Cosa sono 10 anni per un progetto sportivo di calcio popolare? Sono una conquista! La tendenza all’atomizzazione, agli scismi e al frazionismo ha sempre intaccato le realtà di tipo assembleare che caratterizzano le squadre di sport popolare come più meno qualsiasi progettualità di compagni. Ma ci sono eccezioni, eccome se ci sono, e possiamo garantirvelo. Anzi il calcio e lo sport popolare col passare del tempo hanno indicato la strada per rimanere uniti e creare comunità, legami duraturi.
Cosa sono stati i dieci anni di Atletico San Lorenzo di Roma? Una cosa bellissima!
Le parole per me, che sono coinvolto emotivamente in questo progetto – dato che ho speso ben sei anni tra le mura amiche di via dei Sabelli – non possono non essere di amore puro, istintivo, immarcescibile. La conferma sono le duemila persone che hanno omaggiato l’Atletico tra sabato e domenica alla grande festa del decennio.
Ma è stato un continuo sussulto l’avvicinamento di questo traguardo, si noti come abbiamo già descritto in un post di qualche settimana fa, l’Atletico non è solo aggregazione ma è un’aggregazione vincente sul campo, col maschile di calcio prima, col femminile di calcio a 5 poi, fino ad arrivare alla cavalcata vincente di quest’anno del basket maschile. E come diceva l’ottimo Andrea Greco dal palco del Playground, dirigente storico e fondatore, “non ce ne vogliano gli altri ma noi siamo la polisportiva popolare più grande d’Italia” e beh allora ridiciamolo la polisportiva più grande, quella con un numero maggiore di nazionalità aggregate al suo interno, esempio di sport ma anche di inclusione. Certo se fossimo solo noi a dirlo di sportpopolare.it rischieremmo di essere faziosi e autoreferenziali ma le gratificazioni per l’Atletico quest’anno sono arrivate a tutti i livelli, premi e riconoscenze del lavoro fatto in questi anni non sono mai mancati. Perché se lavori con amore e dedizione è altamente probabile che ti venga riconosciuto. Come la vittoria per la conquista del campo da gioco, l’Atletico l’ha vinta nientepopodimeno contro una fondazione miliardaria della chiesa cattolica la Fondazione dei cavalieri di Colombo. Questo ci insegna che Davide può vincere contro Golia.
La festa ha connesso sia l’anima sportiva che l’anima festaiola e organizzatrice dei ragazzi e delle ragazze di San Lorenzo, ma hanno dato un senso coreografico a ogni evento programmato dalla presentazione dei libri, alla super line up di sabato sera che hanno visto cantare e sostenere i migliori gruppi romani sulla scena musicale. I gruppi che amava anche il nostro assente e sempre presente, amatissimo Andrea Dorno. Spettacolo di torce, i panini con la salsiccia di Fragoletta, le lacrime, il pogo, l’emozione, i tornei di calciotto, le testimonianze, gli interventi, gli sbatti, la fatica, i piccoli atletici a zampettare, gli addii, gli arrivederci, gli amori, i capitani di oggi e i capitani di domani, i sogni di vittoria, il presidente, gigiguerra, Pozzo imbronciato, i sorrisi e il sudore che ci siamo passati, la goduria della settima birra, io non lo so ma a volte le parole mi mancano per descrivere ogni istante vissuti insieme ai fratelli e alle sorelle.
Io non so se questo amore avrà fine mai, la testimonianza è che la stessa esistenza dell’Atletico siano per questo monno infame esempio di forza e passione.
Grazie Atletico San Lorenzo.
Daniel Poma