Inizia domenica 4 ottobre la seconda stagione di Seconda categoria per i rossoblu sanlorenzini, che dopo aver raggiunto l'anno scorso una salvezza tranquilla puntano quest'anno a scalare qualche posizione in classifica. In questa stagione il loro campo per le partite casalinghe sarà quello di Largo Preneste, non troppo lontano dal quartiere, ma per questa prima di campionato l'Atletico si deve adattare ad uno scomodo cambio di location: per problemi logistici e sovrapposizione di partite, il match è spostato al campo della Libertas Centocelle, nell'omonimo quartiere, lungo via Palmiro Togliatti, ovvero qualche chilometro più ad est. Quella che era una partita casalinga diventa così praticamente in campo neutro, ma la tifoseria non si scoraggia e raggiunge il campo di gioco.
Che il mondo del calcio (e in generale quello dello sport) non fosse proprio il terreno più progressista all'interno del nostro paese era cosa assodata da tempo. Anzi nessun discreto osservatore faticherebbe a rintracciare al suo interno i prodromi di quella cultura conservatrice, machista e reazionaria, caratteristiche del periodo fascista e con cui si pensava di aver chiuso i conti alla fine del secondo conflitto mondiale, e che invece proprio in questi specifici rivoli della società vedeva l'annidarsi di forme di resistenza al progresso culturale e sociale. Dalla dinastia Lauro fino a Ciarrapico, passando per Franco Carraro, senza dover scomodare gli esempi più inflazionati, visto che, purtroppo, sono molteplici i casi elencabili.
Quello che invece non molti sanno è che sembra essere esplosa una vera e propria guerra tra le alte gerarchie del calcio nazionale ed il movimento di calcio femminile che al momento sembra lontana dalla conclusione.
Allenamenti collettivi di boxe, lotta a terra, aikido, arrampicata, autodifesa, pole dance. Torneo di calcetto e partita di rugby, entrambi misti. Dibattiti e workshop intenzionati ad affrontare con taglio critico le tematiche legate all'antisessismo, sia nei confronti della controparte rappresentata dallo sport mainstream, sia al proprio interno, nei progetti di sport popolare costruiti dal basso. E un momento su tutti, la lotta nel fango, svoltasi la prima sera in mezzo ad un pubblico in delirio. Oltre a ciò, cene di finanziamento di vari progetti, dj set serali e un'organizzazione logistica di tutto rispetto, specie se si pensa che era una prima edizione. Insomma, fatica, sudore, cultura e divertimento.
Venerdì 16 settembre 2005: per l'anticipo della quinta giornata del campionato di Serie B, il “mio” Catanzaro, già in pianta stabile all'ultimo posto (posizione che manterrà stoicamente fino alla fine della stagione), è atteso dalla trasferta in casa dell'Hellas Verona, per un match che si preannuncia più interessante sugli spalti che non sul rettangolo verde, nonostante il giorno lavorativo riduca lo zoccolo duro disposto ad attraversare in treno l'Italia a non più di una sessantina di persone.
La partita termina con una vittoria di misura della compagine scaligera, confermando i pronostici della vigilia, ma un rigore sbagliato nel finale dal centravanti ospite, Giorgio Corona, mette un po' di pepe alla partita ed esacerba in maniera inequivocabile i rapporti tra le due tifoserie. Così, al triplice fischio l'atmosfera nel settore ospiti era carica di adrenalina, sia per il risultato, ma soprattutto per ciò che sarebbe potuto succedere di lì a poco. Una volta saliti sul bus di linea che ci avrebbe condotti alla stazione, la tensione si tagliava a fette e visto il numero non elevatissimo, ognuno sapeva cosa fare: c'era chi era addetto a scardinare le porte del pullman qualora i veronesi avessero voluto manifestare la loro proverbiale antipatia nei confronti dei meridionali, e chi, nella medesima eventualità invece avrebbe dovuto “persuadere” l'autista a fermare il bus. Com'era prevedibile, un gruppo di ultras locali che all'epoca stazionava in tribuna fece la prima mossa, e com'era altrettanto prevedibile, la nostra intenzione era quella di farci valere e apprezzare anche in una delle piazze più rispettate d'Italia.