COME ABBIAMO SALVATO UN CAMPO DA CALCIO CHE DOVEVA DIVENTARE PARCHEGGIO
1. GENTRIFICAZIONE
Tutto è cominciato nel 2009, quando la giunta di Padova, all'epoca guidata dal PD e da Flavio Zanonato (in seguito divenuto Ministro dell'Economia del governo Letta), lanciò una serie di opere urbanistiche per riqualificare (leggi gentrificare cementificando) i quartieri della città. Una di queste prevedeva l'installazione di un maxi parcheggio scambiatore, al posto dello storico campo da calcio comunale di via Dottesio, situato nel rione Palestro, in cui è presente una forte concentrazione di case popolari e di famiglie con redditi bassi o pari a zero. La realizzazione dell'opera sarebbe costata 670.000 euro (frutto di finanziamento pubblico) e vincolata all'approvazione in consiglio comunale della variante urbanistica che avrebbe dovuto modificare la destinazione d'uso dell'area, da pubblica a privata. Quest'opera inutile e costosa doveva essere il primo passo per mettere le mani su Palestro, vera e propria enclave popolare sempre più interessata da appetiti speculativi, per la sua vicinanza al centro città.
I compagni attivi nel rione, insieme ad alcuni abitanti, diedero vita ad un comitato popolare per opporsi al folle progetto, e iniziarono ad organizzare raccolte firme e assemblee pubbliche. All'interno delle assemblee, molto partecipate dai residenti, i rappresentanti del Consiglio di Quartiere e gli assessori (in quota Pd) che sostenevano il progetto del parcheggio, vennero più volte sbugiardati e la loro proposta messa in netta minoranza durante le votazioni. Tuttavia, come vuole la tradizione "democratica" del Pd, la loro posizione era: "Giusto poter esprimere dissenso, ma il parcheggio si deve fare" oppure "Mettetevela via, sono già stati stanziati i fondi e stiamo già facendo le gare d'appalto per i lavori". Di fronte a tanta arroganza, mentre il numero dei favorevoli al parcheggio si riduceva, il fronte del "NO" andava via via ingrossandosi.
2. NASCITA DI ASD QUADRATO METICCIO
Nell'estate 2012, a partire dalla spinta di decine di famiglie del rione, nasce l'associazione sportiva dilettantistica Quadrato Meticcio, così denominata perché riunisce soprattutto i giovani del quadrato di case popolari adiacente al campo di via Dottesio e per la variegata provenienza etnica di questi ultimi. Il progetto vuole essere inclusivo e aperto a tutti gli sport, ma a causa dei limiti strutturali dell'impianto, si concentra esclusivamente sul calcio. Fin da subito l'associazione raccoglie un centinaio di iscritti e riesce a concordare con le altre associazioni sportive, che gestivano il campo, la possibilità di utilizzare l'impianto in determinate fasce orarie e a prezzi accessibili. Il pagamento delle spese, anche se ridotte, è stato possibile grazie alle molte iniziative costruite collettivamente all'interno del rione e il campo è così diventato un importante luogo di scambio di esperienze e di sperimentazione di relazioni sociali genuine, sganciate dalle logiche commerciali che impongono sempre un prezzo al proprio divertimento. E' stato un risultato molto positivo per una città come Padova, in cui il costo medio di un campo per una partita è di 120 euro. In un tempo in cui lo sport ci viene presentato come un mondo dove gli affari economici vengono al primo posto, l'estetica dei gesti conta più della sostanza e la competizione prevale sullo spirito di solidarietà, Quadrato Meticcio ha lavorato per invertire la tendenza, restituendo allo sport il suo ruolo di disciplina popolare, ripartendo dal campetto di periferia e rimettendo al centro valori come la lealtà, il rispetto reciproco e il rifiuto di ogni discriminazione. Nel corso degli anni l'associazione sportiva, grazie al lavoro e alla disponibilità di molti volontari, è andata via via strutturandosi ed è riuscita a promuovere la partecipazione di più squadre in diverse categorie -Prima Squadra e Under 14- e a svariati tornei di calcio provinciali.
3. IL PD CONTRO LA SUA STORIA
Il campo di via Dottesio, all'inizio degli anni '70, non era che un terreno incolto ai margini del rione Palestro; la sua posizione faceva gola a vari palazzinari che progettavano, con l'avvallo dell'allora sindaco democristiano Ettore Bentsik, l'edificazione di condomini privati. In opposizione a quei progetti speculativi, iniziò a mobilitarsi un gruppo di abitanti del rione Palestro, che era solito ritrovarsi presso la locale casa del popolo, intitolata al partigiano Antonio Camporese, caduto in uno scontro a fuoco con i nazi-fascisti durante la Resistenza. Questi giovani, quasi tutti operai e iscritti al Partito Comunista, si rimboccarono le maniche e, armati di badili e cariole, trasformarono il terreno incolto in un campo da calcio nel giro di pochi mesi. All'inaugurazione dell'impianto sportivo fu invitato a partecipare anche l'allora Presidente della Repubblica Saragat e, durante l'evento, il compagno Ottorino Scalabrin, che aveva diretto i lavori, ottenne un riconoscimento per l'alto valore sociale di quell'opera collettiva. L'ironia della sorte ha voluto che proprio Zanonato, ex dirigente Pci e nato nel rione Palestro, si sia reso promotore del tentativo di cancellazione di uno dei pochi simboli di riscossa popolare presenti a Padova.
4. IL SALTO DI QUALITA' DELLA LOTTA
Nel marzo 2013, al forte consenso raccolto da Asd Quadrato Meticcio e dal Comitato per la difesa del campo, il Pd risponde imponendo un'arbitraria chiusura dell'impianto sportivo, in attesa dell'approvazione della delibera per la variante urbanistica. Il mese successivo il sindaco reggente, Ivo Rossi (subentrato a Zanonato, nel frattempo divenuto ministro), si presenta scortato da decine di poliziotti, nella piazza centrale del rione, per tenere un comizio. La risposta del rione è tanto determinata quanto significativa: più di 200 persone, tra famiglie e studenti della vicina residenza universitaria, occupano il campo di via Dottesio al grido "Il quartiere ha bisogno di spazi sociali, non di comizi elettorali", dando vita ad una festa e un torneo di calcio. Il Pd, spiazzato, decide di prendere tempo e concede la temporanea assegnazione del campo a Quadrato Meticcio, ponendo la clausola che questa cesserà nel momento in cui dovessero iniziare i lavori per il parcheggio. Per il momento è una piccola vittoria. Nel settembre 2013, il Comitato e l'asd Quadrato Meticcio, in una logica di mutuo soccorso tra le lotte, intrecciano il proprio percorso con quello del Comitato contro il caro bollette di acqua e gas, sorto anch'esso nel rione Palestro e animato principalmente da anziani. L'obiettivo comune era quello di chiedere una diversa destinazione dei 670.000 euro stanziati dalla Regione per il parcheggio, decisamente più utili se impiegati per rafforzare strutture e servizi per anziani e famiglie. L'alleanza operativa, tra queste realtà eterogenee, ha prodotto prima l'occupazione della sede Aps, azienda municipalizzata che gestisce l'erogazione di acqua e gas, che porterà l'ottenimento di uno sconto del 25% su tutte le bollette e poi l'invasione del Consiglio Comunale durante la votazione per la variante urbanistica del parcheggio sul campo, ottenendo la sospensione della seduta. Di fronte a questo livello di partecipazione e mobilitazione popolare, e con le elezioni amministrative alle porte, il Pd è costretto a congelare la delibera, nella convinzione che, una volta ottenuta la conferma di Ivo Rossi a capo della città, si sarebbero poi regolati i conti con Quadrato Meticcio e i comitati. Ma le cose sono andate diversamente...
5. NESSUNA VITTORIA E' MAI DEFINITIVA
Nel maggio 2014, le elezioni amministrative a Padova vengono vinte a sorpresa dal candidato leghista Massimo Bitonci. In campagna elettorale quest'ultimo aveva promesso che il campo non solo sarebbe rimasto al suo posto, ma sarebbe stato pure gestito dagli abitanti del quartiere. Dopo pochi mesi però arriva l'improvvisa decisione di chiudere l'impianto, adducendo come pretesto la scarsa capacità di gestione da parte delle associazioni che lo utilizzavano che avrebbe prodotto una situazione di "degrado". Nessuno stupore, del resto come ci si poteva aspettare che dei ragazzini di ogni cultura e provenienza, che condividono il proprio tempo giocando a calcio e costruendo un pezzo del tessuto meticcio della Padova del futuro, per un leghista potessero essere qualcosa di diverso dal Degrado. La repentina chiusura del campo obbliga l'associazione sportiva a trasferire temporaneamente su altri campi comunali le proprie attività ufficiali, come gare e allenamenti, ma non quelle informali. Infatti ogni fine settimana, decine di ragazzini di ogni età continuano a darsi appuntamento al campo, in barba ai divieti di accesso, scavalcano le reti e passano i pomeriggi a giocare a pallone. Dopo aver inviato più volte i vigili, con il chiaro intento di intimidire e creare un clima di paura, Bitonci e soci, dovendo constatare l'irriducibilità del fenomeno e sotto la pressione delle interrogazioni presentate sull'argomento dall'opposizione (non PD) in consiglio comunale, decidono di cambiare strategia. Qualche settimana fa arriva l'annuncio ufficiale che sancisce la resa del partito del cemento: la delibera che prevedeva il parcheggio sul campo è definitivamente cancellata, mentre è al vaglio l'ipotesi di assegnazione del campo di via Dottesio agli abitanti del quartiere. Proprio quest'ipotesi di assegnazione, dai contorni piuttosto fumosi, è per Quadrato Meticcio, il punto di partenza per un nuovo percorso di lotta a difesa della funzione sociale del campo e a garanzia della sua accessibilità a tutti, a prescindere dalla propria condizione sociale.
6. ALCUNE RIFLESSIONI
Arrivati a questo punto, possiamo azzardare un bilancio sommario di quanto fatto finora e produrre qualche riflessione. Le lotte sociali per ottenere delle vittorie contro le logiche di privatizzazione e messa a valore dei territori portate avanti da banche, lobby del mattone e istituzioni conniventi, devono riuscire a trasformare la semplice opposizione ad una data opera, in processo di riconfigurazione delle relazioni sociali tra gli abitanti del territorio che da quell'opera rischia di rimanere segnato. Nuove relazioni sociali significa rompere l'isolamento e la solitudine, troppo spesso tratti distintivi di tante esistenze all'interno dei complessi di case popolari; riattivare passioni, la voglia di costruire insieme, di condividere il cibo, le idee, le lotte, senza bisogno del denaro a fungere sempre da intermediario tra noi e le nostre emozioni, tra noi e i nostri bisogni. Le cene popolari e le assemblee pubbliche, l'organizzazione del comitato o della squadra di calcio, il taglio del lucchetto per occupare il campo e la contestazione del Consiglio comunale sono tutte pratiche fondamentali che, unendo partecipazione, organizzazione e conflitto, hanno radicato tra gli abitanti del nostro rione la convinzione che i territori debbano essere di chi li vive. Un altro aspetto che ci sembra importante sottolineare riguarda l'atteggiamento unilaterale del Pd che ha fin da subito determinato due campi contrapposti in modo netto e senza mediazioni possibili: o per il parcheggio o per il campo. Questa contrapposizione ha innescato una logica di tipo partigiano tra quella parte di abitanti del rione Palestro, soprattutto nella componente più giovanile, che vede il campo come una risorsa collettiva e un valore aggiunto alla propria esistenza. È questo sentirsi parte in causa in modo diretto che ha alimentato la voglia di protagonismo che, dal punto di vista dell'iniziativa, nulla ha concesso alla delega a partiti ed associazioni istituzionali varie. Se si è deciso di portare le ragioni della lotta, in forma di protesta o di proposta, all'interno dei luoghi in cui le istituzioni decidono delle nostre vite, incassando l'appoggio dell'opposizione interna ed esterna alla giunta Zanonato-Rossi, è stato solo perché talvolta, per rafforzare il proprio campo può essere utile creare contraddizioni nel campo avversario. Come abbiamo già detto, oggi si apre una fase nuova con altri obiettivi da raggiungere, ma l'affrontiamo in modo sereno, convinti dei nostri mezzi, forti dell'esperienza accumulata e contenti di aver dato il nostro piccolo contributo nel segnare un punto a favore dei movimenti che, dalla Val Susa alla Terra dei Fuochi, difendono i propri territori dalla speculazione e dalla devastazione ambientale.
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ASD Quadrato Meticcio - Padova