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Gigino libero! Comunicato sulla finale Stella Rossa - Cicciano a Monte di Procida

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 Per noi quella di Sabato doveva essere semplicemente una giornata di sport popolare e di festa, erano 6 anni che aspettavamo questo momento: la possibilità concreta di salire in 2 categoria e di vincere anche un torneo provinciale.

La squadra era quella buona, carica al massimo, come sempre i tifosi hanno dato vita a un mese di preparativi : collette, striscioni, torce, coreografie e tutto quello che si può fare mettendo insieme sacrificio e passione senza sponsor o grossi finanziatori alle spalle.
Il nucleo centrale della nostra tifoseria è partita dal centro in cumana, festoso e rumoroso tanto da suscitare la simpatia di molte delle persone incontrate nelle stazioni.
Arriviamo dopo 1 ora e mezza a Monte di Procida, in una cittadina di poco piu di 10 mila abitanti famosa per i suoi tanti emigranti negli Usa, che attendeva l'evento curiosità.


Dalla federazione ci era stata concessa la gradinata coperta, quella della tifoseria locale, perchè è ormai risaputo, visti gli ultimi 7 anni , che la Stella Rossa in casa e fuori muove un bel po' di tifosi, che meriterebbero ben altre categorie.
Durante la preparazione della coreografie, mentre sistemavamo gli striscioni, per ben due volte siamo stati oggetto delle provocazioni dei carabinieri della locale stazione; che prima hanno provato ad identificare alcuni tifosi presenti sugli spalti e dopo quando gli agenti erano passati da 2 a 6 addirittura p ad aggredire chi era sugli spalti con toni da “guappi” minacciando di arrestare e dare Daspo a tutti i presenti.
Per fortuna la compattezza della curva e la solidarietà delle persone presenti, ha permesso che questi squallidi personaggi fossero allontanati senza che accadesse nulla, ma probabilmente ad un carabiniere di un paese di 10 mila anime non sembrava vero che qualcuno potesse mettere in discussione la sua autorità e non tremasse davanti alla sua divisa, e le provocazioni non sono finite là.
Per tutta la partita ci hanno ripreso e fotografato, mentre indicavano persone e continuavano a minacciare; fino a quando a pochi minuti dal fischio finale un reparto di celere (sempre dei Carabinieri) si è presentato sul posto con tanto di scudi e manganelli a chiusura dell'uscita principale.
Uno dei tifosi , Gigino, che forse al momento dell'arrivo della celere si trovava al bar fuori dalla struttura è stato preso con la forza ed arrestato; per evitare che ciò accadesse anche con altri siamo dovuti uscire dallo stadio tutti insieme scortando macchine e motorini per evitare che fossero fermati.
In seguito ci siamo diretti verso la caserma dei carabinieri di Monte, dove ad attenderci c'era sempre la celere, e solo dopo alcune ora ci è stato detto che Gigino sarebbe stato tradotto a Poggioreale!
Il reparto ha continuato a scortarci da Monte alla cumana di Torregaveta che dista quasi 10 km!!!

L'atteggiamento di provocazione e di abuso che contraddistingue le forze dell'ordine , anche ieri su un piccolo campo di 3 categoria, è andato in scena nella sua edizione piu classica. Gigino non solo non ha nessuna colpa, se non quella di essere stato presente ad una partita di calcio, ma tutta la tensione scaricata ieri sulla nostra tifoseria, sulla squadra e sull'intera cittadina di Monte di Procida ha dei colpevoli chiari: 4 carabinieri esaltati che per dimostrare la propria arroganza hanno rischiato che le cose finissero molto peggio di come sono andate e hanno ingiustamente arrestato un ragazzo di 30 anni che ancora oggi si trova in cella a Poggioreale e che non sappiamo quando uscirà.
I capi di accusa per Gigino non ci sono stati comunicati, ne a noi ne ai legali, ma questo conta poco perchè noi conosciamo la verità e soprattutto conosciamo cosi bene gli abusi delle forze dell'ordine che abbiamo imparato a non subirli e ad alzare la testa ogni volta che vengono fuori.
Siamo nel paese di Cucchi e Aldrovandi, nella città in cui proprio per mano di un carabiniere è morto il povero Davide Bifolco, questi sono gli atteggiamenti che fanno sentire impuniti gli assassini; lo ripetiamo non ci sono mele marce è la pianta che va strappata.
Per noi questa storia non finisce certamente cosi, non ci arrenderemo fino a quando Gigino non tornerà a casa dalla sua famiglia e dai suoi compagni.

Gigino Libero !!
Sempre forza Stella Rossa!!

 

Stella Rossa 2006 - Napoli

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Scritto da Super User
Categoria: Prima pagina
Pubblicato: 07 Giugno 2015
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