Sabato 6 luglio si è tenuta la quarta edizione del Torneo di calcio antirazzista di Bruxelles: scriviamo queste poche righe per condividere qualche elemento di questo percorso.
Iniziamo ringraziando chi ci ha concesso questo spazio su sportpopolare.it, riferimento per chi, come noi, porta avanti delle pratiche di sport popolare ovunque si trovi. Con Sport popolare ci siamo incontrati a Parigi nel gennaio di quest’anno, in occasione di un’assemblea a cui siamo stati invitati insieme ad altre realtà francesi, italiane e belghe, per scambiare le rispettive esperienze di sport popolare. L’evento, organizzato dai compagni e le compagne del MFC 1871, ci ha permesso una piacevole trasferta a Parigi, descritta benissimo qua.
Carichi di energie positive dopo questo incontro, ci siamo subito messi al lavoro per organizzare la quarta edizione del Torneo di calcio antirazzista di Bruxelles. Reduci dalla terza, che eccezionalmente si tenne indoor nel novembre 2018, quest’anno siamo tornati alla formula canonica: un torneo “estivo” (per quanto l’estate belga sia una chimera), all’aperto, sul campo dove si allena la Royale Union Saint-Gilloise, una giornata di aggregazione in cui diverse squadre si sono confrontate - talvolta incontrate, talvolta scontrate “mettendo a nudo l’anima” - sul campo da gioco. Fra le 20 squadre, segnaliamo, dalla Francia, la quarta presenza consecutiva dei compagni e delle compagne parigini del MFC 1871 con due squadre, e la seconda della squadra legata al sindacato CNT di Lille. Fra quelle provenienti dal Belgio, gli Ultras Inferno, direttamente dalla curva dello Standard di Liegi, i compagni fiamminghi dell’FC Partizan da Lovanio e la banda di generosissimi (sul campo e fuori) dei Dronken Piraten da Tournai. Segnaliamo inoltre, con un certo orgoglio “patriottico”, che ben tre squadre vestivano lo stile di Rage Sport!
Il torneo antirazzista di Bruxelles è un torneo misto in genere e, fin da subito, abbiamo dato molta importanza a questa questione, tuttavia senza imporre delle quote alle squadre. Piuttosto, abbiamo preferito mettere l’accento su questo elemento durante i percorsi pre-torneo. Quest’anno due delle squadre erano al 100% composte da donne, e in tutte le altre si è registrata la presenza di giocatrici.
La prima edizione del torneo, tenutasi nel 2016, era stata organizzata dal collettivo Antifascisti Bruxelles, mentre a partire dalla successiva si è venuto a creare un comitato, composto da diverse organizzazioni di vario tipo (collettivi di movimento, sindacati, associazioni, pezzi della tifoseria antifascista dell’Union di Saint-Gilles) che lavorano insieme tutto l’anno per la riuscita dell’evento. Quest’anno sono state organizzate, in collaborazione con l'associazione di quartiere Casi-Uo, le proiezioni dei documentari The Workers cup e Antifaboxe 10, che hanno rappresentato un’occasione di dibattito sullo sport e sulla funzione - di controllo o di emancipazione - che può ricoprire.
Il torneo ha un doppio obiettivo: da un lato, vuole essere uno spazio di contatto fra diverse strutture che possono così incontrarsi e creare comunità; dall’altro, si propone anche di permettere a tutte le realtà che hanno già una pratica sportiva di riflettere insieme su come dare a quest’ultima un senso politico più profondo, fondato su pratiche antirazziste, antisessiste e anticapitaliste. Vogliamo il torneo come uno spazio attraversato da soggettività ed esperienze sportive diverse che, incontrandosi, si alimentano reciprocamente, per poi ripartire ancora più determinate nei rispettivi percorsi.
In Belgio, recentemente, si stanno creando vari percorsi di sport popolare, principalmente nel campo delle arti marziali. Per quanto il Belgio possa essere piccolo, forse non tutti sanno che è fortemente diviso sul piano linguistico e quindi alcune informazioni non viaggiano spedite alla velocità della luce: il 14 luglio, per esempio, si è svolto un torneo antirazzista a Gent. Fra le sfide a medio-lungo termine che vediamo come comitato organizzatore del Torneo antirazzista c’è anche quella di rafforzare i legami che all’interno di quella comunità che s’ispira a principi e pratiche legate allo sport popolare.
Il torneo è per noi socialità, sport e divertimento: quest’anno, per la prima volta, abbiamo organizzato un concerto di rap militante per concludere in bellezza la giornata. Per ragioni logistiche, il concerto non si è tenuto nello stesso luogo del torneo, ma al Garcia Lorca, la sede degli esiliati antifranchisti a Bruxelles.
La squadra di calcio dei rifugiati della guerra civile spagnola a Bruxelles, formatasi negli anni Sessanta nelle stanze del Garcia Lorca.
Nonostante il timore delle difficoltà di circolazione che avrebbe potuto causare negli spostamenti il passaggio del Tour de France in città, più di cento persone si sono ritrovate per una cena popolare seguita dal concerto. Se durante il giorno il panino con salsiccia l'ha fatta da padrone, la sera abbiamo proposto un menu vegetariano a base di zuppa, lasagne, patate al forno e torta al cioccolato.
Dopo la cena è iniziato, puntualissimo, il concerto: i belgi Rimakay e Mangouste hanno aperto con le loro note engagées, seguiti da Cuba Cabbal e Dj Elle P, direttamente da Pescara e Larino: una vera e propria piacevole sorpresa per alcuni fra i compagni belgi che ancora non li conoscevano. Drowning Dog e Malatesta hanno chiuso col botto, fra l'energia, il sudore e le temperature incandescenti che a quel punto aveva raggiunto la sala.
Vi diamo appuntamento all’edizione 2020 (in cui festeggeremo il nostro primo lustro!), invitando già da ora tutte e tutti a venire a trovarci a Bruxelles!