Pensando a Lucca, mi è sempre venuto naturale definirla una “Verona di Toscana”. Tanto per l’indiscutibile bellezza del centro storico, quanto per una borghesia storicamente florida e fieramente reazionaria, e non di meno per una presenza neofascista, se non neonazista, particolarmente numerosa e spregiudicata, specie se messa a confronto con le città circostanti. E se la curva è sempre un fedele spaccato di ciò che è presente nella società, le conseguenze sono facilmente immaginabili. Un contesto difficile insomma per chi propone una qualsivoglia attività sociale che alluda alla solidarietà, o addirittura alla conflittualità “dal basso”: andando indietro negli anni non si contano le aggressioni, anche molto gravi, le prepotenze e le intimidazioni, come da tradizione sempre più che tollerate dalla pubblica autorità. E purtroppo questa tradizione non appartiene solo al passato, ma arriva fino a pochissimi giorni fa.
Se mi avessero detto non più di qualche mese fa che il 23 settembre avrei trovato una società di calcio popolare appena fondata, che ha già 150 soci e il giorno della presentazione mette a sedere, a cena, più di 200 persone, avrei pensato di parlare, se non con un folle, almeno con un sognatore incallito. Il giorno prima, all’esordio in Coppa, erano circa una settantina i ragazzi accorsi a sostenere la squadra. Insomma, è nata una realtà. Adesso arriva il momento in cui alla precipitosa crescita dell’entusiasmo va accompagnato il lavoro organizzativo (anche se quello relativo all’organizzazione degli eventi di autofinanziamento sembra già essere adeguato), e non a caso nel primo pomeriggio si era già tenuta un’assemblea dei soci molto lunga e densa. Perché è ovvio che in un contesto come quello lucchese la spinta a impegnarsi può nascere anche per contrapposizione, per ribellione, ma chi anima il progetto non ha intenzione di limitarsi a questo, di essere la realtà di “quelli contro”, vuole piuttosto costruire qualcosa che sia un progetto sportivo valido e allo stesso tempo una risposta completa e credibile in termini di aggregazione sociale. Ciò non toglie che l’antifascismo e il rifiuto di ogni discriminazione siano elementi fondanti del progetto, la sfida è piuttosto quella di aggiungere tanta altra carne al fuoco, di mettere a disposizione degli amanti del calcio la possibilità di impegnarsi in qualcosa di collettivo, che sia “per”, e non “contro”, la propria città. Anche il nome, Trebesto, è significativo: è un aggettivo dialettale che descrive un ragazzino sveglio, vivace e agitato. Un termine desueto in realtà, che ad oggi potrebbe uscire solo dalla bocca di qualche nonna lucchese.
Non a caso è forte l’esigenza di confrontarsi con altre realtà che combattono contro il calcio mercificato, nell’ottica di inserirsi in un dibattito ormai nazionale, ma anche di stringere rapporti di natura più territoriale. La sera abbiamo avuto il piacere di portare il contributo della nostra redazione al dibattito con Spartak Apuane, realtà che seguiamo da tempo, e Lokomotiv di Pietreto, una formazione della provincia pistoiese che si cimenta nel mondo amatoriale puntando molto sulla consapevolezza politica. Queste tre realtà avevano già condiviso diverse altre iniziative, lasciando intravedere un sodalizio reso possibile anche dalle distanze geografiche non eccessive, e che può in prospettiva moltiplicare l’efficacia degli sforzi fatti da ciascuno, in quella fascia di territorio del nordovest della Toscana.
In conclusione, qualche news dal campo: l’esordio in Coppa della squadra giallonera si è concluso con un dignitoso 1-2 contro una squadra già iscritta da vari anni al campionato, sabato prossimo il ritorno. Le partite casalinghe si disputeranno nella periferia cittadina, in due diversi impianti a causa dei lavori in corso in quello che diventerà da novembre il campo di casa. La festa di presentazione è stata invece nel campo sportivo di Paganico (Capannori), e già altre iniziative si sono svolte in giro per l’ampia provincia lucchese. Durante la presentazione è stato annunciato anche l’avvio dell’attività femminile, che per quest’anno si limiterà a una sorta di scuola di auto-formazione, per poi vedere cosa si sarà in grado di produrre. Il campionato inizia il 13 ottobre, si gioca di sabato in un girone che guarda molto alla Versilia. Benvenuti e in bocca al lupo, era una roba che ci voleva.
Matthias Moretti