Che il duo Piccinelli/Belli fosse un’accoppiata vincente, lo provammo a suo tempo quando come sportpopolare.it organizzammo la presentazione della loro prima uscita Calcio e martello. Storie e uomini del calcio socialista. Ricordo con piacere il dibattito in quel del Sally Brown che ne scaturì, e quanta nostalgia rievocando i nomi dei profeti e delle icone del calcio del paese dei soviet. Nel loro ultimo lavoro però si evince anche una non velata “ostalgie” (come d’altronde a me, mentre vi scrivo) sul calcio della DDR. Un lavoro che loro stessi indicano “un lavoro di nicchia” ma scritto bene, ricco di approfondimenti e storie di quel calcio un po’ sconosciuto.
Edito dalla Rogas, un libricino di 133 pagine, tutte da leggere d’un fiato, dal titolo che un po’ rispecchia la simpatia e l’acume semantico dei due autori: C’eravamo tanto a(r)mati. Anche la copertina è da segnalare, con uno Spari Sparwasser senza volto ma perfettamente riconoscibile che a me personalmente è piaciuta molto. La immagino pensata e ripensata.
Parlare di tifo organizzato non è mai facile. Parlare di come è nato, cresciuto e diventato grande il tifo organizzato della tua città e dalla tua squadra del cuore ancora meno. Il rischio come in tutte le vicende ultras è quello di scadere nel culto del proprio io e non essere pienamente obiettivi in quello che si scrive e si vuole portare al lettore.
Francesco Berlingieri e Costantino Mariella con il loro ultimo lavoro editoriale Il nostro tifo è un inferno.
Storia del tifo organizzato a Foggia dagli albori al 1991, edito da Robertò Hellnation Red Star Press - Hellnation Libri, hanno la capacità di non scadere nel banale e in maniera oggettiva e documentata raccontano la nascita degli Ultras in quel di Foggia.
Maryan Trimiar, detta «Lady Tyger», non è stata la prima donna a salire sul ring. E neppure la prima campionessa del mondo ufficiale nella storia della boxe. Eppure la sua carriera pugilistica ha segnato una cesura decisiva. Il suo è uno spartiacque, c’è un prima e un dopo Lady Tyger.
A raccontare la sua storia è il libro Lady Tyger. La vera storia di Marian Trimiar: la ragazza venuta dal ghetto capace di combattere contro qualunque pregiudizio e di rivoluzionare il mondo della boxe uscito per Hellnation libri e scritto da Silvia Cruz Lapeña, dove viene narrata una vicenda poco conosciuta anche alle latitudini “compagne” ma che merita di essere ascoltata, perché mette in scena la vita di una pugile, di una donna e di un’afroamericana capace di sfidare i vertici del pugilato mondiale contro pregiudizi e discriminazione.
Lady Tyger nasce nella New York degli anni Cinquanta, precisamente nel Bronx. Lì il sogno americano ha la forma di case di mattoni tutte uguali, in cui si spera in un avvenire migliore che puntualmente non arriva mai.
È un’uscita abbastanza recente quella di Le Canaglie di Angelo Carotenuto, edito da Sellerio, e certamente non è passata inosservata alla nostra redazione e ci sembrava meritoria di trovare spazio su questo blog. Un libro che parla di Lazio essenzialmente, e della città di Roma. Un romanzo che colpisce per bellezza e costruzione. Per alcuni tratti i soggetti principali, la S.S Lazio e la Roma sorniona e violenta degli anni a cavallo del 1970 vestono di contorni epici. Retrocessione, morte, armi, saluti fascisti, anni che trasudano violenza politica, vittoria, esaltazione, lazialità, esasperazione, parossismo. Tutto ciò nel libro appare centrato senza il culto e mito di biancoceleste vestito, né il livore o il sottodimensionamento di giallorosso tinteggio. La storia di quella Lazio è molto bella e profonda, da qualsiasi lato la si guardi. È emblema calcistico, è riassunto storico. Non ne vedo un’operazione per commercializzare quei fatti storici come in altri propositi letterari. È un romanzo onesto, non declaratorio ma intimo.