Sabato scorso abbiamo avuto il piacere di essere ospiti in quel di Benevento, in occasione della festa per il primo compleanno dell’Atletico Brigante, la locale squadra di calcio popolare. Inoltre la serata è stata anche quella del debutto ufficiale della nostra distro di Hellnation Libri.
I locali del Centro Sociale Depistaggio hanno ospitato la presentazione del libro St. Pauli siamo noi con l'autore Marco Petroni con dibattito annesso e dopo la cena il rap di Kento e di ragazzi più giovani, beneventani e foggiani.
Un'ottima occasione insomma per conoscere più da vicino questo progetto che si appresta ad affrontare la sua seconda stagione. Il bilancio della prima è largamente positivo sotto vari aspetti: l'aggregazione di molte persone, per lo più giovanissime, intorno ad un progetto che fa di solidarietà e antirazzismo le proprie bandiere è un aspetto per noi forse scontato ma che, in provincia forse ancor più che nella metropoli, rimane di fondamentale importanza (anche se bisogna dire che, con ben due centri sociali e delle occupazioni a scopo abitativo, Benevento dà l'impressione di essere città molto più attiva e dall’attitudine antifascista di come uno se la potrebbe immaginare da fuori).
Il legame visibile e già profondo con il gruppo di ragazzi africani (in una città con scarsa immigrazione) dà sostanza alla lotta al razzismo, che non resta enunciata solo a parole o praticata con spirito caritatevole, ma vive nelle attività quotidiane della squadra. Il progetto ha quindi riattivato un tessuto solidale e attivo, oltretutto trasversale alle varie anime della Benevento ribelle, e con un rapporto assolutamente non conflittuale o di rottura rispetto alla squadra della città, che milita in Lega Pro, ma bensì di collaborazione e simpatia, come abbiamo appurato nel post-serata in compagnia di vari kids beneventani a “La compagnia del Prosciutto” un rude-pub bello e funzionale allo stesso tempo, situato nel centro cittadino, tra fiumi di ottimo “Strega”, la bevanda locale per antonomasia.
I principali limiti evidenziati finora appaiono ampiamente superabili: innanzitutto il rendimento in campionato, che alla prima apparizione del resto non è certo in cima alla lista delle priorità. Ma soprattutto il fatto di essere costretti a giocare in provincia, a circa mezz'ora dalla città, in quanto non si sono trovati accordi per giocare in una struttura cittadina con costi sostenibili, cosa che sebbene da un lato cementi la voglia di darsi da fare degli atleti e dei dirigenti, dall’altro ha effetti collaterali facilmente individuabili. I ragazzi ci stanno lavorando, e potrebbe essere una svolta importante per il progetto: giocare a Benevento, magari in un quartiere popolare, potrebbe allargare a dismisura il bacino di giocatori e pubblico, dando alla squadra la marcia in più. Sicuramente nella prossima stagione torneremo da queste parti, anche ad assaporare il clima in campo e sugli spalti. Nel frattempo segnaliamo la presenza di una delegazione di foggiani, nella triplice veste di compagni, ultras e rapper, e degli RFC Lions di Caserta, squadra che esiste già da tre anni ma che in autunno esordirà in Terza Categoria. Insomma la Campania si conferma terra fertilissima per questo modo di intendere il calcio, per il momento ringraziamo i ragazzi e le ragazze dell'Atletico Brigante per l'ospitalità e la compagnia, e gli diamo appuntamento a presto.
Giuseppe Ranieri
Matthias Moretti