Oltre che l'andamento a dir poco incerto di un campionato spettacolare con una lotta serrata in testa, quello che in questo periodo sta particolarmente attirando gli amanti del calcio d'oltremanica e delle sue inconfondibili atmosfere è la discussione sull'introduzione (o forse sarebbe meglio dire reintroduzione...) delle “Standing areas”, vale a dire le aree riservate ai tifosi che vogliono gustarsi le partite in piedi secondo le più popolari delle tradizioni. La portata storica di tale dibattito deriva dal fatto che era dai tempi della tragedia di Hillsborough del 1989, in seguito alla quale il governo presieduto da Margaret Thatcher emanò il Football Spectators Act, decretando l'obbligatorietà dei posti a sedere, che questo argomento veniva saltato a piè pari dalle massime autorità calcistiche inglesi, tant'è che fino all'incontro del 18 novembre la Premier League non aveva mai affrontato un dibattito al proprio interno in merito.
A qualsiasi appassionato di calcio è capitato di sentirsi dire, o magari di pensare egli stesso che la propria fede non ha prezzo. Ebbene, probabilmente quella no, ma a volte il titolo del club un prezzo ce l'ha e in determinate circostanze esso può essere davvero singolare. Questo è il caso del Motherwell che dal 28 ottobre è diventato il primo club scozzese ad azionariato popolare, vedendo il passaggio del 76% delle quote dall'ormai ex presidente Les Hutchinson al “Well Society Supporters Group”, al prezzo a dir poco simbolico di un pound, che poi è la medesima cifra che Hutchinson sborsò nel Gennaio del 2015 per rilevare la squadra oro-granata, in seguito alla quale prima ripianò i debiti della società che ammontavano a circa 30.000 sterline, per poi investirne altre 650.000.
Probabilmente il turno di qualificazioni per i mondiali del 2018 verrà ricordato in Europa soprattutto per la sfida delle federazioni inglese e scozzese (e in un secondo momento anche gallese) al diktat della FIFA che aveva vietato lo sfoggio del consueto “poppy” per celebrare il “Remembrance day” durante il “derby britannico”, in quanto simbolo politico che avrebbe creato un pericoloso precedente, o in alternativa per la diatriba tra l'attaccante tedesco Thomas Müller e la Federazione sanmarinese. Ma gli eventi che hanno attratto maggiormente il nostro interesse, questa volta, sono accaduti nell'altro emisfero.
Con la nascita della Spartak Apuane da quest’anno la Toscana del calcio popolare ha raddoppiato le proprie forze, e il fatto che il CS Lebowski giochi di domenica e i versiliesi di sabato obbliga in sostanza alla doppietta chi si trova a passare il fine settimana in terra toscana. Tra l’altro il weekend offre un menu da ristorante stellato, con un doppio assalto alle prime in classifica dei rispettivi gironi, in casa per la Spartak e in una suggestiva trasferta nel Mugello per i grigioneri. Banchi di prova piuttosto seri, per vedere se i neonati apuani possono giocarsela alla pari con tutti e se il Lebowski può finalmente aspirare alla Promozione.