Il 32, la libreria Internazionale, il Cinema Palazzo. Sono molti, purtroppo, i luoghi militanti del quartiere San Lorenzo che oggigiorno, per varie ragioni, non esistono più.
La medesima zona, a due passi dalla stazione Termini, da parecchi anni sta subendo un vero e proprio contesto di gentrificazione che non accenna a diminuire. Se da un lato si assiste alla progressiva scomparsa di luoghi in cui si socializza e si fa politica, dall’altro, si osserva una graduale apertura di bar e locali di divertimento a poco prezzo.
Per fortuna ci sono dei luoghi di San Lorenzo che continuano a mantenere la loro “funzione originale”. Ma anche in questo caso vi sono molteplici problematiche che si riscontrano.
Un esempio emblematico, in questo ambito, è ciò che sta avvenendo alla Palestra Popolare San Lorenzo. I suoi spazi si trovano al numero 94 di via Volsci, la strada più importante del rione.
Lo stabile, occupato nel 1998 da un gruppo di abitanti politicizzati della zona, è famoso per i suoi numerosi corsi, in particolare quelli di boxe e kickboxing. Il tutto viene portato avanti seguendo gli ideali legati al cosiddetto ambito dello sport popolare.
Pochi mesi fa la Palestra Popolare San Lorenzo ha ricordato il suo 25esimo anniversario. Il tutto, purtroppo, si è festeggiato in un clima di forte preoccupazione per la sorte di questo luogo conosciuto e stimato in varie zone all’interno del Grande Raccordo Anulare.
Per avere un’idea più chiara su quale sia la situazione attuale abbiamo avuto il piacere di intervistare Mariano, storico insegnante di boxe della sovracitata palestra. È lo stesso Mariano che ci fa capire come il rapporto tra lo stabile occupato e il quartiere sia molto intenso fin dall’inizio dell’occupazione.
La palestra di sport popolare si decide di fondarla per dare un segnale al forte movimento di gentrificazione che, già a fine anni ’90, stava interessando il quadrante. L’occupazione dei locali dove sorgerà la palestra vengono descritti come un “sogno”.
L’obiettivo di questa decisione era infatti dare “un’impronta diversa” alla stessa San Lorenzo e far tornare un po’ di politica nelle sue strade. Non a caso, continua Mariano, fu fondamentale anche il supporto arrivato dai numerosi compagni locali che, al tempo, erano molto attivi.
Non tutti gli abitanti, però, vedevano di buon occhio questa nuova occupazione. Secondo alcuni, infatti, sarebbe diventato l’ennesimo luogo di feste e bevute a poco prezzo.
Questo perché, a quel tempo, le occupazioni sportive era un fatto abbastanza raro nella Città Eterna. La situazione, però, cambiò nel giro di poco tempo visto che gli stessi occupanti portarono avanti un’opera di bonifica e ristrutturazione della struttura che permisero, nel gennaio del 2000, di far partire i primi corsi di boxe e kick boxing.
Con questo fatto cambiò la percezione che vi era di quei locali. Si capì “l’importanza e la credibilità del progetto”. Nel corso del tempo la fama della palestra crebbe a dismisura e diventò il modello per nuove occupazioni sportive in ogni angolo della Capitale. In epoca pre-Covid vi erano 1000 iscritti di ogni età; attualmente ci sono 600 frequentanti dei corsi.
Altro fatto che ha permesso a questo luogo di far strada sono state le carriere di numerosi suoi ex atleti. Sono infatti molti gli sportivi che, una volta frequentata la struttura di via dei Volsci 94, hanno scritto pagine importanti dello sport.
La Palestra Popolare San Lorenzo ha visto i suoi locali messi al bando dall’attuale amministrazione capitolina lo scorso 29 dicembre. Tale bando, che scadrà il 26 febbraio prossimo, prevede la possibilità che delle associazioni, anche molto diverse tra loro, presentino un progetto per la rassegnazione dei locali.
Se dovesse vincere un soggetto differente dalla palestra popolare, quei locali perderebbero quel loro lato militante che li caratterizza da 25 anni. Questa scelta del sindaco Gualtieri avviene dopo che la stessa palestra era riuscita a risanare un debito di circa 10.000 euro con la giunta della Città Eterna, risalente all’epoca della pandemia, tramite una sola campagna di crowfunding.
Mariano spiega che si sta cercando di far conoscere all’intera città di Roma la vicenda che li sta interessando. A essere sotto attacco non è infatti solo quello spazio ma anche altri. Questo si deve alla “forte speculazione edilizia e alla delibera 104 che facilita le medesime speculazioni”.
Nonostante la situazione particolare, continua il forte attaccamento della gente comune alla struttura. Mariano, ad esempio, ci racconta quanto siano importanti per lui i corsi che egli stesso fa con i ragazzi affetti da una qualche disabilità.
Se da un lato bisogna registrare il forte sostegno dei “locali”, dall’altro bisogna sottolineare la totale distanza delle istituzioni. Nessuna di loro, a prescindere dal colore politico, dal 2014 a oggi ha fatto qualcosa per aiutare la palestra di San Lorenzo.
Ultimo sindaco a prendere una decisione su di essa è stato, nel 2008, Gianni Alemanno. So che a molti fischieranno le orecchie sentendo questa cosa...
L’ex numero uno del Campidoglio riconobbe, nello specifico, la legittimità della struttura e assegnò un contratto di affitto di 6 anni per meriti in campo sociale. Nel 2014, la giunta di centrosinistra guidata da Ignazio Marino, non rinnovò il contratto.
La situazione si fece molto tesa all’epoca del prefetto Tronca che cercò di sgomberare la palestra. Tale sgombero non venne mai attuato per la forte opposizione della gente locale contro questa decisione.
Infine, dalla Raggi sono arrivate molte promesse ma mai mantenute. Di Gualtieri, invece, si è vista solo la totale ipocrisia.
Ciò che Mariano vuole però sottolineare è “l’incapacità, la miopia e la malafede” delle amministrazioni politiche comunali per un fatto di pura speculazione edilizia.
La lotta che la struttura sta portando avanti viene descritta come “una battaglia per il futuro”. Lo stesso futuro, con la delibera 104, viene negato perché si distinguono tra loro le varie forme di associazionismo, prediligendone alcune in particolare e mettendone a tacere altre. Questo perché verranno presi in considerazione determinati parametri per l’esito finale che determinate associazioni non potranno rispettare se non cambiando la loro intrinseca.
Quella delibera va cancellata o modificata in maniera sostanziale. È questa la richiesta principale che viene fatta da tutti coloro che vivono i luoghi di via dei Volsci 94.
Per questo motivo e per fermare lo scempio alla palestra popolare San Lorenzo è stato convocato un corteo per sabato 24 febbraio 2024. Per chi fosse interessato, il concentramento è fissato alle ore 15 proprio a via dei Volsci 94.
PS: Vorrei ringraziare il collega e compagno Pierluigi per avermi dato una mano nella preparazione delle domande.
Roberto Consiglio