Veronica Noseda fa campagne contro il sessismo nello sport con l'associazione Les Dégommeuses. Ha accettato di rispondere alle nostre domande e ci ha detto come lo sport possa essere un ottimo strumento per le donne e le persone LGBT.
Oggi, il mondo del calcio è ancora percepito come prevalentemente maschile. Tuttavia, le cose stanno cambiando lentamente, ad esempio, possiamo citare l’assegnazione del primo Pallone d’oro femminile nel dicembre 2018 ad Ada Hegerberg. La Coppa del Mondo che si terrà questa estate in Francia dovrebbe anche mettere in luce le nostre atlete. Militare per lo sport femminile e in particolare per il calcio è la vocazione di Veronica Noseda, co-fondatrice di Les Dégommeuses. Veronica non ha giocato a calcio da bambina ma ci è arrivata grazie alle Dégommeuses una decina di anni fa.
Questa lotta per l'uguaglianza è fatta su più fronti, spiega Veronica Noseda: “Per gli sport professionistici verte sulla difesa dell’uguaglianza di salario includendo le giocatrici degli Stati Uniti con la campagna Equal play Equal pay. Un altro aspetto è anche la copertura mediatica dello sport femminile. Le cose stanno cambiando, per fortuna. Con la Coppa del Mondo ci sarà molta più copertura mediatica rispetto al passato, è positivo!”.
La lotta si svolge anche quotidianamente, per difendere “la possibilità per le donne e le ragazze di calcare un un prato, di praticare uno sport considerato prevalentemente maschile”. Lo sport è un terreno fertile per gli stereotipi di genere e Les Dégommeuses stanno lavorando per provare a decostruire questi stereotipi.
Il calcio come strumento di empowerment
Per Les Dégommeuses, calciare una palla sul terreno comunale è già un atto militante. Svolgono anche attività educative con il sindaco del 20° distretto di Parigi per organizzare tornei di calcio misti e intergenerazionali. Le Dégommeuses hanno curato la brochure educativa Your Move rivolta a ragazze dai 12 ai 15 anni affinché possano affermarsi su un campo di calcio e i ragazzi imparino ad accettare di avere in squadra ragazze, in modo da ridurre divari educativi tra loro.
L’associazione ha un messaggio inclusivo, per dare a tutti e tutte l’opportunità di giocare a qualsiasi livello, e vuole portare una varietà di narrazioni nel calcio. Loro attaccano molto gli stereotipi presenti nel mondo del calcio: “Vedrete per tutto il tempo intervistatori uomini chiedere a delle grandi calciatrici se riescono ad abbinare sport e femminilità”, ha detto Veronica Noseda ad esempio.
Il calcio come empowerment individuale e collettivo
L’allenamento e le partite sviluppano le abilità personali e quelle di collaborazione con gli altri. Lo sport ti consente di controllare il tuo corpo, lavorarlo, trasformarlo. Ti spinge anche a prendere posizione e a parlare. Veronica definisce l’empowerment all'interno delle Dégommeuses come “empowerment collettivo, nel senso della capacità di agire collettivamente”.
Ci vediamo al forum femminista parigino il 9 marzo per scoprire in modo più dettagliato la lotta delle Dégommeuses e altre iniziative per liberarsi dai ruoli di genere!
Mathilde Wattecamps per www.aufeminin.com
Qui l’articolo originale con un breve video di approfondimento!