Un successo inaspettato negli ottavi di finale di Copa del Rey ha regalato all’Osasuna il primo giorno di gloria del 2025. Una vittoria inebriante, inutile negarlo, amplificata dalla sublime condizione di partire sfavoriti nel pronostico. Un booster tutto particolare dal sapore intenso di rivalsa.
Sconfiggere 2-3 i campioni uscenti dell’Athletic Bilbao in casa, nel tempio del San Mamés, in una partita tirata con tentativi di rimonta e capovolgimenti di fronte – impreziosita dalla rivalità del derby basco contro la squadra più titolata di Euskadi – è un’impresa che restituisce ai tifosi navarri una gioia rumorosa culminata in una nottata spensierata di festeggiamenti.
Il trionfo dei gorritxoakm, i “rossi”, la squadra di Pamplona, è avvenuto però in un giorno speciale che lega con un filo ancora più rosso l’Osasuna alla storia del popolo basco.
Ironia della sorte infatti proprio il 16 gennaio, giorno della vittoria contro l’Athletic, ricorreva l’anniversario della fucilazione di Eladio Zilbeti Azparren, avvenuta nel 1937, per mano dei franchisti.
Eladio Zilbeti potrebbe risultare un illustre sconosciuto anche ai fanatici del futbol, ma a Iruñea – il nome basco di Pamplona – è un eroe del popolo mai dimenticato. È infatti uno dei soci fondatori del Club Atlético Osasuna.
Nato nel 1898 nella capitale della Navarra Eladio è presente al Caffè Kutz, il luogo dove nasce ufficialmente la squadra in seguito alla fusione di Sociedad Sportiva e New Club.
Una versione del mito fondativo del club attribuisce proprio a Zilbeti l’idea di proporre “osasuna” – in euskera “salute” o “vigore” – come nome per la squadra (un’altra versione del mito attribuisce questo merito a Benjamín Andoáin).
Eladio Zilbeti però è anche altro. È un militante di Acción Nacionalista Vasca (ANV) – Eusko Abertzale Ekintza – uno dei movimenti prodromi della Izquierda abertzale, la sinistra patriottica basca. Acción Nacionalista Vasca vuole essere un’alternativa al nazionalismo conservatore e marcatamente cattolico del Partido Nacionalista Vasco (PNV) e si batte per essere un’alternativa al blocco di potere egemone in Euskadi.
Arrestato nel dicembre del 1936 Zilbeti Azparren sarà fucilato il 16 gennaio 1937 a Etxauri, pochi chilometri fuori Pamplona, in quanto ostacolo al movimento nazionale franchista per il suo spirito ribelle e ostinatamente basco.
Nel 2016 il comune di Pamplona gli ha dedicato una strada vicina El Sadar, lo stadio dell’Osasuna. Ma oltre ai riconoscimenti ufficiali forse più importante è quello del popolo osasunista. Grazie a Indar Gorri, gruppo ultras della squadra, sventola sulle gradinate una bandiera gigante con il ritratto di Eladio Zilbeti Azparren circondato dall’alloro. Non mancano poi manifesti e murales, sempre firmati Indar Gorri, sui muri della città.
Un modo per non dimenticare Eladio e per ricordare che tifa sempre Osasuna.
Filippo Petrocelli