Una volta ho letto una sua intervista e alla domanda su quali sport preferisse, lui ha risposto che solo il calcio, il ciclismo e il pugilato avevano quell’epicità che li contraddistingue da tutti gli altri.
Molti ne contesteranno la veridicità ma io apprezzai molto quella risposta.
Probabilmente perché gioco a calcio, avevo un nonno pugile e un padre ciclista dilettante. Chissà.
Fatto sta che Marco Ballestracci, amico e narratore di sport (e di vita), ha fatto breccia nei nostri cuori.
Di lui e dei suoi racconti sul calcio abbiamo già scritto e apprezzato, abbiamo organizzato una presentazione e lo spettacolo “La storia più dura del mondo”, ma ci mancava ancora tutto un altro Marco, il Ballestracci che scrive di ciclismo.
Che di calcio (e di portieri) ne capisse e che ne sapesse raccontare le gesta, le contraddizioni, il fervore si era già capito ma leggere il suo 1961 ci ha dato una dimensione più completa della sua capacità.
1961 è un bel libro, pregno di umanità, che ci parla di uno sport bellissimo e durissimo, ci parla di sofferenza e di rivalsa, di amore e delusione.
Ci parla di un ciclismo proiettato ad essere da traino alle trasformazioni della società italiana del boom economico, ci parla a tratti di una guerra che non tutti hanno dimenticato.
Parla di Coppi o meglio della sua laica santificazione, di quella presenza costante di chi non c’è più, ma che continua a vivere negli occhi e nelle incommensurabili fatiche di gladiatori su due ruote.
Ci parla di un ciclismo italiano forte e pieno di campioni, ci parla di tappe mitiche e corridori con nomi difficili da pronunciare, e anche se di ciclismo hai solo sentito parlare e al Giro e al Tour ti vedi solo gli ultimi chilometri, ecco, con questo libro ti ritrovi dentro una corsa che attraversa una montagna infinita come lo Stelvio e ti pare di stare lì, con Pambianco o Anquetil, magari insieme al fantasma di Coppi. Un libro consigliatissimo insomma.
Ci tenevamo a ricordare inoltre che il 10, 11 e 12 agosto sarà a Roma ai giardini di Castel Sant’Angelo per la kermesse “Letture estive” e nello specifico con spettacoli con accompagnamento alla chitarra di Augusto Creni.
10 agosto: “Storia di gambe”;
11 agosto: “La partita più lunga della storia”;
12 agosto: “I Guardiani”.
Sempre alle 21.45.
Noi ci saremo.
“E non so perché, mentre la gente ondeggia che sembra d’essere alla Domenica delle Palme, mi viene in mente Fausto che sorride.”
Daniele Poma