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GASP! 25/26/27 settembre, Torino

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Lo sport popolare, come lo conosciamo e pratichiamo, è antifascista, antirazzista ed antisessista.

Antirazzista perché non sono necessari documenti o permessi per allenarsi e perché la provenienza di un individuo importa solo come possibilità di scambio.

Antifascista perché alla violenza della sopraffazione opponiamo la forza ragionata e leale della solidarietà.

Antisessista perché nei nostri allenamenti e nelle nostre palestre corpi diversi si possono incontrare, affrontare, scontrare e misurare, toccare e rispettare.

Una tre giorni antisessista nasce dalla necessità di mettere al centro nuovi rapporti tra generi ed identità di genere partendo dallo sport.

Obiettivo è di creare momenti di confronto sull’antisessismo, troppo spesso sbandierato all’interno dei movimenti e dello sport popolare senza che vi sia la reale pratica e condivisione di ciò che esso significa ed implica. La costruzione di una tre giorni di sport antisessista si propone innanzitutto di essere un percorso di condivisione e confronto sui modelli introiettati e quindi un percorso di cambiamento personale, politico e collettivo.

L’idea è che vi sia in ogni momento un approccio ludico dove alla competizione fine a se stessa si oppongono confronto e l’incontro senza che sia necessaria la ricerca di un vincitore e di un vinto.

Essere antisessisti non vuol dire però rifiutare la sessualità. Al contrario è riconosciuta la valenza erotica dei corpi che può essere sperimentata all’interno di spazi nei quali non è ammessa la prevaricazione o l’invasione di un corpo altro. Nella società in cui viviamo troppo spesso la sessualità viene associata all’oggettificazione e gli spazi stessi vengono vissuti in maniera diversa a seconda del genere cui si è stat* assegnat*. La tre giorni di sport popolare antisessista si propone di creare spazi in cui sia possibile confrontarsi con corpi diversi senza sottoporli a giudizi basati sulla forza o sulla capacità di dominare l’altr*. Nella nostra esperienza vuol dire spogliatoi ed allenamenti misti, vuol dire riconoscersi nelle differenze e praticare relazioni orizzontali e paritarie.

Ci si propone inoltre di dare spazio a tutt* coloro che non si identificano all’interno del binarismo di genere e che sono per questo esclusi dalle competizioni dello sport ufficiale.

Quest’ultimo, che in molti ambiti ha perso la sua funzione sociale ed educativa, propaganda troppo spesso competitività e modelli di genere violenti, che impongono di adeguarsi a rigide norme che riguardano sia la fisicità dei corpi che comportamenti e relazioni sociali. Per questo motivo la tre giorni di sport popolare antisessista vuole rivolgersi anche all’esterno dei circuiti dello sport popolare, per riappropriarsi di spazi pubblici nei quali praticare antifascismo, antirazzismo ed antisessismo.

 

Info e programma completo su http://sportantisessista.noblogs.org/

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Scritto da Super User
Categoria: Eventi
Pubblicato: 22 Settembre 2015

No Racism Cup - Salento 8-11 agosto

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Ritorna l’appuntamento con la NoRacism Cup. Giunta ormai alla sua sesta edizione, la NoRacism Cup rappresenta un appuntamento estivo per chi ama il calcio antirazzista e popolare. Teatro della manifestazione, organizzata dall’associazione culturale Bfake, quest’anno sarà Pozzello (Otranto), presso il campeggio Darwin dall’8 al l’11 agosto. Oltre a Bfake, naturalmente sono presenti i padroni di casa dello Spartak Lecce, una delle prime realtà di calcio popolare, che quest’anno festeggiano il salto di categoria.

“Il NoRacism Cup è un mondiale antirazzista di calcio a 5.” Si legge sul sito internet. Non soltanto calcio ma anche rugby, con il beach rugby. “E’ un torneo non competitivo, che intende lo sport come strumento per abbattere frontiere e rivendicare diritti, contro tutte le forme di discriminazione. Un progetto internazionale, il cui obiettivo: oltre a quello di sensibilizzare i partecipanti ai valori del rispetto delle diversità, creare una rete di realtà eterogenee capaci di contaminarsi, e aprire il territorio all’incontro con altre culture, è quello di recuperare risorse da investire per la costruzione concreta di scuole, impianti sportivi, pozzi d’acqua o strutture primarie in zone del mondo dove c’è la necessità. Un aiuto senza mediazioni istituzionali, che valuteremo direttamente con gli interessati e sul campo.“

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Scritto da Super User
Categoria: Eventi
Pubblicato: 29 Luglio 2015

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