Il 14 luglio è festa nazionale in Francia. In quella data del 1789, con l’evento passato alla storia come la presa della Bastiglia, cominciava quella che tutti noi conosciamo con il nome di Rivoluzione Francese.
Per la prima volta, al netto di tutte le contraddizioni che questa rivolta si porta dietro, un popolo si ribellava al potere assoluto di uno sovrano. Anche il re di allora, Luigi XVI, non a caso, si considerava monarca “per diritto divino”.
Venerdì scorso, 14 luglio 2023, si è svolto presso lo spazio sociale LOA Acrobax di Roma un interessante evento. Nella Città Eterna, in questi giorni di metà luglio, sono arrivati le ragazze ed i ragazzi del collettivo “Raccoon Kai-Antifa Boxing Club” attivo, da tre anni, nella zona metropolitana di Parigi.
In questa realtà si può praticare uno sport in particolare, il Muay-Thai, seguendo i valori dell’autodifesa popolare e inclusiva. Tale pratica sportiva, nel paese d’Oltralpe, come ci spiegano gli stessi ragazzi nel corso della loro presentazione è lasciata molto all’ambito politico legato all’estrema destra.
Nel far ciò gli atleti della Raccoon si concentrano sia sull’ambito pratico che su quello teorico. Non a caso, oltre alla struttura della palestra in sé per sé, è stata fondata anche una vera e propria biblioteca.
Qui, i praticanti che seguono i corsi, capiscono anche quali valori e ideali si provino a portare avanti. Ed è questo modo che molti apprendono un concetto fondamentale che distingua l’arte marziale praticata dalle ragazze dai ragazzi del procione (la traduzione della parola francese “raccoon”).
La Muay Thai, nell’ambito dell’estrema destra, è vista come un vero e proprio sport da combattimento. Di conseguenza si può usare solo per attaccare un avversario. Tutto ciò è naturalmente corredato di numerose concezioni maciste di questa pratica sportiva che si riallacciano a pieno con il mondo del neofascismo d’Oltralpe.
A Parigi, invece, questo ramo di boxe thailandese è visto come un vero e proprio sport di difesa. Chi la pratica non deve mai attaccare un suo eventuale nemico ma solamente difendersi da un attacco di questa società razzista, macista e neoliberista.
Non si vuole in alcun modo, come si legge sul comunicato che è stato scritto per l’iniziativa ad Acrobax , “creare un esercito di picchiatori antifa”. Si vuole però dare la possibilità a “ognuno, qualunque sia il suo livello, di venire e progredire” al fine di “sentirsi più a suo agio nel difendersi”.
La Raccoon Kai ha inoltre una concezione ben chiara sul concetto di violenza attuale oggi in Francia. Secondo loro, infatti, questa idea è stata “da troppo tempo ostracizzata da una parte della sinistra e lasciata all’appannaggio dell’estrema destra”.
In particolare è stata la cosiddetta “sinistra neoliberale” a demonizzarla per usarla per i propri interessi di stampo borghese.
E di violenza, in Francia, nel corso delle ultime settimane se ne è parlato più e più volte. Sono infatti numerosi gli articoli, di stampa locale e non, che provano a demonizzare i ripetuti scontri che si succedono nelle banlieue delle varie città francesi.
Pochi però si sono concentrati su un altro tipo di violenza. Quella della polizia locale, la cosiddetta gendarmerie, che il 27 giugno scorso si è resa protagonista di un tragico fatto.
Le forze dell’ordine locali sono state infatti messe sotto accusa per aver ucciso, per futili motivi, un giovane migrante delle banlieue parigine. Dopo questo fatto è ricominciato il dibattito, a seguito delle violenze giovanili scoppiate nelle medesime periferie, sul razzismo e sulla violenza dilagante che ancora gira in molti ambiti della polizia d’Oltralpe.
La stessa estrema destra locale non ha perso tempo nel ribadire lo stampo razzista di questa uccisione. I neofascisti si sono infatti recati di fronte a numerosi luoghi di polizia dei vari centri abitati francesi per difenderli dagli attacchi dei manifestanti. Nel corso di queste loro esibizioni hanno scandito ripetuti slogan del tipo “la Francia ai francesi”.
Lo stesso presidente Macron, che aveva già visto crollare la sua popolarità a seguito dell’approvazione della contestatissima riforma delle pensioni, ha dovuto affrontare così l’ennesima patata bollente della sua presidenza. Un fatto che lo ha portato, a essere fischiato pesantemente, anche nel corso delle tanto sentite celebrazioni istituzionali, almeno dai locali, del 14 luglio.
I ragazzi del Raccoon Antifa Boxing Club non sono stati con le mani in mano in questo momento ed hanno deciso di portare il loro supporto ai giovani manifestanti scesi in piazza e arrestati (l’età media dei fermati degli ultimi giorni è di 17 anni, ndr). Una buona parte dei proventi della serata romana infatti, arrivati grazie alla vendita di bellissime magliette e spille, è stata infatti destinata al supporto dei vari team legali che si occupano di difendere i manifestanti arrestati nelle corse delle rivolte scoppiate a seguito dell’omicidio di Nahel.
Roberto Consiglio