“Dove prima si vendeva la droga, oggi si spacciano libri”. È questo l’incipit sul sito collegato a Garrincha Edizioni, piccola casa editrice indipendente legata a un territorio non certo facile come quello Scampia a Napoli.
Il progetto editoriale che nasce dall’incontro tra Rosario Esposito La Rossa editore e libraio, o meglio “spacciatore di libri” di Scampia e Giovanni Salomone, direttore editoriale.
“Ci è venuta la fascinazione, l’idea suggestiva di poter dire qualcosa sul calcio in un certo modo. Come obiettivo non abbiamo la cronaca ma l’atmosfera, quello che ruota intorno a questo sport che spesso è spettro di storie, di situazioni, di mondi. Vogliamo raccontare attraverso il calcio” queste le parole dello stesso Salomone.
Sul perché si evochi direttamente il grande calciatore brasiliano, lo stesso Salomone continua “abbiamo scelto Garrincha proprio perché giocatore ‘difettoso’, con una gamba più corta dell’altra, la spina dorsale storta. Con il medico che dice alla madre che a stento camminerà e invece poi diventa uno dei calciatori più forti della storia. Ecco, lui è il simbolo di come nel calcio ci siano delle storie uniche, che vale la pena di raccontare”.
È con queste premesse che mi sono comprato i miei primi tre libricini nel bel catalogo proposto da Garrincha Edizioni – precisamente nella collana Le Figurine – dove il formato dei libri è un ultra-tascabile da tenere sempre con sé e di facile fruizione. Tra i tanti campioni di calcio e sport narrati ci sono Gigi Meroni, Ronaldo, Cruijff, Panenka, Pasic, Socrates, Neri, Krol, Mekhlou e Baggio tanto per citarne alcuni (l’elenco completo è veramente affascinante) tra l’altro con autori di livello come Pastorin, Guelpa, lo stesso Salomone e come non citare uno dei miei preferiti, Pippo Russo (di cui hanno ristampato anche l’infinito e incommensurabile Nedo Ludi, il più bel romanzo calcistico mai scritto). Ho virato ovviamente su due portieri gli unici del catalogo, Rene Higuita e Waldir Peres, e poi una storia e un nome a me sconosciuto quello di Erasmo Iacovone.
La storia di quest’ultimo, la prima ad avermi attraversato, è un inno all’amore di una provincia per un calciatore, è l’osmosi tra Taranto e il suo figlio prediletto il cui epilogo trasuda un’immane ingiustizia divina, quella della morte precoce. Ma Erasmo persiste nell’aria che si respira in quel fazzoletto di mondo. La storia va oltre, è un promemoria sulla fragilità della vita. Di lui la formidabile penna di Pippo Russo.
Proseguo con una storia a me nota e con un personaggio che a livello di fama è appena sotto a Maradona, il bel Renè, el loco, il grande Higuita. Nella breve biografia c’è tutto e l’autore (Claudio Metallo) si vede che ha una fascinazione per l’estremo difensore colombiano. Ma chi di noi non è stato rapito da quel personaggio unico? Va sottolineato che la copertina del libro ricalca la famigerata maglia di Rene quando era nell’ Atletico Nacional… il risultato è la miglior copertina di un libro mai vista, almeno per me!
Concludo la mia full immersion nelle figurine con l’ultimissima uscita quella di Waldir Peres nome sconosciuto ai più ma non ai tifosi brasiliani specialmente quelle del Sao Paulo Fc. Ecco il libricino scritto da una penna d’eccezione come quella di Luigi Guelpa che proprio all’inizio del racconto coglie un lato di Peres visibile a tutti. In mezzo ai gesucristi scesi in terra della nazionale brasiliana dell’82 come un corpo estraneo pelato e bruttino gia all’età di 23 anni c’è Waldir preferito al bel Leao nel mundialito spagnolo. Il confronto estetico è impietoso. Ma Waldir va oltre non sarà una pura bellezza ma in campo è carismatico e affidabile, anche se il suo acerrimo nemico Leao non perde occasione di punzecchiarlo. Devo confessare che quest’ultima storia mi ha appassionato perché a tratti mi ha ricordato la damnatio memorie che colpì Barbosa nel 50. Perché il Brasile degli alieni fu stordito e sconfitto dall’Italia di Zoff e Bearzot, rimembrando il dramma di 32 anni prima e come allora portò a una serie indicibile di infarti e suicidi... e come sempre la colpa è di un portiere. Fortunatamente rispetto all’ergastolo emotivo rifilato a Moacir Borbosa, il nostro Waldir ha continuato a giocare e rimanere un apprezzato uomo di calcio una volta dismesso i guantoni (meno in politica!).
Daniele Poma