Costruire percorsi sportivi capaci di dimostrare che è possibile conseguire ottimi risultati anche attraverso una politica sostenibile. È stato questo il nucleo centrale del dibattito intercorso in occasione del festival STRAVINCERE, il racconto di varie città di una stagione trionfale a vari livelli e da vari punti di vista, organizzato dai ragazzi della Borgata Gordiani.
Venerdì, “ar prato de Peppe”, proprio a villa Gordiani, sono state celebrate alcune realtà che si sono distinte per i successi sportivi conseguiti nella stagione sportiva appena trascorsa: Atletico S. Lorenzo basket, Partizan Bonola e U.S. Catanzaro. Tre mondi differenti legati da un comune denominatore: la vittoria roboante dei loro campionati.
Attraverso l’esperienza diretta dei protagonisti (chi sul campo, chi sugli spalti), il dibattito ha messo in luce come la politica dello sport popolare possa rappresentare un’alternativa valida allo sport vincolato al denaro imprenditoriale.
Proprio sul tema, Jacopo, presidente del Partizan Bonola, ha espresso la sua duplice soddisfazione sulla vittoria del campionato di seconda categoria della sua squadra. La compagine della periferia nord di Milano, infatti, è stata capace di sbaragliare squadre economicamente più floride e quotate.
L’elemento politico del calcio popolare – ha rimarcato il supporter del Bonola – è competere con chi ha più risorse, ma non può contare sulla passione delle persone che seguono ogni domenicala squadra: “La vera benzina sul fuoco che permette dicolmare qualunque gap e raggiungere l’emancipazione individuale attraverso la collettività”.
Spazio anche alla pallacanestro, con la realtà rappresentata dall’Atletico S.Lorenzo. Una squadra che nasce nel quartiere romano – come ha rimarcato il dirigente della squadra Fabio (definitosi “la persona grigia”all’interno delgruppo) – che ha ottenuto per la prima volta nella sua storia la promozione nel campionato di serie D, finalmente raggiuntadopo averla sfiorata nelle ultime due stagioni. Un risultato programmato e ottenuto dai ragazzi del coach Giovanni nonostante le difficoltà che può rintracciare una polisportiva popolare, mosca bianca nel mondo più strutturato della palla a spicchi.
Determinante nella vittoria del campionato, oltre al roster a disposizione, è stato il pubblico che non ha mai fatto mancare settimanalmente il proprio sostegno, ricevendo il plauso per calore e compostezza da parte delle tifoserie avversarie e degli arbitri. “Se siamo saliti di categoria una grossa percentuale di merito lo si deve al quartiere che ti viene a supportare in maniera massiccia” ha puntualizzato il dirigente.
In ultimo è la volta anche del nostro Dopone (svestitosi dai panni del redattore, per indossare quelli talari del tifoso). Dopo aver ripercorso il cammino esaltantedel Catanzaro – conclusosi con la promozione in serie B dopo 17 anni – ha evidenziato come la vittoria della squadra calabrese abbia saputo coniugare l’aspetto ideologico a quello del risultato, creando un collante tra la società e la tifoseria. La città, come accaduto in passato, ha saputo cogliere l’aspetto positivo dello sport per riscattare l’orgoglio e l’appartenenza a una terra martoriata da povertà ed emigrazione.
Pierluigi Biondo