Sabato scorso abbiamo avuto il piacere di essere ospiti in quel di Benevento, in occasione della festa per il primo compleanno dell’Atletico Brigante, la locale squadra di calcio popolare. Inoltre la serata è stata anche quella del debutto ufficiale della nostra distro di Hellnation Libri.
I locali del Centro Sociale Depistaggio hanno ospitato la presentazione del libro St. Pauli siamo noi con l'autore Marco Petroni con dibattito annesso e dopo la cena il rap di Kento e di ragazzi più giovani, beneventani e foggiani.
Un'ottima occasione insomma per conoscere più da vicino questo progetto che si appresta ad affrontare la sua seconda stagione. Il bilancio della prima è largamente positivo sotto vari aspetti: l'aggregazione di molte persone, per lo più giovanissime, intorno ad un progetto che fa di solidarietà e antirazzismo le proprie bandiere è un aspetto per noi forse scontato ma che, in provincia forse ancor più che nella metropoli, rimane di fondamentale importanza (anche se bisogna dire che, con ben due centri sociali e delle occupazioni a scopo abitativo, Benevento dà l'impressione di essere città molto più attiva e dall’attitudine antifascista di come uno se la potrebbe immaginare da fuori).
Si conferma fino all'ultimo la maledizione dello spareggio per salire in Promozione: con la sconfitta del Quartograd per 2-0 contro la Sangiovannese diventano tre le squadre popolari ad essere uscite sconfitte dal match più importante (almeno a livello di prestigio sportivo) della loro storia: stesso destino era infatti già toccato al CS Lebowski e alla Brutium Cosenza. Nonostante la scandalosa decisione di far svolgere la partita a porte chiuse, il tifo per il Quartograd non è assolutamente mancato, con una folta rappresentanza della tifoseria flegrea che ha sostenuto incessantemente i propri ragazzi dall'esterno dell'impianto di San Sebastiano al Vesuvio. Nessun dramma ovviamente per queste sconfitte arrivate di fronte all'ultimo ostacolo: resta la consapevolezza della propria forza, della validità dei progetti di calcio popolare e di un futuro tutto da conquistare, visto che questo modello di organizzazione e di aggregazione non ha certo intenzione di fermarsi, e sta dando frutti in tutte le categorie in cui si trova. Resta tra le altre cose apertissimo il discorso dei ripescaggi, anzi si può dire che per la Brutium Cosenza i giochi siano fatti; quest'estate vedremo se anche qualcun altra delle nostre squadre potrà usufruire di questa possibilità...altrimenti da settembre si ripartirà all'arrembaggio per conquistare sul campo quello che ci spetta!
Matthias Moretti
Una vicenda che ha davvero dell'incredibile quella che si è sviluppata intorno allo spareggio per salire in Promozione, che domenica 21 vedrà protagonista il Quartograd. Un atto repressivo gratuito ed inspiegabile, visto che la motivazione ufficiale pare sia una presunta inagibilità dell'impianto, che però era stato scelto proprio come "campo neutro" in cui disputare lo spareggio. Evidentemente si tratta quindi di un volontario accanimento contro il Quartograd e il calcio popolare, e non è la prima volta che episodi gravi accadono alle nostre squadre, basti pensare all'arresto di Gigino di poco tempo fa. Sappiamo che il calcio popolare, con la sua aggregazione ma anche i suoi successi sul campo, sta facendo sempre più paura al sistema-calcio che conosciamo, e quindi inizia a trovarsi dei bastoni tra le ruote. Dobbiamo quindi stringerci attorno a questi progetti e difenderli da queste aggressioni: il Quartograd chiama a raccolta fuori dal campo sportivo di San Sebastiano, per sostenere la squadra in questa impresa storica. Di seguito il comunicato.
Molto più che per una partita agonisticamente intensa, ma dal coefficiente tecnico non eccelso, l’incontro di calcio disputatosi nello stadio “Poljud” a Spalato, tra Croazia e Italia, verrà ricordato per la svastica scavata nel campo e per i maldestri tentativi di cancellarla operati nell’intervallo dagli addetti al campo.
Uno spettacolo grottesco che ha attratto verso di sé il biasimo e le critiche generali da parte di tutte le autorità sportive e politiche nonché dell’opinione pubblica croata.
Dalla compagine governativa, guidata dal partito socialdemocratico croato (SDP), fino alla minoranza che fa perno intorno all’HDZ, il partito nazionalista fondato da Tudjman, passando per la presidentessa della Repubblica Kolinda Grabar Kitarovic, la condanna è stata unanime ed ha visto prendere posizione tutte le principali personalità politiche di entrambi gli schieramenti: i primi esprimono forte disappunto, invocando sanzioni esemplari per gli autori del gesto e scagliando caustiche note contro la negligenza dei responsabili dell’ordine pubblico, ma ribadendo la correttezza e la calorosità del pubblico croato che non può essere tenuto in ostaggio da frange minoritarie, mentre i secondi esigono una risposta immediata e forte da parte delle autorità. Da parte sua, il portavoce della questura spalatina Zeljca Radosevic, abbia detto che le autorità hanno già avviato le indagini e che il gesto con ogni probabilità è stato compiuto tra le 24 e le 48 ore prima della partita.