Cosa sono 10 anni per un progetto sportivo di calcio popolare? Sono una conquista! La tendenza all’atomizzazione, agli scismi e al frazionismo ha sempre intaccato le realtà di tipo assembleare che caratterizzano le squadre di sport popolare come più meno qualsiasi progettualità di compagni. Ma ci sono eccezioni, eccome se ci sono, e possiamo garantirvelo. Anzi il calcio e lo sport popolare col passare del tempo hanno indicato la strada per rimanere uniti e creare comunità, legami duraturi.
Costruire percorsi sportivi capaci di dimostrare che è possibile conseguire ottimi risultati anche attraverso una politica sostenibile. È stato questo il nucleo centrale del dibattito intercorso in occasione del festival STRAVINCERE, il racconto di varie città di una stagione trionfale a vari livelli e da vari punti di vista, organizzato dai ragazzi della Borgata Gordiani.
Venerdì, “ar prato de Peppe”, proprio a villa Gordiani, sono state celebrate alcune realtà che si sono distinte per i successi sportivi conseguiti nella stagione sportiva appena trascorsa: Atletico S. Lorenzo basket, Partizan Bonola e U.S. Catanzaro. Tre mondi differenti legati da un comune denominatore: la vittoria roboante dei loro campionati.
Attraverso l’esperienza diretta dei protagonisti (chi sul campo, chi sugli spalti), il dibattito ha messo in luce come la politica dello sport popolare possa rappresentare un’alternativa valida allo sport vincolato al denaro imprenditoriale.
Proprio sul tema, Jacopo, presidente del Partizan Bonola, ha espresso la sua duplice soddisfazione sulla vittoria del campionato di seconda categoria della sua squadra. La compagine della periferia nord di Milano, infatti, è stata capace di sbaragliare squadre economicamente più floride e quotate.
Chi mi conosce lo sa, non è che non ami gli altri sport è che amo solo il calcio e il calcio solo e in maniera strana, vorticosa, unilaterale, struggente. “Sono un mendicante di calcio” scriveva Eduardo Galeano ed è la più calzante delle frasi.
Quindi a parlare dell’impresa storica del Basket popolare e dell’Atletico San Lorenzo, sono il meno indicato perché a malapena conosco le regole ( quelle poche che so è grazie proprio a voi) ed esulto “goool”a ogni canestro come uno scemo. Va detto che le contingenze della vita in questo anno mi hanno dato modo di assistere a una sola partita della corazzata rossoblù, forse per vedere con i miei occhi quello che a detta di molti addetti ai lavori è tra i più bravi atleti passati per via dei Sabelli, un certo basco, un colosso di Rodi nato in Euskal Herria. Poi per me solo constatazione settimanale di una vittoria dopo l’altra, una schiacciasassi, un uragano che ha dominato in lungo in largo il campionato, girone e fasi eliminatorie.
Domenica 28 maggio 2023 è stata una data importante per il Salento calcistico. La squadra giallorossa allenata da Marco Baroni riusciva infatti a conquistare un’agognata salvezza nella massima calcistica italiana dopo una vittoria al cardiopalma, ottenuta grazie a un rigore siglato dall’attaccante Lorenzo Colombo al 101’ del secondo del match contro il Monza.
Sabato prossimo, 17 giugno 2023, nella stessa zona dell’estrema Italia sud-orientale si raggiungerà un altro importante traguardo riguardante il mondo del pallone locale. Lo Spartak Lecce, la squadra di calcio popolare più famosa e conosciuta della penisola salentina, festeggerà infatti il decimo anniversario della sua fondazione.
Lo Spartak è in realtà stata fondato, nel 2011, dalla realtà di “Calcio senza confini”: uno storico torneo antirazzista, che si svolgeva proprio nel capoluogo salentino, e che includeva moltissime realtà del mondo della militanza locale. Tra queste possiamo citare collettivi studenteschi, associazioni e comunità di extracomunitari.
Come si legge su un post pubblicato sulla pagina ufficiale dello Spartak si è rimandata la festa in ricordo di questo importante anniversario, che si sarebbe dovuta svolgere nel 2021, “a causa di varie vicissitudini legate al post pandemia e a difficoltà di programmazione al livello interno. Non è un caso, tra l’altro, che questi festeggiamenti avvengano nello stesso periodo in cui è ripreso Calcio Senza Confini”.
Pochi giorni fa abbiamo avuto il piacere di intervistare gli stessi compagni calcistici salentini e farci una chiacchierata insieme in vista di questo importante appuntamento.
Durante lo scorso “A campo aperto Festival” di Milano, ho avuto modo di conoscere personalmente diverse realtà del calcio popolare milanese, mentre ho rinsaldato i rapporti con quelle che avevo già avuto modo di conoscere in precedenza. E, chiamatela pure deformazione professionale, mi sono soffermato particolarmente con uno dei gruppi ultras più attivi e vivaci dell’intero panorama del nostro movimento che mi aveva già colpito per la sua attitudine e intraprendenza. Tutto questo mi faceva presagire una certa impostazione e probabilmente anche esperienza maturata nelle blasonate curve cittadine. Avevo ragione. Ne è uscita fuori questa bella chiacchierata.
Quando e come nasce il vostro gruppo?
Armata Pirata 161 nasce il 18 Giugno 2018 a Milano. La nascita del gruppo si sviluppa in concomitanza agli albori della nostra società il St.Ambroeus FC. Ci viene appunto descritta la volontà di dar vita a un progetto sociale e politico che univa squadre di ragazzi immigrati dei centri di accoglienza della nostra città, da 2-3 squadre farne un’unica e iscriverla in FIGC. Abbiamo subito sposato l’idea di questa squadra di calcio e deciso di inserirci il nostro contributo: il tifo, la mentalità ultras e l’aggregazione.
Un punto di vista differente sui fatti di stretta attualità sportiva e sociale.
Fatti, notizie e curiosità sullo sport popolare, sulla settimana appena trascorsa e su quella che verrà
Donne e uomini diventati per qualche motivo esempio
Il mondo dello sport popolare visto attraverso gli occhi della letteratura, della musica e della cultura popolare
Quello che la settimana riserva: appuntamenti, incontri, partite e iniziative su tutto quello che è sport popolare