Per il secondo anno di fila le realtà dello sport popolare romano e non solo hanno unito sforzi ed economie per permettere alle ragazze dello Youth Palestine Club, squadra di basket femminile del campo profughi palestinese di Shatila (Beirut, Libano), di tornare a Roma per la nuova edizione di Basket Beats Borders, progetto ideato da Daniele Bonifazi e David Ruggini, con l’attiva collaborazione dell’All Reds Basket Roma, dell’Atletico San Lorenzo e de Les Bulles Fatales.
Una nuova gara di solidarietà ha permesso, tra crowdfunding ed iniziative di autofinanziamento, di far sì che dal 30 giugno al 4 luglio una decina di ragazze tra i 15 e i 20 anni, guidate da coach Majdi Adam, abbia potuto confrontarsi con altre atlete animatrici del basket popolare romano e proseguire il reciproco scambio di esperienze, di culture, differenze e affinità avviato lo scorso anno.
Ad accompagnarle è stata anche la volontà di contribuire a far conoscere la storia della giovane militante palestinese Ahed Tamimi, arrestata il 19 dicembre scorso per aver schiaffeggiato due soldati israeliani di fronte alla sua abitazione nel villaggio di Nabi Saleh, nella Cisgiordania occupata, durante un raid in cui i militari hanno gravemente ferito il cugino Mohammed, e condannata ad otto mesi di carcere.
Sabato 30 giugno le ragazze sono state ospitate ad Acrobax, sul cui playground hanno potuto allenarsi e giocare in partite miste assieme a cestiste e cestisti dell’All Reds Basket Roma.
Nel pomeriggio di domenica 1 luglio sono state poi protagoniste, accanto a giocatrici dell’All Reds Basket Roma, dell’Atletico San Lorenzo e de Les Bulles Fatales, di un torneo di street basket presso il campo del CSOA Ex Snia. Oltre a loro da sottolineare anche la presenza di altre cestiste tesserate ad altre società, tra cui il Basket Esquilino.
Al torneo ha fatto seguito un’assemblea in cui, assieme agli organizzatori del progetto, gli interventi di Sport Against Violence, Un Ponte Per...e BDS Italia hanno contribuito a far emergere il contesto in cui le atlete si trovano a vivere nel campo di Shatila, tristemente noto per il massacro che nel settembre del 1982 costò la vita a migliaia di palestinesi, oltre che a delineare quali possano essere le modalità per sostenere la popolazione palestinese e sanzionare il governo israeliano e le sue politiche coloniali. Parola poi alle ragazze palestinesi che, assai emozionate, hanno ringraziato tutte le realtà che hanno fatto sì che potessero tornare nuovamente a Roma, augurandosi che l’appuntamento possa ripetersi ancora.
Lunedì 2 luglio il Palestine Youth Club ha pranzato e visitato la Casa Internazionale delle Donne, storico presidio del movimento femminista romano, al momento a rischio sfratto come tanti spazi autogestiti della città, mentre nel pomeriggio è stato ospite delle cestiste dell’Atletico San Lorenzo per un allenamento misto presso il parquet di casa delle rossoblù della palestra CSI di via Montona.
Dopo essere state in giro per la città nella giornata di martedì 3, mercoledì 4 luglio doppio impegno in una giornata ricca di sorprese: al mattino le atlete palestinesi sono state ospitate presso La Popolare Palestra Indipendente di Acrobax, dove hanno potuto impratichirsi anche con gli sport da combattimento, mentre nel pomeriggio sono state accolte da Rae Lin Marie D'Alie e Giulia Ciavarella, due delle atlete vincitrici della medaglia d'oro allo scorso campionato mondiale di basket 3x3, svoltosi a Manila tra l’8 e il 12 giugno.
A conclusione di una settimana intensa e piena di emozioni per tutte coloro che hanno contribuito alla riuscita della seconda edizione di Basket Beats Borders, le cestiste palestinesi hanno disputato, assieme alle due campionesse mondiali, un’amichevole con l’Atletico San Lorenzo.
Vito Messina