Stante la crisi che attanaglia ormai irreversibilmente la Serie A, tra gestioni societarie senza un briciolo di sentimento (e spesso anche di professionalità) e la mancanza di competitività, difficilmente qualcuno tra i vari soloni che si scervellano per trovare ricette in grado di guarire il grande malato ipotizzerebbe di rivolgere lo sguardo alla Francia e alla Ligue 1.
Vuoi per la cannibalizzazione di titoli e giocatori da parte del Paris Saint-Germain degli sceicchi, superiore a quella fatta dalla Juventus sui propri competitors, vuoi per lo scarso appeal che ha da sempre avuto questo campionato, le cui vittorie in campo internazionale (appena due, quella dell’Olympique Marsiglia nel 1993 in Champions League in una finale contro il Milan, sulla quale aleggiano molto concreti gli spettri del doping, e quella in Coppa delle Coppe del PSG nel 1996) sono uno specchio abbastanza fedele del suo valore, il campionato francese risulta essere quello meno attraente tra i cinque maggiori dell’Europa Occidentale, nonostante gli “sforzi” fatti anche delle emittenti televisive nostrane che, senza grossi risultati, hanno provato a farci invaghire del calcio transalpino.
Eppure, sebbene siamo ancora lontani da una dimensione appetibile, in Francia ci si sta interrogando su come poter rendere meno asettico il campionato e qualche buona idea sembrerebbe (come vedremo più avanti in questo articolo, il condizionale è d’obbligo…) stia venendo fuori. Come ad esempio la proposta, partorita lo scorso 15 maggio dal Bureau della Ligue de Football Professionnel (LFP), di un prezzo unico per i biglietti dei settori ospiti che dovrebbe essere di 10 euro per le partite di Ligue 1 e 5 per le partite di Ligue 2, raccogliendo una delle rivendicazioni storiche dell’Association National Supporters, la federazione che raccoglie i tifosi di tutti i principali club francesi e che ormai è a tutti gli effetti un interlocutore per le autorità calcistiche francesi; anche perché non va dimenticato che solo in questa ultima stagione circa un centinaio di partite dei vari campionati francesi hanno subito, tramite delibere prefettizie, divieti o comunque forti limitazioni per quanto riguarda la presenza dei supporters ospiti (dal 2011 sono ben seicento le partite soggette a restrizioni) e in diversi casi è stato usato come pretesto per queste disposizioni anche il movimento dei Gilet Gialli che avrebbe stornato un alto numero di poliziotti dagli stadi, o che comunque li avrebbe resi troppo stanchi per prestare servizio la domenica negli stadi francesi. Allo stesso tempo, con una mossa forse un po’ troppo cerchiobottista, la LFP si dice intenzionata a mantenere la percentuale del 5% per i biglietti destinati ai settori ospiti fino a un limite massimo di mille posti, a meno che non ci sia un accordo specifico tra i due club, in modo da rendere più facilmente controllabili gli spostamenti in trasferta (anche se ad onor del vero, c’è da aggiungere che sono davvero in poche le tifoserie in grado di mobilitare con una certa facilità numeri più elevati al seguito della propria squadra, se non per qualche sentito derby regionale).
Questo provvedimento dovrebbe essere ratificato durante la prossima assemblea del 6 giugno e al momento risulta che, neanche a dirlo, l’unica società contraria a questa proposta sarebbe il PSG, che comunque concorderebbe se il prezzo per i settori ospiti del massimo campionato salisse fino a 20 euro, una cifra che comunque farebbe impallidire tutti gli altri campionati, basterebbe guardare in Italia: immaginate per un attimo di poter accedere a San Siro, all’Olimpico o allo Juventus Stadium con soli 10 euro, mentre la realtà dice che qui l’effetto CR7 ha fatto levitare i settori ospiti degli stadi di Serie A (o forse sarebbe meglio dire degli stadi delle squadre che disputano la Serie A) fino a 100 euro, arrivando a casi a dir poco grotteschi come i 22 euro richiesti ai tifosi dell’Avellino per andare in trasferta a Latina per una partita di Serie D e senza menzionare i casi delle ultime edizioni di Champions League o dello stesso campionato inglese, tutti casi in cui invece si continua ad andare al rialzo come se nulla fosse e come se il prodotto in questione valesse davvero certe cifre.
Dunque, se da un lato questa situazione può sembrare l’ennesima dimostrazione del fatto che se non si instaura un dialogo con le tifoserie organizzate il prodotto-calcio è destinato a diventare vuoto e senz’anima (e nei contesti meno spettacolari come la Ligue1 e anche la Serie A, meno appetibile sul mercato), dall’altro sembra ancora troppo presto per cantare vittoria e toccherà ai supporters francesi riuniti fuggire all’abbraccio mortale dei prefetti e delle figure istituzionalizzate come gli SLO (Supporters Liaison Officer), affinché la tutela dei diritti dei tifosi non si trasformi in un’accettazione della normalizzazione dei divieti e della subalternità ai diktat repressivi, ma serva davvero a restituire ai tifosi un posto di rilievo nel calcio e non come semplici consumatori di un prodotto che sta andando via via svalutandosi.
Giuseppe Ranieri
Di seguito, il comunicato degli ultras dell'Olympique Marsiglia che contesta il prezzo del biglietto nella partita con il Bordeaux.