Due titoli in tre giorni, e il finale di stagione che le ragazze in grigionero sognavano si è realizzato nel migliore dei modi. Alla seconda stagione di questo progetto, si può dire che portare il “modello Lebowski” anche nel mondo del calcio femminile si sta rivelando una scelta vincente, con potenzialità future addirittura dirompenti. Siamo infatti in un periodo in cui il calcio femminile è molto “spinto” a livello mainstream, le grandi società del nostro pallone stanno iniziando a fare investimenti importanti, e anche a livello mediatico l’attenzione è aumentata, addirittura Sky trasmetterà per intero i Mondiali che stanno per iniziare. In questo quadro, che sicuramente presenta anche degli aspetti positivi, è però anche necessario portare la propria esperienza e la propria particolarità: “sviluppo” del calcio femminile non può far rima solo con soldi e sponsor, campionesse strapagate, regine del gossip e così via. Le cose che non ci piacciono del calcio “dei padroni” al maschile, difficilmente ci piaceranno applicate al femminile. E allora ecco che questo magico double delle ragazze di mister Morrocchi, oltre che meraviglioso, diventa anche molto importante e pieno di significati.
San Giovanni Rotondo dista ben 559 km da Reggio Calabria, punta estrema della nostra penisola (volendo arbitrariamente escludere la Sicilia), eppure la località nota più che altro per Padre Pio e il business che la sua figura ha comportato (a quanto pare così redditizio da poter permettersi di “comprare” l’arrivo di una tappa per la modica cifra di 180.000 euro, grazie anche all’istituzione di una tassa di soggiorno che rimpinguerà le casse dell’amministrazione locale), sede designata dell’arrivo della sesta tappa del centoduesimo Giro d’Italia, sarà il punto più a sud della “Carovana Rosa”; una corsa ciclistica nazionale che nonostante si dimostri attenta al simbolismo e alle celebrazioni (dal passaggio a Vinci in occasione dei cinquecento anni della nascita di Leonardo, al passaggio tra Cuneo e Pinerolo per celebrare i settant’anni dell’epica impresa di Coppi) di fatto esclude dal suo percorso almeno un terzo del territorio italiano, per la precisione sette delle venti regioni che compongono la nostra nazione.
Il 14 maggio 1948 nasceva ufficialmente lo Stato di Israele. Questa, a parere di chi scrive, rappresenta una vera e propria data nefasta, visto che, da quel momento, lo Stato sionista si è sentito autorizzato a effettuare una vera e propria politica di occupazione nei confronti del popolo palestinese senza che nessuno abbia mai fatto nulla per fermare ciò. Per fortuna, nel corso del tempo, sono stati parecchi gli ambiti in cui si è cercato, in vari modi, di fermare questa politica repressiva. E del resto, questa regione è sempre rimasta sottoposta al meccanismo degli aiuti internazionali, sia di natura umanitaria, che anche sociale e solidale. Tra questi ambiti, naturalmente, non poteva mancare quello sportivo. Un’idea che rientra appieno in questo campo ha, manco a dirlo, un forte lato sociale.
L’inizio di aprile, nel calcio dilettantistico, significa essere già affacciati sulla volata finale dei campionati. In molti casi le giornate alla fine sono rimaste davvero pochissime, salvo prolungamenti ai playoff e ai playout, che per qualcuno sembrano ormai certi. Insomma, è il momento adatto per fare il punto della situazione dei campionati in cui sono impegnate le squadre che seguiamo ogni fine settimana, di vedere chi sogna e chi rischia, e chi invece staziona a metà classifica e ha già un piede e mezzo in vacanza. L’avevamo annunciata come una stagione interlocutoria, dopo un anno di tantissime promozioni, in cui bisognava difendere i passi in avanti fatti, e porre le basi per farne altri ancora. Si può dire che sostanzialmente, in generale, sta andando così, e addentrandoci nello specifico vedremo anche chi potrebbe fare eccezione, in positivo o in negativo. Partiamo dall’alto, in un ordine un po’ sparso e un po’ no.