Il nome di Roberto Rundo non è molto conosciuto. È noto probabilmente solo a chi si interessa di antifascismo e arti marziali.
Atleta di MMA, sportivo, imprenditore, youtuber, propagandista, Rundo è soprattutto il fondatore del Rise Above Movement, sulla carta un gruppo alt-right fondato per esportare le pratiche della destra identitaria europea negli States, in pratica un gruppuscolo fascista e neo-nazista che usa la violenza politica come mezzo per fare proseliti. Qualcosa che resta sospeso fra l’organizzazione politica e una gang, che pratica la violenza di strada e lo scontro fisico, sfruttando gli sport da combattimento come mezzo di attrazione e propaganda.
Alcuni membri di questo gruppo hanno giocato un ruolo di primo piano durante gli scontri di Charlottesville, quando fra l’11 e il 12 agosto 2017 andava in scena Unite the Right rally, un tentativo di unire la galassia dell’Alt Right che prendeva come pretesto il tentativo di smantellare la statua di Robert E. Lee, il famoso generale sudista. Ma la lista che vede membri di quest’organizzazione coinvolti in episodi di violenza è lunga, soprattutto agli esordi: per esempio gli scontri occorsi durante il Make America Great Again rally a Huntington Beach nel marzo 2017 o, sempre nello stesso anno, i disordini all’Università di Berkeley.
A livello ideologico l’armamentario del Rise Above Movement è sempre lo stesso: difesa dei “valori”, mentalità crociata, avversione per musulmani, ebrei e minoranze, contrasto all’immigrazione. Un copione uguale da nord a sud, da est a ovest. Con piccoli e insignificanti cambiamenti.
Il gruppo non si professa apertamente razzista, ma lo è nei fatti. Alcuni suoi appartenenti si professano fascisti tout court o suprematisti, o in maniera più sibillina esponenti di una “contro-cultura conservatrice”. La veste insomma sembra essere quella più “sofisticata” della Nuova Destra, ma sotto il mantello è facile notare qualcosa che somiglia di più ai cappucci bianchi del Ku Klux Klan che alla “filosofia” di De Benoist o Faye. Quest’organizzazione infatti ha intercettato molte simpatie nella galassia bonehead californiana, che è la più radicata degli States e si è fusa con essa, accogliendone membri e istanze.
Ormai il gruppo non esiste più, ma i semi della sua creatura sono germogliati, come spiega sapientemente Karim Zidan su Sport Politika, nel suo scrupoloso lavoro di studio della figura di Rundo intitolato The evolution of fascist fight clubs.
Dopo il 2019 e una serie di problemi legali Rundo inizia a viaggiare molto in Europa, soprattutto nell’est Europa dove sembra cercare il suo Lebensraum, una specie di personale spazio vitale per accrescere la sua influenza e avere agibilità politica dopo i problemi in patria.
E qui inizia a creare una struttura decentralizzata e autonoma fatta di fight club, palestre o semplici associazioni chiamate Active Club. Che somigliano a dei chapter e clonano il suo format fuori dagli Usa. Per esempio in Romania, Serbia e Bulgaria ma anche in Canada e Francia. Centrale in questo processo di sfondamento a est, l’incontro e il sodalizio con Denis Nikitin, il fondatore del network di MMA White Rex, attualmente impegnato in Ucraina a combattere i russi, che ha curato un podcast con Rundo aumentandone il carisma al di là dell’oceano.
La carriera dell’astro nascente del neofascismo americano peròè oggi a un bivio. Rundo, dopo diverse peripezie giudiziarie, è stato estradato negli USA dopo essere stato arrestato in Romania a fine marzo 2023. Il rischio più immediato per uno dei più celebri neofascisti americani sono cinque anni di carcere per aver violato l’Anti-Riot Act e un’accusa di cospirazione.
Le questioni giudiziarie sono una spada di Damocle ma il suo impegno politico forse potrebbe addirittura beneficiare del ruolo di perseguitato dallo Stato, facendo aumentare i suoi “punti militanza”. Di sicuro però la fisionomia del suo network – come detto molto decentralizzato e fortemente autonomo – non sembra intaccato e potrà continuare comunque, anche senza di lui. Non a caso, canali social della sua galassia, promettono che “la lotta continuerà”. In ogni caso.
Un’estate tesa per destra e ed estrema destra americana che sembrano, una volta di più, condividere obiettivie destini: l’incriminazione di Trump, l’estradizione di Rundo e soprattutto – proprio di questi giorni – la condanna a 22 anni di carcere per aver organizzato l’assalto a Capitol Hill di Enrique Tarrio, fondatore e leader dei Proud Boys. Che con il Rise Above Movement ha condiviso piazze e intenti.
Filippo Petrocelli
(photo credit: balkaninsight.com BIRN/Igor Vujcic)