Innanzitutto, di dove siete? Il nome infatti evidenzia solo la zona. Fate riferimento ad un paese in particolare o siete sparsi per l'intero Matese?
Il nostro collettivo nasce a Piedimonte Matese ma si diffonde per tutto l’alto casertano. Dopo aver giocato la prima stagione a Piedimonte Matese, la nostra società, si è spostata a Castello del Matese dove attualmente gioca. Il problema delle strutture pubbliche gestite dai privati purtroppo colpisce anche la nostra comunità e limita le funzioni di svariate associazioni che operano nello sport. Castello del Matese ha rappresentato quel cambiamento che purtroppo a Piedimonte Matese non c’è stato, cioè fornire alla nostra associazione una struttura dove mettere in atto pratiche sportive a costo 0 con la finalità di aggregare società, tifosi e calciatori in solo corpo. Abbiamo trasformato la Tendostruttura di Castello del Matese in un campo ostico e incandescente per il numero elevato di spettatori che ci seguono durante le nostre gare interne.
Come mai la scelta del calcio a 5? Avete intenzione prima o poi di provare col calcio a 11 o va bene così?
Possiamo dirlo con orgoglio: siamo la prima squadra di futsal popolare! L’obiettivo era di portare avanti un progetto a costi ridotti coinvolgendo quanti più compagni o simpatizzanti possibili. Visto l’alto numero di squadre di calcio a 11 nell’alto casertano, vista l’impossibilità di scegliere tanti calciatori per poter realizzare una squadra di calcio, decidemmo di portare avanti il primo progetto in Italia di futsal popolare. Partimmo in 6 persone per poi ritrovarci a fine campionato con 12 calcettisti e molti azionisti popolari. Oggi abbiamo in rosa 14 giocatori, molti dei quali scesi da categorie maggiori proprio per sposare il nostro progetto e contiamo più di 60 Azionisti!
Nel vostro territorio qual è la situazione dello sport in generale? La vostra scelta di aggregazione dal basso nasce anche da carenze o impossibilità di praticare sport in modo sostenibile?
Negli ultimi anni, lo sport locale ha avuto un notevole sviluppo nelle discipline che spesso non vanno in televisione. La crescita di svariate associazioni però, non ha minimamente toccato la questione delle strutture sportive gestite dai privati. A differenza delle varie realtà di sport popolare, le associazioni che operano nell’alto casertano percepiscono “la retta” mensile, trasformando quindi lo sport in un diritto solo per pochi. Molte associazioni sono obbligate a chiedere il contributo mensile, per affrontare le spese di gestione delle strutture private nelle quali operano quotidianamente. Un esempio su tutti è il palazzetto dello sport di Piedimonte Matese. Una struttura che farebbe impazzire qualsiasi praticante di sport per la sua polifunzionalità, gestito da un gruppo di persone che nel corso degli anni non hanno mai operato nel rispetto delle regole e dei contratti di convenzione stipulati anni addietro. Abbiamo posto la questione all’attuale giunta, pressando costantemente il sindaco della città per una soluzione che sia la migliore per tutte le realtà sportive. Ci sono buone possibilità che il prossimo anno, la struttura torni ad essere pubblica e a costi popolari.
Dando uno sguardo ai vostri social media, si nota un'impostazione fortemente antirazzista e antifascista, e questa è fortunatamente una cosa comune ai progetti di sport popolare. Come si integra questa scelta con il vostro territorio? Sono maggiori le difficoltà o la solidarietà che incontrate?
Il Partizan Matese fonda le proprie radici sull’antifascismo e sull’antirazzismo. Abbiamo sempre pensato che lo sport possa diventare un’arma verso chi discrimina e uno strumento di aggregazione per tutti coloro che sono discriminati, in modo da abbattere pregiudizi e intolleranza sulla base della “conoscenza” dell’individuo. Abbiamo sposato in pieno le caratteristiche di questo movimento e le portiamo avanti da tre anni con tanto orgoglio. Non riusciamo a immaginare questo movimento senza la componente antifascista e antirazzista. Lo sport popolare cresce a dismisura, e per questo dobbiamo cercare un modo per controllare eventuali infiltrazioni di squadre che non hanno nulla a che vedere con le nostre radici e con i nostri obiettivi. I compagni della Lokomotiv Flegrea hanno proposto di formare un’assemblea nazionale sullo sport popolare. Crediamo che sia un buon punto di partenza per capire di quanto si è allargato il movimento e quali saranno le prospettive. La risposta della gente è stata pazzesca se pensiamo alle donazioni economiche ricevute e al calore che ogni gara mostrano verso i nostri colori. Chi si avvicina a noi sa quali sono le nostre radici e per quali ideali lottiamo.
Torniamo allo sport: a livello di numeri, quante persone giocano o si allenano con la squadra? Avete anche una tifoseria che vi segue?
Oggi abbiamo 14 calcettisti, uno staff tecnico composto da 3 persone (mister compreso) e un direttore sportivo (nominato dell’assemblea dei soci) che controlla l’attività sportiva e coordina i rapporti tra squadra e società. Dopo due stagioni di studio e buoni risultati (per due anni di fila abbiamo chiuso la classifica al 6° posto, quindi sfiorando per una posizione i play off), crediamo che questo nuovo anno potrebbe essere la stagione dei successi. Abbiamo allestito una squadra di qualità, confermando 6 uomini della scorsa annata e aggiungendo altri calcettisti che ci daranno una grossa mano, puntando alla vittoria del campionato. Il nostro trasferimento a Castello del Matese ha avviato una fase rivoluzionaria per i supporters al seguito. Non esiste ancora un gruppo di tifosi organizzati, ma possiamo contare per le partite interne quasi 200 spettatori e riusciamo a portare in trasferta una decina di tifosi. Quest’anno proveremo a formare un gruppo organizzato di tifosi e speriamo che la risposta sia positiva.
Da quanti anni giocate il campionato ufficiale della Federazione? Come sta andando? Quando inizierà questa stagione?
Sono tre anni che il Partizan Matese disputa il campionato Futsal FIGC. L’ultima serie del Calcio A5 è molto difficile e differente dal calcio a 11. E’ un campionato molto selettivo rispetto all’ultima categoria del calcio. Il futsal raccoglie giocatori di buon livello e spesso è praticato da chi ha ottime doti tecniche e fisiche. Lo scorso anno abbiamo sfiorato i play off. Il sogno di entrare tra le prime 5 è svanito alla penultima giornata, perdendo fuori casa contro lo Sporting Futsal Limatola. Fu una gara molto combattuta, ma la nostra inesperienza ha inciso sul risultato finale. Siamo stai la mina vagante del girone, decidendo il campionato proprio a Castello del Matese, vincendo contro la seconda in classifica e quindi abbiamo dato l’opportunità alla prima di allungare in classifica. Ormai le due stagioni passate sono un capitolo chiuso e cerchiamo di scrivere un’altra bella storia per lo sport popolare e locale. Abbiamo iniziato la preparazione atletica la settimana scorsa per farci trovare pronti all’esordio in Coppa Italia, previsto per il 3 Ottobre. Non facciamo pronostici ma siamo molto fiduciosi e speriamo di portare a casa qualcosa di buono. Sarà un campionato difficile ma entusiasmante che ci vedrà girare la Campania per più di 5 mesi. Non vediamo l’ora di sentire quel grido di battaglia che i nostri calciatori urlano prima di entrare in campo: “sangue del nostro sangue, nervi dei nostri nervi”.
Matthias Moretti