La vicenda consumatasi nei minuti finali di Hoffenheim-Bayern Monaco, oltre a costituire un precedente assolutamente inedito a quelle latitudini, ha probabilmente sollevato una volta per tutte il velo di Maya su quanto sta avvenendo nel calcio teutonico. Ci troviamo, infatti, davanti a una resa dei conti tra la governance della DFB – che, occorre ricordarlo, è la federazione sportiva più grande del mondo con circa sette milioni di iscritti – e le associazioni dei supporters tedeschi, guidate in questa battaglia da alcuni tra i gruppi ultras più attivi nella scena teutonica.
Sulle maggiori testate giornalistiche europee, sportive e non, stanno circolando le immagini e i filmati del match di Bundesliga Hoffenheim – Bayern Monaco tenutosi sabato pomeriggio (29/02) al Pre-Zero Arena, nome ‘commerciale’ della Wirsol Rhein-Neckar-Arena. Nel corso del secondo tempo con la partita sul punteggio di 0-4 per il Bayern, i tifosi bavaresi hanno animato il settore una torciata rossa (colore simbolo del club) accompagnata da numerosi stendardi tra i quali uno con la scritta 50+1.
Iniziamo da qui, dal capire cosa rappresenta questa addizione per il mondo del tifo teutonico.
Fino al 1998 i club di calcio tedeschi erano registrati come organizzazioni no-profit la cui proprietà dove essere ricondotta ai soli soci membri (decine di migliaia di persone).
Il ritratto di Anthony Yeboah, un presidente che si posiziona chiaramente contro l'AfD e 33.000 adesivi in tutto il mondo: è così che l’Eintracht Frankfurt prende posizione contro il razzismo e l'estremismo di destra.
“Respingere i principi della discriminazione, del razzismo e dell'antisemitismo!” - La dichiarazione di Peter Fischer non potrebbe essere più chiara. All'assemblea generale dell’Eintracht Frankfurt, nel gennaio 2018, il suo presidente ha preso una chiara posizione contro l'AfD. Era incompatibile essere un membro di un partito come l'AfD o eleggerlo, e allo stesso tempo impegnarsi nei valori dell'Eintracht Frankfurt che sono sanciti dagli statuti. “Metti alla prova te stesso, e mettiti alla prova onestamente. Perché le due cose non vanno insieme”, afferma Fischer in un discorso che non è passato inosservato.
I tifosi che hanno fatto ingresso il 7 settembre sugli spalti di Providence Park, sede della squadra di calcio dei Portland Timbers, hanno trovato un volantino nei posti loro riservati. Era della 107 Independent Supporters Trust, l'organizzazione no profit che gestisce la Timbers Army, i tifosi organizzati dei Timbers, e i Rose City Riveters, sostenitori della squadra femminile di Portland, le Thorns.
Il volantino era un promemoria riguardo la lotta che la Timbers Army sta combattendo contro due rivali: la Major League Soccer (MLS) e il consiglio di amministrazione dei Timbers, l'organo direttivo della squadra. La disputa riguarda il divieto “arbitrario”, secondo i fan, del discorso politico. L'opuscolo includeva il logo dell'Iron Front: tre frecce rivolte verso il basso all'interno di un cerchio, un simbolo di quasi cento anni di storia, utilizzate per la prima volta dalle organizzazioni che combatterono l'ascesa del nazismo in Germania. I tifosi esibiscono questo logo nelle partite ed è stampato su tutto ciò che riguarda il merchandising della Timbers Army per ricordare che sono contrari all'estrema destra.