L’emozione non ha voce, diceva qualcuno, e molti di noi ieri quella voce l’hanno persa dentro quel campo agognato che è quello dei Cavalieri di Colombo per sostenere i propri colori. L’emozione però rimane, tanta, forte, indelebile come tutte quelle volte che il calcio popolare e lo sport popolare in generale riescono nell’impresa di costruire quel suo pezzo di mondo a loro immagine. Sì, proprio quello dello slogan “un altro mondo è possibile”, anzi necessario.
Il 17 novembre 1983 veniva fondato l'EZLN (Ejército Zapatista de Liberación Nacional), uno dei più importanti movimenti di guerriglia tuttora esistenti. La sua base logistica è, ancora oggi, nel Chiapas, Stato situato nella zona sud-orientale del Messico in una delle aree più povere e arretrate del gigante centro-americano.
Questo movimento rivoluzionario fece il suo esordio ufficiale, a livello mondiale, il 1 gennaio 1994. Quel giorno diventava operativo il NAFTA (North American Free Trade Agreement), con il quale si puntava a un'agevolazione, di stampo neo-liberista, delle attività commerciali dei tre più importanti paesi dell'America settentrionale e centrale: Stati Uniti, Canada e Messico.
Sono state le Olimpiadi nell’epoca del Coronavirus, rimandate nel nome dello spettacolo che è stato comunque monco a causa dell’assenza di spettatori. Sono state le Olimpiadi nell’epoca del ‘woke’, della paura nei confronti di nuovǝ potenzialǝ ‘Smith e Carlos’, di gesti eclatanti che potessero scuotere la comunità. Sociale e olimpica. Sono state le Olimpiadi che hanno rimesso al centro il tema della salute mentale e dello sport, perché non è vero che basta praticarlo per stare bene. Sono state le Olimpiadi nelle quali abbiamo soppesato ogni risultato che avesse la bandiera italiana, ogni medaglia o la sua assenza, con l’obiettivo di far quadrare un bilancio o trovare il pelo nell’uovo a ogni costo. Eppure non è per forza una medaglia a definire la caratura di una vittoria.
Con l'inizio dei vari campionati nazionali ha preso il via la nuova stagione calcistica nel Vecchio Continente. Da alcune settimane però sono cominciati anche i turni di qualificazione alle fasi ai gironi delle più importanti coppe europee.
Come ogni anno alcuni risultati raggiunti sui campi hanno lasciato abbastanza sbalorditi gli appassionati del mondo del pallone. Al fischio finale di determinati match sono partiti numerosi dibattiti che, molte volte, vanno ben oltre il semplice ambito calcistico.
Un esempio abbastanza eclatante sotto questo punto di vista, tra quelli che sono accaduti, ci porta alla partita giocata allo stadio Maksimir di Zagabria dove, nella serata di mercoledì 25 agosto, si è giocato il ritorno tra i padroni di casa della Dinamo Zagabria e la squadra “moldava” dello Sheriff Tiraspol. L'incontro, conclusosi con il risultato di 0 a 0 , ha decretato la prima storica qualificazione alla fase finale della coppa dalle grandi orecchie del team calcistico “moldavo”, che aveva vinto il match di andata con un perentorio 3 a 0.