivare ultimi, e provare a trovare in queste ultime partite, tutte e tre abbordabili, dei segnali positivi in vista della prossima stagione. Del resto la squadra non ha sfigurato, ha perso molte partite di misura anche contro le prime, ha pagato molti errori di inesperienza che hanno fatto perdere punti, ma ha gettato buone basi. L’ambiente, dopo un inizio strepitoso nei numeri e nell’entusiasmo, anche per il normale “effetto novità”, ha stabilizzato un seguito un po’ più ridotto ma comunque consistente, che promette di essere duraturo. Sicuramente la coincidenza con la festa della Liberazione e con una radiosa giornata di sole ha sottratto anche qualche numero nella cerchia dei simpatizzanti.
Decisamente più preoccupata l’atmosfera in casa Atletico: l’attuale terzultimo posto, che in teoria garantirebbe la disputa dei playout, smette di essere una garanzia a causa delle regole sui distacchi, e la partita è proprio contro la Spes, quartultima, al momento con 5 punti di distacco, proprio la soglia critica. Non si viene da un periodo semplice: dopo un inizio di stagione praticamente a secco, in cui l’impatto con la categoria non è stato sostenibile, c’è stato un bel balzo in avanti invernale, che ancora consente di sperare in quella che sarebbe davvero un’impresa di valore. Poi però la luce si è spenta di nuovo, ci si gioca moltissimo proprio oggi e c’è bisogno di uno scatto di reni che però non si materializza neppure per un attimo. La cadenza dei gol è regolare, più o meno uno ogni quarto d’ora, con in coda il gol della bandiera. 5-1, con poco da discutere. Le prossime due partite, contro la prima e la quarta, non sembrano lasciare molti spiragli; decisamente più abbordabili le ultime due, ma diventa obbligatorio vincerle e potrebbe comunque non bastare. L’umore rossoblu, per quanto possibile dato il contesto, è comunque positivo: la squadra è sotto la curva, si canta per la salvezza. E si è inoltre coscienti che una eventuale retrocessione non mina certo un progetto, si sta giocando a calcio, esistono gli avversari che ti possono costringere anche a dei passi indietro. Noi dal canto nostro speriamo ancora di poter raccontare un’impresa.
Per il Villa Gordiani la giornata è invece di riscossa totale: nei primissimi minuti si porta avanti di 2 e continua a regalare spettacolo sulla terra battuta di Largo Preneste, chiudendo con un roboante 6-2 sul Castelmadama e dimostrando definitivamente di poter essere protagonista d’ora in avanti. In questo senso sarebbe importante replicare nelle ultime due giornate e lanciare un chiaro messaggio per l’anno prossimo. Intanto si è raggiunto in classifica lo Sporting San Lorenzo, che figura sotto per differenza reti, e facendo punti in questi due match si possono raggiungere altre tre rivali. La più classica delle iniezioni di fiducia.
Saranno quindi settimane ancora calde, specie sulla sponda rossoblu. Perché se da un lato si canta sempre “comunque vada la vittoria è ciò che semo”, si canta anche “noi vogliamo questa salvezza”.
Matthias Moretti