“La storia del calcio, come quella del mondo, è stata un triste viaggio dal piacere al dovere. A mano a mano che lo sport si è fatto industria, è andato perdendo la bellezza che nasce dall'allegria di giocare per giocare. Oggi il calcio professionistico, paradigma di un mondo svenduto al mercato, condanna ciò che è inutile, ed è inutile ciò che non rende. […] Il gioco si è trasformato in spettacolo, con molti protagonisti e pochi spettatori, calcio da guardare, e lo spettacolo si è trasformato in uno degli affari più lucrosi del mondo, che non si organizza per giocare ma per impedire che si giochi. La tecnocrazia dello sport professionistico ha imposto un calcio di pura velocità e molta forza che rinuncia all'allegria, che atrofizza la fantasia e proibisce il coraggio".
È passato poco più di un mese dalla X edizione del Mediterraneo Antirazzista, tempo che ci è servito per recuperare le energie spese e per ricomporre i pezzi di quella giornata tanto lunga quanto bella.
Ma facciamo prima un passo indietro, precisamente all'estate 2019. È lì che nasce l'idea di una squadra di calcio popolare, da quell'incontro tra il Real Lardiata (un gruppetto di ragazzini del quartiere) e alcuni/e compagn* di quello che era il collettivo Magma e da una grande passione condivisa per il gioco del calcio. È lì che nasce quel sogno che oggi si chiama Partizan Scampia e che ancora continuiamo a coltivare. Con il tempo ci siamo chiesti se sarebbe stato possibile andare oltre i campetti territoriali, le partitelle tra amici, se dal basso saremmo stati in grado di formare una squadra che potesse partecipare a un campionato federale. Guardavamo con interesse alle tante esperienze di sport popolare nate negli ultimi anni, alla capacità che quelle stesse esperienze avevano di attraversare i propri territori e alla fine ci siamo convinti: volevamo provarci anche noi! Con lentezza e con tante difficoltà ci siamo riusciti, partecipando quest'anno per la prima volta al campionato di Serie D di Calcio a 5. Quindi il campo ma soprattutto il territorio. Lo sport ma anche il legame con il quartiere e la promozione di quei valori per noi imprescindibili quali l'antirazzismo, l'antifascismo e l'antisessismo.
Vogliamo dimostrare che un altro modo di fare calcio è possibile, andare oltre la pura spettacolarizzazione dello sport e riscoprire invece la potenza di quei legami edificati sulla solidarietà e sul mutuo aiuto. Riscoprire la bellezza di sentirsi parte di un progetto, di una squadra, di una comunità.
Con l'arrivo della pandemia tutto ciò si è reso ancor più evidente ed è stato per noi tutt@ naturale partecipare, insieme alla rete territoriale di Scampia, alla costruzione della BAM - Brigata di Appoggio Mutuo con la quale siamo riusciti, nel periodo tra marzo e luglio 2020, a supportare centinaia di famiglie del quartiere messe in ginocchio dalla crisi pandemica.
Come noi tante altre realtà di sport popolare hanno attraversato esperienze simili, che si sono nutrite delle energie e dei legami che nel tempo queste realtà hanno sedimentato nei quartieri popolari. Questa evidente attitudine dello sport popolare al radicamento nei territori ci ha dato la forza di non arretrare di fronte alla tempesta portata dal Covid e calpestare i campetti di mezza Campania compiendo quasi l'impresa di finire nella zona play-off del campionato.
Ritorniamo al 2 giugno, al Mediterraneo Antirazzista che quest'anno abbiamo condiviso con le compagne dell'Ardita Giambellino e con i/le compagn* del San Salvario oltre a tutte le realtà cittadine che da sempre attraversano questo momento di sport e di aggregazione nell'area nord di Napoli. Tredici ore di sport, musica, socialità intervallate dal dibattito e dalla perfomance teatrale di Mamadou Diakité per riaffermare oggi quello che Felice Pignataro espresse in un murales alla scuola C. Levi di Scampia: "Il treno dei diritti va (ancora) troppo lento". La giornata inizia presto, appuntamento alle ore 9 in piazza "Ciro Esposito" per la parata che accompagnerà i bambini e le bambine all'ARCI Scampia dove inizieranno le attività sportive. Terminati i tornei dei/delle amic* più piccol* ci si sposta all'interno del Parco Corto Maltese - un parco pubblico riqualificato e manutenuto in gran parte dagli e dalle abitanti del quartiere - dove dopo il momento assembleare si disputeranno le gare del torneo per adulti. Torneo che si apre con la sfida tra due realtà - alle quali esprimiamo ancora una volta la nostra vicinanza e la nostra solidarietà - attualmente sotto attacco della repressione: Il GRIDAS NON SI TOCCA contro l'Ardita Giambellino. Le gare si concluderanno in tarda serata con la vittoria in finale dei ragazzi dello Spartak San Gennaro sulla squadra del Movimento Migranti vincitrice della scorsa edizione. Lasciamo i campetti del Corto Maltese stremat* ma soddisfatt* e con tanti stimoli per il nuovo anno. Un solo rammarico, quello di non essere riusciti a dedicare un momento di confronto specifico sullo sport popolare. Un momento dove condividere pratiche, forme organizzative, difficoltà, prospettive. Sentiamo oggi, dopo questo Mediterraneo, ancora più forte l'esigenza di uno spazio di confronto dove esprimere i nostri dubbi e ascoltare quelli delle altre realtà. Uno spazio dove lasciare che nelle differenze risuonino le domande comuni. Lavoreremo affinché il prossimo Mediterraneo Antirazzista a Napoli possa essere anche questo, tappa di un percorso più ampio capace di mettere in rete le diverse esperienze territoriali dello sport popolare, dove si provi a costruire un discorso comune, dove riflettere insieme sui limiti e sulle possibilità offerte dallo sport popolare, sulle possibilità che abbiamo di rompere gli argini della marginalità e divenire alternativa reale allo sport commerciale. È una promessa che facciamo soprattutto a noi stessi.
Lunga vita allo sport popolare! Lunga vita al Partizan! Tanti auguri ancora ai nostri fratelli e alle nostre sorelle del Quartograd per i loro primi 10 anni. Ci vediamo l'estate prossima a Scampia!!!
Partizan Scampia