Rinunciare al denaro fa sempre notizia, specie quando lo si fa in nome della morale.
Se uno come Ole Saeter centravanti di peso del Rosenborg ha declinato l’offerta di 850 mila euro dal Maccabi Haifa, il minimo che si può fare è dedicargli un plauso per essere andato controcorrente.
Le ragioni del rifiuto dell’attaccante norvegese classe 1996 al suo trasferimento in Israele non sono però ascrivibili alla proposta economica del club: “Anche se mi offrissero 500 milioni, non mi unirei comunque a un club israeliano” ha dichiarato Saeter. Parole forti in un mondo, come quello del pallone, che ha visto chiudere gli occhi a molti atleti davanti a ingaggi faraonici.
L’uscita di scena è cinematografica. Il palazzetto che esplode e Mijaín López Núñez al centro della materassina che si toglie le scarpe e si inginocchia commosso.
Il gesto emblematico ha un significato: l’atleta cubano di lotta greco-romana si ritira dalle competizioni. Ma lo fa dopo aver scritto la storia ed essersi aggiudicato il quinto oro individuale in cinque edizioni olimpiche. Pechino e Londra nei 120 kg e Rio, Tokyo e Parigi nei 130 kg.
Mai nessun atleta, in nessuna disciplina sportiva, era riuscito in un’impresa simile. E farlo a 41 anni nella lotta – una delle specialità più usuranti e dure da un punto di vista fisico, dove esplosività ed età anagrafica sono un fattore determinante – rende tutto ancora più incredibile ed epico.
“Julien ci ha lasciato ieri. Siamo devastati...”. È un post laconico quello della Brigada Flores Magon. Cui segue poco dopo Le Saint Sauveur, famoso bar-ritrovo della Parigi antifascista a Ménilmontant: “Julien ci ha lasciato ieri. Non abbiamo parole...”.
E il Julien in questione è Julien Terzics, fondatore del locale, batterista della Brigada, storico compagno e membro dei Red Warriors, una delle crew antifasciste più iconiche di tutti i tempi.
Una scomparsa che sembra uno scherzo beffardo del destino in una settimana cruciale per la Francia, con il Rassemblement National – la nuova veste “socialmente” accettabile del Front National – primo partito del paese, ma purtroppo non lo è.
“Questa città ribelle e mai domata, dalle rovine dai bombardamenti”: recita così una strofa del più importante canto partigiano legato al periodo della Resistenza romana al nazi-fascismo. Questo evento storico coprì un lasso di tempo che va dal 10 settembre 1943, poche ore dopo la firma dell’armistizio tra la monarchia italiana e gli anglo-americani, fino al 4 giugno 1944.
Martedì 4 giugno 2024, cadrà l’ottantesimo anniversario dalla fine di quei fatti. Un periodo che la Città Eterna ricorda con particolare commozione.
A cadere nelle mani degli occupanti tedeschi e dei loro collaborazionisti fascisti furono infatti persone di numerose etnie e appartenenti a differenti classi sociali. In quel periodo si verificò anche la più importante rappresaglia che le truppe tedesche commisero nei confronti della popolazione locale di una città occupata: l’Eccidio delle Fosse Ardeatine, datato 24 marzo 1944.