Il 17 novembre 1983 veniva fondato l'EZLN (Ejército Zapatista de Liberación Nacional), uno dei più importanti movimenti di guerriglia tuttora esistenti. La sua base logistica è, ancora oggi, nel Chiapas, Stato situato nella zona sud-orientale del Messico in una delle aree più povere e arretrate del gigante centro-americano.
Questo movimento rivoluzionario fece il suo esordio ufficiale, a livello mondiale, il 1 gennaio 1994. Quel giorno diventava operativo il NAFTA (North American Free Trade Agreement), con il quale si puntava a un'agevolazione, di stampo neo-liberista, delle attività commerciali dei tre più importanti paesi dell'America settentrionale e centrale: Stati Uniti, Canada e Messico.
Contrari a questa visione economica globale che, in nome del profitto, non teneva in conto i problemi e le richieste degli ultimi della classe, i militanti dell'EZLN diedero il via a una campagna di conflitto contro il governo di Città del Messico seguendo parole chiave come libertà, giustizia e democrazia, che dura ancora al giorno d'oggi. Tale rivolta ha interessato vari ambiti della vita quotidiana di numerose comunità rurali del Messico meridionale; tra questi non poteva mancare quello sportivo.
Su questo blog abbiamo messo spesso in evidenza come, nel continente latinoamericano, lo sport e il calcio in particolare abbiano sempre avuto un posto molto importante nella visione del mondo di chi mette in discussione lo status quo. Lo stesso EZLN non è rimasto immune da ciò come da noi spiegato in alcuni precedenti articoli su questo specifico argomento.
L'Esercito Zapatista sta tornando lentamente alla ribalta in questo 2021. L'occasione è una vera e propria “invasione” che i rivoluzionari messicani stanno intraprendendo, via aerea e via mare, nel Vecchio Continente.
Il loro arrivo dal cielo, reso possibile dalla FAZ, la Forza Aerea Zapatista, è previsto nella giornata di oggi, martedì 14 settembre 2021, nella capitale austriaca di Vienna. Oltre ai rappresentanti dell'EZLN ci saranno anche alcuni esponenti del Congresso Nazionale Indigeno-Consiglio del Governo Indigeno, e dal Fronte del Popolo in Difesa dell’Acqua e della Terra di Morelos, Puebla e Tlaxcala (Frente De Pueblos Morelos Puebla Tlaxcala).
In tutto sbarcheranno 177 delegate e delegati facenti parte del gruppo di unità zapatista “Ascolto e Parola”, in spagnolo “Escucha y Palabra” ma in questo caso tradotto con “La Extemporanea”, come si legge sul comunicato ufficiale diramato dallo stesso EZLN nel luglio 2021. Tra i rivoluzionari e le rivoluzionarie ci saranno anche 36 miliziane di una squadra di calcio femminile.
Queste calciatrici hanno anche un secondo nome con cui sono conosciute: Sezione Miliziana Ixchel-Ramona. Tale soprannome deriva dalla figura della Comandanta Ramona, importante figura di spicco del movimento, scomparsa nel gennaio 2006 a poco più di 45 anni di età.
Ramona era una delle sette comandanti incaricate di dirigere un esercito composto per un terzo da donne. Era un membro del consiglio direttivo rivoluzionario, il CCRI (Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno), ed è stata un simbolo di uguaglianza e dignità per le donne indigene e povere.
Questa figura fu la prima a lasciare la regione del Chiapas per cercare un dialogo di pace con il governo centrale messicano. Le componenti del team calcistico “Ixchel Ramona” cercheranno di portare la loro idea di calcio oltre confine: dai piccoli rettangoli da gioco del Messico meridionale ai grandi campi di calcio del Vecchio Continente.
Oltre a questa loro entrata in campo dal punto di vista calcistico le miliziane hanno dato il via anche ad un importante movimento di emancipazione sociale e politica femminile denominato “Dopo i 17 anni”.
Proprio a quell'età, come spiegato bene dal comandante SupGaleano sul blog enlacezapatista.ezln.org.mx, le militanti zapatiste hanno deciso di vivere un amore libero senza alcun tipo di pregiudizio. Questa presa di posizione ha una base musicale che ci parla di un genere musicale locale specifico: la cumbia. Quando infatti viene chiesto alle ragazze se ci sia una canzone che le rappresenti a pieno loro rispondono “Cumbia a la gente” dei Los Angeles Azules che viene definita “quella dei 17 anni”.
Questo genere, dallo stesso SupGaleano, è descritto come una spinta che “le ha accompagnate nell'amore e nel disamore. Chi critica quella cumbia o ne chiede la censura, forse ha dimenticato cosa vuol dire avere 17 anni. Forse ha dimenticato che sì, le relazioni possono essere quelle di un predatore che dissangua la sua preda - e a qualsiasi età. Ma possono essere anche inquietudine e libertà di amare e non amare. Scoprire così che al posto del cuore si può avere un fiore agrodolce e, allo stesso tempo, una ferita che non si chiude”.
Queste basi sociali e politiche della rappresentanza calcistica femminile EZLN rendono ancora più importante il loro arrivo in Europa. Quante volte sentiamo parlare di realtà di sport popolare, femminili e maschili, che portano avanti i loro progetti seguendo ideali di libertà, giustizia e democrazia?
La storia della “cumbia dei 17 anni” è solo uno dei numerose testimonianze che ci porteranno le e i rivoluzionari messicani e di cui potremmo (e dovremmo) far tesoro. D'altronde, come viene cantato nel pezzo Chiapas dei Punkreas, “invano voi li cercherete, tanto non li scoverete, perché quei passamontagna sono in Francia in Cile e Spagna, donde sta la resistencia di chi vuol rivendicare la sua sopravvivenza”.
Roberto Consiglio