Il gioco del calcio a volte è strano. Anche quando si parla di un evento importante come una finale di una coppa europea.
Poche ore fa si sono giocate le semi-finali di ritorno di Conference League per decidere chi si sfiderà nella finalissima di Atene il prossimo 29 maggio. A staccare il pass sono state la Fiorentina di Vincenzo Italiano e l’Olympiacos del basco José Luis Mendilibar.
Per i rossobianchi ateniesi è una sfida in casa quella che li attende all’ombra del Partenone. Il problema semmai è di altra natura.
Lo stadio del match, l’Agia Sophia (dai più conosciuto come l’OPAP Arena), sarà quello di un’altra squadra della capitale greca, l’AEK Atene. I gialloneri, assieme al Panathinaikos, sono dei rivali storici della finalista di Conference.
La stessa divisione calcistica di Atene è ben definita. A sud, nella zona del Pireo e del Partenone, è forte la presenza di supporter biancorossi. A nord, nella periferia e nel quartiere militante conosciuto come Exarchia, è forte il supporto alle aquile dell’AEK.
Il Panathinoikos, invece, ha la sua roccaforte nella zona est della città, vicino al punto più alto del centro abitato: il Licabetto. Una divisione chiara e netta che ho avuto il modo di vivere in prima persona quando mi sono recato ad Atene in occasione del primo maggio.
Questa spartizione della città è visibile anche grazie ai numerosi sticker e murales che si possono ammirare su ogni muro. Fate un giro nella zona dove sorge l’impianto Apostolos Nikolaidisi del Panathinaikos per farvi un’idea di quello che intendo.
Il Gate 13, il gruppo ultras più famoso e conosciuto in Europa dei trifogli biancoverdi, ha letteralmente marcato il posto con numerosi murales di una certa grandezza.
Sui muri di Exarchia, invece, non mancano chiari riferimenti al giallonero e alle loro vicinanze politiche alla sinistra antagonista. La divisione tra le tre squadre ateniesi infatti, oltre che dei quartieri, è anche dal punto di vista politico.
L’Olympiacos, trovandosi nella zona più ricca, è la squadra più vicina alla destra, moderata ed estrema. Tra i suoi ultras, inoltre, non mancano gruppi che praticano ripetutamente atti violenti nel corso dei match. Nona caso le trasferte calcistiche in Grecia, in questo periodo, come ho avuto modo di capire, sono vietate.
I supporter del Pana, invece, sono abbastanza ambigui riguardo la loro simpatia politica. Se da un lato danno l’idea di stare vicino a posizioni di sinistra per la loro vicinanza al quartiere dello stadio, dall’altro hanno amicizie con altri ultras europei di dichiarate simpatie di estrema destra: il gruppo Roma e i Bad Blue Boy della Dinamo Zagabria sono due esempi che si possono fare in questo senso.
L’AEK infine, come detto poco fa, è vicino all’estrema sinistra greca. Questa presa di posizione della sua tifoseria, purtroppo, è stata pagata a caro prezzo negli ultimi mesi dagli stessi ultras.
Nell’agosto 2023, in vista del terzo turno preliminare di Champions League tra le Aquile e la stessa Dynamo Zagabria, un ultras greco di 22 anni ha perso la vita nel corso di scontri tra tifosi. L’omicidio è avvenuto nella zona di Nea Filadelfia, a nord della capitale greca.
Oltre al gemellaggio con il Panathinakos, che non certo vede di buono occhio i gialloneri, ha pesato la forte distanza politica tra i due gruppi di supporter. Se aggiungiamo che la violenza è un problema che riguarda tutto il mondo del pallone dei Balcani e non solo quello greco ecco che si spiega il tragico fatto.
E questo fatto della prudenza l’ho percepito anche nel mio soggiorno ateniese. Più volte mi è stato consigliato, da locali che ho avuto il piacere di conoscere, di non girare con determinate maglie in specifiche zone e di avere occhio mentre attaccavo degli sticker.
Non voglio dire con questo che Atene sia una città violenta ma che, dal punto di vista sportivo almeno, pretende rispetto. È forse questa la maggior richiesta sportiva dei supporter nerogialli in vista dell’ultimo atto della Conference League.
In ultimo, ricordiamo che l’Olympiacos è descritta come “la Juventus di Grecia”, visti i suoi continui e ripetuti successi nel campionato nazionale. Anche solamente questo è un buon motivo che spingerà gli ultrà dell’AEK a non accoglierli bene il 29 maggio prossimo.
Buona finale a tutti!
Roberto Consiglio