Nel pieno della crisi pandemica da Covid-19 molti esponenti del mondo calcistico nostrano dicevano che la ripresa del campionato avrebbe aiutato ad arrivare a quell'agognato “ritorno alla normalità”. Purtroppo per loro, però, tutto questo non è avvenuto e i fatti sono qui a dimostrarlo.
A parte il fatto della tristezza immane degli stadi vuoti e desolati vi è un altro fattore che rende questa ripresa del campionato molto lontana dal calcio che molti di noi conoscono. Da qualche giorno, infatti, sono vari gli articoli usciti per mettere in chiaro che durante questo campionato post pandemia vi è stato un crollo anche degli spettatori medi a giornata.
I numeri sono impietosi da questo punto di vista: 2,5 milioni di spettatori in meno durante ogni turno calcistico che hanno fatto abbassare lo share generale di circa il 40%. Secondo i ben informati questo crollo è dovuto, soprattutto, all'eccessivo numero di partite ravvicinate tra loro e agli orari improponibili in cui si gioca.
Cosa sono esattamente gli e-sport?
Per e-sport si intendono tutte le competizioni nazionali o internazionali svolte su titoli videoludici. Può essere e-sport sia il torneo di FIFA che quello di “League of Legends”.
Riusciresti a tracciare una breve storia del movimento e anche di Powned?
Il tutto nasce oltre vent’anni fa, anzi direi che nasce con la nascita dei videogiochi, anche se è indubbio che un cambiamento epocale c’è stato negli anni Dieci, perché hanno cominciato a interessarsi realtà più grandi, è aumentato a dismisura il numero dei giocatori e perché internet è arrivato in forma capillare un po’ ovunque, cosa che mancava anche nel decennio precedente. Perché comunque la base per gli e-sport non è tanto o non solo il videogioco, ma una connessione internet, perché anche per i tornei offline, cioè con tutti i giocatori nello stesso posto, la connessione resta imprescindibile.
Torino: la città della Mole, della lotta No Tav e di molti spazi antagonisti che, ognuno a modo proprio, portano avanti quel concetto di resistenza a noi tanto caro. Da alcuni anni però, dalle parti del capoluogo piemontese, si sta sviluppando fortemente anche un altro ambito che potremmo tranquillamente definire come “militante”: quello dello sport popolare.
Dalla Dynamo Dora rugby fino alla neonata ASD Aurora Vanchiglia sono molti gli esempi che si possono fare da questo punto di vista. Per unire tutte le realtà sportive popolari torinesi, poche settimane fa, è stata creata una vera e propria rete chiamata Torino Sport Pop.
Premessa: trovo abbastanza inusuale tornare a parlare di un argomento come il Tav. Tutto questo perché, a più di 25 anni dall’inizio dei lavori, questa grande opera, nonostante tutte le parole spese a suo favore da determinate categorie sociali, assume sempre di più le vesti di un semplice spreco di denaro pubblico.
Purtroppo il penultimo esecutivo in carica, quello nato dal patto tra Movimento Cinque Stelle e Lega, ha messo altra carne al fuoco su questa tematica. Non a caso la cosiddetta goccia che ha fatto traboccare il vaso e portato alla caduta del governo gialloverde ha cominciato a formarsi proprio sulle diverse vedute che le forze di maggioranza avevano sulla questione Tav.