Identità, tradizione, storia: sono queste le tre prime parole che mi vengono in mente quando si parla di un derby calcistico, in qualunque parte del mondo esso si svolga. E questa settimana è parecchio calda da questo punto di vista essendo in programma ben due partite del genere in zone neanche troppo distanti tra loro.
Il primo si terrà domani, all’orario infame delle 18, e vedrà di fronte la Lazio e la Roma. Le due squadre della Capitale italiana si giocheranno, in gara secca, l’accesso alle semifinale della coppa nazionale.
La storia del mondo è fatta di anniversari che, per forza di cose, vanno ricordati visto che hanno cambiato la storia di determinati paesi. Questo 20 dicembre 2023, ad esempio, cade un importante anniversario dell’attentato a Madrid in cui perse la vita l’ammiraglio e politico spagnolo Luis Carrero Blanco.
Blanco, che era una delle punte di diamante del governo franschista che aveva preso il potere nell’ottobre 1939 a seguito di un colpo di stato, venne ucciso il 20 dicembre 1973, esattamente 50 anni fa, in un attentato avvenuto nel centro della capitale iberica. La sua macchina venne fatta saltare in aria da una forte carica di dinamite e, per questo motivo, fece un volo di circa 30 metri in aria uccidendo l’esponente del governo franchista sul colpo gli uomini della sua scorta.
Il calcio e la politica, in queste ultime settimane, nonostante si continui a dire che sono due ambiti totalmente scollegati tra loro, hanno mostrato di avere più di un punto in comune. Si pensi alla questione palestinese.
Da un lato, il mondo del pallone mainstream, ha voluto rendere omaggio solamente alle vittime del crudele attacco di Hamas contro Israele del 7 ottobre scorso (ma non ha voluto ricordare le migliaia di morti a Gaza sotto le bombe del regime sionista). Dall’altro, invece, sono state numerose le dimostrazioni di appoggio alla popolazione della Striscia con numerose bandiere delle Palestina che sono state fatte sventolare nelle curve di molti paesi, europei e non, durante i match di qualsiasi categoria, da quelli professionistici ai dilettanti.
Due pesi e due misure sono stati usati in questo caso, almeno a parere di chi scrive. Se infatti si è cercato in tutti i modi di far capire a chiunque l’ignobile infamia di Hamas compiuta il 7 ottobre scorso poco si è fatto per far capire a tutti che anche la risposta sionista è stato parecchio oltre le righe e che, con la scusa di difendere la sicurezza di Israele, l’esercito sionista sta compiendo una vera e propria pulizia etnica a Gaza City.
La storia è fatta di cicli che si ripetono; sempre e comunque, in ogni ambito possibile. Pochi giorni fa la AS Roma, dopo la scellerata finale di Budapest dello scorso 31 maggio contro il Siviglia, pilotata da alcune decisioni senza senso dell’arbitro inglese Anthony Taylor, ha conosciuto le avversarie del suo girone di Europa League.
I giallorossi, inseriti nel gruppo G della competizione che si concluderà il 22 maggio 2024 con la finale di Dublino, hanno pescato gli svizzeri del Servette, i moldavi dello Sheriff Tiraspol e i cechi dello Slavia Praga.
Al giorno d’oggi in Spagna, è difficile non menzionare in una qualsiasi conversazione il caso del bacio di Luis Rubiales (Presidente della Real Federcalcio spagnola) a Jenni Hermoso. Tutto è iniziato durante la consegna delle medaglie alle campionesse del mondo, quando è stata la volta dell’attaccante del Pachuca, il presidente le ha dato un bacio che ha aperto un dibattito intenso e acceso in Spagna sulle sue dimissioni dalla carica di capo della RFEF.
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