Il connubio tra la musica reggae e il calcio è un argomento che ho già trattato in qualche articolo nel passato. Adesso se ne ripresenta l'occasione per raccontarvi una nuova storia che unisce questi due ambiti che, agli occhi dei più, risultano essere assai distanti tra loro.
Il 1 marzo 1945 nasceva, nella piccola cittadina giamaicana di Saint Ann's Bay, il cantante Burning Spear (il cui vero nome è Winston Rodney). Domenica prossima, 1 marzo 2020, Spear festeggerà i suoi 75 anni, la stessa età che avrebbe compiuto un certo Bob Marley se fosse ancora in vita.
Oltre alla questione anagrafica sono molti i legami che legano Burning Spear a Robert Nesta. Entrambi infatti sono nati nella zona nord dell'isola caraibica, precisamente nella parrocchia di Saint Ann (una delle quattordici zone in cui è diviso, da punto di vista legale, il paese).
Spear, inoltre, è considerato uno dei maestri fondatori della musica reggae e, per molti, i suoi testi non hanno nulla da invidiare a quelli scritti da Marley nel corso della sua breve vita.
Infine, il credo rastafariano ha influenzato sotto più punti di vista la vita di entrambi gli artisti. Burning Spear infatti, proprio come faceva Marley, segue alla lettera il motto “mens sana in corpore sano”.
Visto che uno dei vari modi di tenersi in forma è quella di praticare sport Burning, e anche in questo vi è una certa similitudine con il re del reggae, giocava spesso a calcio. “Il calcio e il reggae fanno parte della stessa famiglia. Sport e musica consentono e aiutano i giovani ad esprimersi” ha dichiarato lo stesso cantante in una intervista rilasciata qualche tempo fa.
Questa passione per tale sport è nata un po' a caso. Sono molti i futuri artisti della reggae che, durante la loro infanzia, giocavano a calcio o suonavano nelle strade del ghetto di Trenchtown a Kingston.
Il calcio e la musica difatti, agli occhi dei più, erano le uniche due alternative rispetto a una vita di stenti e di delinquenze in cui finivano la maggior parte dei giovani della giamaicani nati tra gli anni '50 e gli anni '70 del XX secolo. Lo stesso Burning si è avvicinato, almeno nei primissimi anni della sua vita, al mondo del pallone per poi abbandonarlo ben presto per dedicarsi totalmente a quello delle note musicali.
Come per Bob Marley, anche per Burning Spear esistono alcuni aneddoti calcistici legati alla sua figura. Nell'estate del 1980, poche settimane dopo i due concerti storici che Nesta tenne allo stadio San Siro di Milano e al comunale di Torino, toccò a Spear portare un po' di “positive vibrations” in giro per lo stivale.
Tra le varie tappe vi fu anche quella di Castelporziano, piccola frazione del litorale laziale poco a sud di Roma. Burning Spear tenne qui un suo famoso concerto nel luglio di quell'anno, esattamente il 19 luglio, perché quel luogo gli ricordava la sua natìa Giamaica.
Poche ore prima di salire sul palco, e scaldare gli animi dei 30.000 presenti, Spear giocò una celebre partita di calcio con alcuni degli organizzatori dell'evento stesso. Tale match calcistico, purtroppo, non è ricordato molto visto che non ci sono testimonianze “ufficiali” di ciò che accadde.
Sicuramente, però, anche questo racconto non fa che rafforzare ancora di più il legame tra Burning Spear e il mondo del calcio. Per la cronaca il match, che vide affrontarsi un team giamaicano e uno italiano, fu vinto con punteggio tennistico dai giocatori caraibici.
Si trattò insomma di un vero e proprio incontro “popolare”. Il fatto che non ci furono ruoli fissi da rispettare durante la partita e che tutti correvano molto e non risparmiavano entrate dure rende ancora di più il senso della spontaneità del gioco.
In chiusura vogliamo parlarvi di una altra storia in questo ambito. Dal 1982 si tiene in Giamaica il Bob Marley One Love Football.
Tale evento sportivo viene organizzato annualmente per portare avanti l'eredità che Nesta ha lasciato. Come spiegato dagli organizzatori “chiunque conosca Bob sapeva quanto fosse appassionato di calcio”; lo stesso Marley “ha detto che il calcio è libertà ed è stato davvero serio a riguardo, perché ovunque e comunque Bob poteva giocare a palla”.
Oltre alle partite vere e proprie, durante lo svolgimento della manifestazione, si premiano alcune figure del settore musicale giamaicano. Nel 2015, per chi non lo sapesse, è stato premiato proprio Burning Spear che così ha avuto un nuovo contatto con l'ambito calcistico della piccola isola caraibica.
Anche in questa occasione insomma, per riprendere il testo di una famosa canzone di Marley come One Love, si è seguito alla lettera il motto: “un solo amore, un solo cuore, uniamoci e sentiamoci bene”.
Roberto Consiglio