Il 20 novembre prossimo prenderà il via la ventiduesima edizione della Fifa World Cup. L'anomala data di inizio della competizione è stata decisa perché nel paese ospitante, il Qatar, durante l'estate non è possibile giocare delle partite di calcio “normali” visto che le temperature, a quelle latitudini, raggiungono anche i 50 gradi centigradi.
Con l'avvicinarsi della partita inaugurale dovrebbe esserci una grande euforia di fronte alla partenza della più importante competizione calcistica a livello globale che riesce a tenere attaccati allo schermo della televisione centinaia di milioni di appassionati in ogni angolo del globo. L'edizione qatariota, però, non sembra aver sortito lo stesso entusiasmo.
Il grande evento, almeno finora, è stato praticamente snobbato dalla comunicazione calcistica mainstream. Un silenzio che molto probabilmente è figlio del fatto che questa edizione della Coppa del mondo stravolgerà il regolare svolgimento dei campionati in molti paesi del globo.
Ma a levare più voci discordanti è stato il fatto che, nella preparazione degli impianti per il grande evento della Fifa, dalle parti di Doha non sono stati molto trasparenti per quel che riguarda il rispetto dei diritti umani. Inoltre questa che sta per cominciare potrebbe essere l'edizione più insanguinata della Coppa del Mondo per club.
Secondo i dati del giornale britannico Guardian, pubblicati nel febbraio scorso, sono morti, nell'arco di 10 anni, circa 6500 lavoratori, più o meno 12 a settimana, sfruttati nei cantieri sorti per la costruzione degli impianti.
Dal canto suo, il governo della piccola penisola del Golfo Persico, non ha mai dato una grande mano a chi cercava di capire la verità. Ad oggi, da Doha, parlano di cifre minime riguardanti le morti bianche degli operai.
Una situazione che ha reso l'attesa per la partita inaugurale ancora più incandescente e che ha spinto alcune squadre e alcuni importanti personaggi sportivi a prendere delle decisioni che non passeranno certo inosservate.
Pochi giorni fa è stata la nazionale calcistica della Danimarca a dire la sua su questa vicenda. La squadra biancorossa ha infatti presentato le divise ufficiali che verranno indossate dai giocatori nel corso del grande evento.
Sulle maglie da gioco, però, manca lo sponsor ufficiale della Hummel. Da Copenaghen hanno fatto sapere che questa scelta è stata dettata dal fatto che, lo sponsor, pur sostenendo la nazionale fino in fondo non vuole essere accostato e ricordato per aver preso parte ad un evento del genere.
La stessa Hummel ha fatto uscire un comunicato ufficiale riguardante questa decisione: “Non vogliamo essere visibili durante un torneo che a migliaia di persone è costato la vita. Sosteniamo la nostra nazionale in ogni modo, ma questo non vuol dire sostenere il Qatar come paese ospitante. Il messaggio è quindi duplice. Sono sì ispirate a Euro 92 e rendono omaggio al più grande successo calcistico della Danimarca, ma sono anche una protesta contro il Qatar e la sua situazione dei diritti umani. Lo sport deve unire le persone, renderle spensierate e libere ma quando ciò non avviene il mondo deve reagire, non può e non deve rimanere inerme a guardare. Il set di divise comprende anche un nuovo kit completamente nero, indicato come “il colore del lutto”.
Decisamente più schierata ed “estremista” è stata la presa di posizione di Eric Cantona. L'ex stella del Manchester United, d'altronde, già durante la sua carriera sui campi di calcio non aveva nascosto le sue idee militanti.
Cantona, poche settimane fa, ha dato il via alla campagna social Boycott Qatar 2022, contraria alla decisione di disputare i Mondiali nel piccolo emirato del Golfo Persico. La motivazione dietro alla scelta di questo paese, secondo l’ex calciatore, sono gli interessi economici legati all’evento. Cantona ha quindi invitato tutti i tifosi a fare la sua stessa scelta perché “che la Francia vinca o perda non deve importare, ci sono cose più importanti del calcio”.
Questo grande evento inoltre, secondo l'ex attaccante nativo di Marsiglia, avrebbe anche altre conseguenze che non rientrerebbero prettamente nel solo ambito sportivo. Ad esempio la costruzione di nuovi stadi costruiti apposta per l'occasione, in un paese in cui la tradizione calcistica è molto poca, è stata descritta come una vera e propria “aberrazione ecologica”.
La situazione dei diritti umani in Qatar, in vista della Fifa World Cup, ha interessato anche una associazione per i diritti umani quale Amnesty International. Negli scorsi mesi, infatti, Amnesty ha fatto partire una vera e propria campagna, chiamata PayUpFIFA, grazie alla quale richiede, alla stessa massima organizzazione calcistica mondiale, di destinare una cifra di almeno 440 milioni di dollari a un fondo per risarcire i lavoratori migranti e prevenire ulteriori violazioni dei loro diritti.
Questa somma non è stata richiesta così a caso. Come si legge sul sito ufficiale della stessa organizzazione umanitaria “è l’equivalente di quella che la Fifa ha destinato all’organizzazione dei mondiali del Qatar, dai quali si stima ricaverà sei miliardi di dollari”.
Steve Cockburn, direttore del programma Giustizia sociale ed economica di Amnesty International, ha voluto rilasciare una dichiarazione al riguardo. “I tifosi non vogliono un mondiale di calcio macchiato dalle violazioni dei diritti umani. Sul passato ormai non si può tornare indietro ma un programma di risarcimenti, da parte della Fifa e del Qatar, rappresenterebbe almeno una piccola compensazione per le centinaia di migliaia di lavoratori che hanno reso possibile lo svolgimento del torneo” queste le parole dello stesso Cockburn.
Pochi giorni dopo, la richiesta di Amnesty è stata rivolta anche alle 14 aziende e sponsor che saranno presenti, in Qatar, per tutta la durata del torneo calcistico. Finora solamente quattro di loro hanno risposto (AB InBev/Budweiser, Adidas, Coca-Cola e McDonalds) esprimendo sostegno alla richiesta di risarcimenti.
Dalle altre dieci, però, ancora non è giunta nessuna presa di posizione al riguardo. E poi ci vengono a dire che il mondo del calcio mainstream sta cambiando.
Ah, dimenticavo... Buon Mondiale a tutti!!!
Roberto Consiglio